Recensione di "It"
Titolo: It
Autore: Stephen King
Genere: Horror
Recensione: Considerato una colonna
portante della letteratura contemporanea americana, non potevo non
leggere uno dei capolavori indiscussi del celebre scrittore King.
Lo dico fin da subito: il
romanzo ha superato le mie aspettative a pieni voti. Le parole di
King ti affondano dentro, ti ammaliano, ti conquistano...ti
terrorizzano.
Ma cos'è It? It è il
terrore primordiale, che può assumere le più svariate forme. È il
buio, è cattiveria, è il credere che i mostri sotto il letto siano
reali e pronti ad afferrarti. Non si può sfuggire ad esso: It è
ovunque, ed è Derry, questa cittadina malsana del Maine dove
accadono atti inesplicabili e orribili di cui la gente non ricorda
granché...o forse cerca con tutta sé stessa di non vedere, di non
riconoscere le radici del Male, avviluppate gelosamente in un paesino
a prima vista insignificante.
Il romanzo viene scandito
dalle vicende di sette ragazzini, i nostri protagonisti, che si
ritroveranno ad affrontare It più di una volta. La bravura dello
scrittore può essere già notata nella naturalezza di questi
personaggi caratterizzati in maniera incredibile, con delle sfumature
e un background così articolati che non fatichi, mentre leggi il
romanzo, a credere che questi ragazzini siano reali (e che magari
siano proprio vicino a te...o sei tu ad essere vicino a loro?).
Lo scrittore scandisce i
diversi episodi che portano all'inevitabile creazione del club dei
“Perdenti”, avvenimento importante in quanto sancisce il legame
venutosi a creare tra questi giovani. Un legame di amicizia di pura
energia, che sembra essere in qualche modo governata da qualche forza
buona lì fuori, li porterà a tener testa all'entità maligna che
fa marcire la città e i suoi abitanti da tempo immemore.
King è geniale nello
scegliere la “facciata” del Male quella del clown ballerino
Pennywise! È un immagine che ispira sgomento, orrore, sembra essere
uscita dal più vivido incubo.
L'inquietudine impregna
ogni pagina di questo incredibile romanzo: c'è It anche se non
scorgi la sua faccia da clown con i suoi terribili pon pon arancioni.
È una discesa nella perfidia e del menefreghismo che infetta le
azioni delle persone.
Nonostante la componente
horror, il romanzo non è solo questo, King affronta temi importanti
e sempre attuali: razzismo, le diverse forme di violenza,
omosessualità, sessismo e i temi centrali dell'adolescenza, come il
bullismo, le prime cotte, gli amori non corrisposti, l'importanza
dell'amicizia, i rapporti figli-genitori.
Il libro è elaborato e
pieno di dettagli, che danno un contesto e un ampia visuale della
mentalità vigente, inoltre la scelta di alternare flashback e
presente rende la storia ancora più incalzante; ed è caratterizzato
da due principali flussi temporali: il passato ambientato nel 1958 e
il presente l'odierno 1985, in cui vediamo che i nostri perdenti sono
cresciuti, si sono fatti una vita lontana dalla loro casa d'infanzia
e hanno dimenticato...ma hanno promesso, un giuramento sancito dal
sangue e dalla pura serietà propria dei bambini, per affrontare
insieme la loro più grande paura. E torneranno a Derry per
affrontare il nemico di un passato che non ricordano bene.
Leggendo non puoi non
essere travolto dalle emozioni più disparate, amplificate
dall'innocenza e potenza dei sentimenti dei nostri perdenti, la
consapevolezza di dover fare la cosa giusta, di combattere anche
quando la paura è così vasta che potrebbe inghiottirti nei suoi
pozzi oscuri, l'impegno di esserci che travalica il trascorrere degli
anni.
Entri in sintonia con il
romanzo che quando si arriva all'inevitabile fine si prova un senso
di vuoto all'apparenza incolmabile.
Uno dei miei momenti
preferiti è stata la rimpatriata 27 anni dopo, e Big Bill, che
descrive la scena, sembra che il tempo non sia mai passato, la
vecchia combriccola sorpresa ad essere rimasta la stessa: Richie è
il solito Boccaccia, Eddie si è portato dietro un'intera farmacia
ambulante, Mike è il solito osservatore riflessivo, Ben tiene tutto
dentro e segue con gli occhi Bev, Beverly coraggiosa e felice di aver
ritrovato i suoi vecchi amici, Bill che torna a balbettare.
Sono, innegabilmente,
cresciuti ma Bill riesce a vederli com'erano un tempo. È un pensiero
confortante e allo stesso tempo terrificante, colmo di emozione:
essere tornati a casa.
Voglio dar un consiglio a
chi non ama particolarmente i mattoni: non spaventatevi della sua
prolissa mole! Ha pochi punti di attrito ma la lettura scorre che è
una meraviglia, dategli un'opportunità.
Potrei continuare a lungo
nel parlare di questo romanzo ma voglio evitare di scrivere un
papiro; una certezza che mi ha invaso quando ho girato l'ultima
pagina è che It merita una rilettura, indubbiamente.
Voto: 10/10.
Vi consiglio questo romanzo se:
- volete leggere un'opera moderna
- siete appassionati del genere horror
- volete un libro che parli di horror, ma anche di molto altro
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