La torre Nera, vol 1: L'ultimo Cavaliere




 Autore: Stephen King

Titolo: L'ultimo cavaliere

Prezzo: 13, euro

Genere: Fantasy-horror

Trama: L'ultimo cavaliere è il primo romanzo della serie «La Torre Nera. Qui, in uno sconfinato paesaggio apocalittico, l'eterno, epico scontro fra il Bene e il Male s'incarna in uno dei più evocativi personaggi concepiti dall'autore: il pistolero Roland di Gilead, l'ultimo cavaliere di un mondo «che è andato avanti», leggendaria figura di eroe solitario sulle tracce di un enigmatico uomo in nero, verso una misteriosa Torre al centro dell'universo.


Recensione.

Ho iniziato, finalmente direi, questo lungo viaggio che è la Torre Nera.
Già le prime pagine ti comunicano un indistinto stato di malessere, in quanto sono protagoniste delle descrizioni caparbie di un mondo che giace nella rovina più assoluta.
Non ci sono mostri sghignazzanti, esseri soprannaturali che ti terrorizzano con i loro affilati denti e coda biforcuta, no. C'è solo l'aspra e infinita desolazione. È credo che ciò sia molto peggio.
L'aridità, che non è solo deserto, ma pervade ogni luogo, ogni bordo, ogni persona, ogni dialogo.
Per tutto il romanzo ci troviamo di fronte una narrazione che oscilla tra l'essere desto e la sensazione di essere dentro un lungo, lunghissimo sogno (che potrebbe quasi durare per anni), in cui si mescolano con assoluta maestria ricordi, reminiscenze, desideri e destini. Ma non si ferma qui, parliamo di una moltitudine di galassie in cui tu, proprio tu, sei solo un minuscolo puntino, forse poggiato proprio su uno stelo d'erba.
King si riconferma un maestro impareggiabile nella sua potente narrazione. La storia scorre fluida, nonostante una nota acerba e un po' confusionaria del giovane (all'epoca) scrittore.
Il romanzo è tesoro di una verità indissolubile e antica: il semplice e puro fatto che il mondo andrà avanti. Non si ferma, non può fermarsi in un moto continuo che è al contempo una benedizione e una maledizione. Noi ne facciamo parte solo per un piccolissimo momento nel suo viaggio. Cosa ne sarà dopo? Non ci è dato saperlo, possiamo solo tirare ad indovinare. Questa consapevolezza pervade, stira e annebbia l'intero romanzo.
Il protagonista, indiscusso di questo primo volume del ciclo della Torre Nera, è il pistolero. Fin dalle sue prime righe l'ho trovata una figura interessantissima, l'ultimo di una prode dinastia decimata. Il tocco western mi ha semplicemente elettrizzato.
Il libro ci mostra solo sprazzi del suo passato, un passato ormai polvere che mi incuriosisce a volerne sapere di più sui suoi trascorsi e, ovviamente, del compito che Roland, il pistolero, sente come un obbligo e lo spinge ad inseguire l'uomo nero nel deserto. Mi chiedo cosa si nasconde dietro questa volontà ferrea.
Si inizia, dunque, questo travagliato ed enigmatico percorso che non so dove esattamente ci condurrà, so solo che ci troveremo testimoni del più antico scontro che l'umanità abbia mai visto: il Bene contro il Male.
La parte che ho apprezzato di più sono le ultime pagine: viscerali, geniali, terrificanti. Dio mio, che assoluta meraviglia!
Il grande King ci fa prepotentemente uscire dalla tua comfort-zone e ci conduce in un romanzo in cui il fantasy si unisce all'horror e ci indirizza verso domande esistenziali che tengono svegli di notte, tra la meraviglia del possibile e il terrore dell'essere insignificante.
Indubbiamente l'inizio di un epopea indimenticabile e leggendaria.

Inoltre, ho adorato follemente la nota d'autore, mi ha fatto sentire, in qualche modo, vicino a King... mentre parlava con noi, i suoi lettori, attraverso quelle poche pagine personali.



Ti consiglio questo romanzo sé:

  • vuoi cimentarti con un opera che ha segnato il genere fantasy
  • sei alla ricerca di un romanzo che ti rivolti come un calzino
  • vuoi conoscere anche questa brillante storia di King

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