La strada davanti a me.

  


Autore: Giancarlo Nicoletti

Titolo: La strada davanti a me

Genere: narrativa

Prezzo: 19, 50 euro (disponibile versione kindle 6,99 euro)

Trama:E una sera di dicembre del 2018. Marco e in macchina dopo aver affrontato l'ennesimo confronto con Serena. Attraversando le vie della città, ripensa alla sua storia d'amore. Marco Rei e un ragazzo del sud, un lucano trasferitosi a Milano per completare gli studi universitari. A Milano, che e ormai diventata la sua città , Marco si innamora di Serena Molliri, avvocatessa siciliana, da cui presto avrà un bimbo. Gli alti e bassi di una modesta vita famigliare si accentuano quando a Marco viene prospettata la possibilità di ereditare una tenuta da uno zio ormai ottantenne che si trova in un borgo alle porte di Matera. I tre si trasferiscono al sud dove gli agi e la ricchezza materiale devono fare i conti con il difficoltoso adattamento a ritmi e mentalità completamente nuovi. Quella sera di dicembre, l'ultimo litigio a minare la stabilita di quella famiglia. In macchina Marco sembra arreso, desideroso di risposte. Le troverà contemplando la magia di quella città riscoperta


Recensione.

Un racconto in cui siamo testimoni delle lotte interne e prese di coscienza da parte del nostro protagonista, Marco. Una presa di coscienza non facile, calibrata da profondi pensieri e da una dinamicità propria delle relazioni umane. La vicenda narrata in prima persona, possiede il punto di vista personale e soggettivo del protagonista.
Il romanzo presenta due diversi tempi: il presente attuale e il passato del protagonista, fondamentale in quanto ci aiuta a conoscerlo e venire a conoscenza di alcuni momenti importanti della sua vita.
Il libro possiede una narrazione semplice e lineare che ci conduce nella vicenda personale del protagonista: Marco si sente inadeguato, Marco corre, cerca di tenere il passo con la vita, che puntualmente dà qualcosa per cui scoraggiarsi. Si sente inadeguato come padre, come marito, come persona. Sentimenti universalmente provati da tutti
Perno del romanzo è il peso delle responsabilità e ciò che ne comporta, soprattutto per quanto riguarda nei confronti del figlioletto. La colpevolezza pesante del macchiare la tranquillità emotiva che ogni bambino dovrebbe godere, lontano dalle instabilità e problemi degli adulti. Ed è proprio in relazione al figlio che la scrittura acquista momenti molto sentiti, si mette a nudo la fragilità  e le paure di un padre. Mi è piaciuto il riuscir a trasmettere l'essere combattuto e la fragilità umana, sentimenti universalmente provati da tutti. Ho gradito, all'interno del romanzo, i sparuti disegni fatti da un bambino, mi ha dato un senso di tenerezza disarmante.
Nel racconto troviamo un passo che mi ha colpita molto: l'incertezza e il coraggio di tornare alla propria terra d'origine, soprattutto quando si parla del Sud. Non è una scelta facile, si è divisi tra testa e cuore, e tra i bagagli si mettono tante incertezze a cui dover dar conto.
L'importanza della famiglia, che non va vista come un perenne peso soffocante capace di far tacere i propri sogni, ma come una costanza nella frenesia della vita. E Marco lo capisce, quasi improvvisamente come spesso avvengono le fulgide rivelazioni, mentre passeggia per le strade deserte del suo paese a cercare di far pace con la sua casa, le sue aspettative, i suoi errori e i suoi trionfi. Dunque, la strada davanti a me è casa. Fino a quando si sa la direzione andrà tutto bene; che ben vengano le deviazioni, le ruote bucate, le soste per poter acquistare i giocattoli a forma di dinosauro nei bar rossi, i dubbi che non si riescono ad abbandonare nelle curve stradali.
La strada davanti a me è quella giusta, nonostante i mille problemi e una dose d'incertezza, quando ti ricordi che dentro la macchina non sei solo.
Mi sarebbe piaciuta una maggiore caratterizzazione dei personaggi, in modo tale da potermi dare una visione completa, e un maggiore soffermarsi su determinati momenti cruciali, a mio avviso narrati un po' frettolosamente.
 Ma ho apprezzato la volontà d'incanalare in uno scritto pezzi di vita in cui tanti si potrebbero riconoscere o prendere spunto. Infine, ho trovato un bel messaggio da dare ai lettori: l'amore si coltiva, se ne prende cura, giorno dopo giorno. Non nasciamo bravi o con l'istinto genitoriale. Possediamo, però, la capacità di migliorare.

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