Blood Pink

 

Titolo: Blood Pink

Autore: Gianluca Celentano

Genere: Narrativa sperimentale

Prezzo: 18,50 euro (disponibile versione digitale a 9,49 euro)

Trama: Una città della Puglia. Foggia. Non quella che si potrebbe immaginare... La Foggia segreta, nascosta, un luogo orribile e mostruoso... Intrappolati in un'acquatica dimensione onirica quasi surreale, uno spazio... occulta misteri macchiati di sangue avvolti da toni di rosa, glassati dalla zuccherosa ricerca della bellezza e della perfezione. Si ha la sensazione di un tempo sviluppato in flashback. Un tornare indietro, trovando cosa? Errori di codifica, bug impastati di dolce, vellutata sensualità, alla ganache di cioccolato su indigesti ricordi. Una di quelle storie che non esistono...ma che si avvertono, assaporandole lentamente.

Recensione.

Blood Pink è un romanzo criptico dal sapore avvolgente del cioccolato e qualcos'altro, qualcosa che è dolce, fruttato ma terribilmente pericoloso.
Lo stesso autore non si sbilancia nel descrivere la trama, è come se invitasse ognuno dei suoi lettori ad avventurarsi nelle pagine sanguinolenti e confettate per scoprire da sé cosa può celare il romanzo, dare una propria versione della realtà che si andrà ad analizzare. L'unica avvertenza, di cui ci premura lo scrittore, è che la realtà perde i suo nitidi contorni in queste pagine, storcendo, colorando e dilaniando ciò che appare.
La storia è ambientata a Foggia, una cittadina pugliese, macchiata da qualcosa di tremendamente oscuro che la narrazione riuscirà ad estrapolare in maniera vivida. Basta solo seguire le briciole sparse sul pavimento, gli spari rimbombanti di armi semi-automatiche, aprire porte chiuse e, in men che non si dica, ti ritroverai a perderti in occhi rosa colmi di tutto, incapaci di esprimersi.
La protagonista, Sara, non ricorda parte del suo passato da liceale, Sa che c'è stato un'incidente nella scuola che frequentava e ricorda la permanenza in ospedale. Adesso, frequenta l'Università e cerca di vivere la sua vita, fino a quando flashback appannati di un passato rinnegato tornano a stuzzicare la sua memoria. Noi, insieme alla protagonista, cercheremo di dare un senso alla vicenda in cui viene coinvolta. Dunque, il romanzo ha già un inizio interessante, ti invoglia a continuare la lettura per capire cosa stia succedendo. La narrazione è gestita in prima persona presente, anche se avremo diversi punti di vista. Questa scelta di prosa rende, secondo me, un maggior coinvolgimento nell'intera vicenda, in quanto vivi l'intera esperienza dal punto di vista dei personaggi, ignari del contesto generale, e vivi con loro lo sconcerto, la paura, il desiderio.
Nei pensieri di Sara c'è una particolare frase che, a mio parere, è la chiave imprescindibile per apprezzare e farsi coinvolgere dalla bellezza del romanzo: “limitare la fantasia è la cosa più stupida che potrei fare adesso”.
La seconda parte del romanzo è caratterizzata da dei reset. Qualcuno o qualcosa ha cancellato i preziosi ricordi di cui hanno lasciato solo una tiepida scia di residui. Innumerevoli errori di codifica, che avvertiamo nella narrazione, errori di qualcosa che è stato, ma che non è più, azzerato. E da qui posso dire che nel leggere il romanzo si deve stare costantemente attenti nel raccogliere gli indizi reali o fasulli, per poter comporre il quadro generale, sfuggente.
Insieme alla protagonista viviamo personalmente l'inquietudine intangibile, disseminata nell'interezza del libro, come se il passato volesse brutalmente riacquistare il suo giusto posto e, finalmente, esistere.
La scrittura del romanzo è fresca, scorrevole e utilizza un linguaggio giovanile, pieno di riferimenti alla cultura pop. Affronta temi esistenziali, problemi giovanili, vanta un'eclettica conoscenza musicale. Il romanzo è invaso da sentimenti forti, come l'amore e la colpa, e dal desiderio sessuale, con una forte componente d'azione e d'orrore.
Ma non solo, facciamo anche la conoscenza di diversi personaggi, importanti nello svolgimento della vicenda e anche di questi fantomatici ragazzi rosa, privi di imperfezioni umane, che rappresentano il mistero d'eccellenza all'interno dei rompicapo della storia. All'interno di essa vi sono punti fondamentali come una villa, costantemente, avvolta da fitta nebbia che cela più di quanto si possa immaginare, e di un club esclusivo di sopravvissuti, popolato da liceali e giovani adulti legati da un istinto di sopravvivenza oscuro e... letale.
In sintesi, è un romanzo che mi ha catturato nella sua sperimentale narrazione, mi ha soddisfatta nella sua articolazione e ritmo. Ho apprezzato molto la spiegazione finale, la quale risponde ad un paio di domande centrali del libro.
Concludendo l'ultima pagina si ha questa peculiare sensazione agrodolce di aver vissuto una storia che non esiste, eppure, puoi sfiorarla con le punta delle dita. E davvero un errore di codifica o un ricordo non riuscitosi a formare?
Leggete il romanzo, e date una personale risposta.

Consiglio questo romanzo a chi desidera:

  • Approcciarsi ad una narrazione sperimentale.
  • Un storia articolata, che mantenga una costante attenzione.
  • Un romanzo che stupisca.

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