Il petalo cremisi e il bianco
Titolo: Il petalo cremisi e il bianco
Autore: Michel Faber
Trama: Vent’anni di ricerche, dieci di scrittura, una vita schiva e appartata: cosí Michel Faber è arrivato a un capolavoro tradotto in 22 paesi e acclamato in tutto il mondo, per tre mesi in testa alle classifiche dei libri piú venduti in America. Nella Londra del 1875, Sugar, una prostituta di diciannove anni, la piú desiderata in città, cerca la via per sottrarre il proprio corpo e l’anima al fango delle strade. Dai vicoli luridi e malfamati Michel Faber ci guida, seguendo la scalata di Sugar, fino allo splendore delle classi alte della società vittoriana, dove violiamo l’intimità di personaggi terribili e fragili, comunque indimenticabili. Come Rackam, il giovane erede di una grande fortuna che diverrà l’amante di Sugar, e sua moglie, l’angelica e infelice Agnes. Il lettore è costantemente dietro la spalla di Sugar e degli altri protagonisti, catturato da una scrittura che ha la magia di ricreare in ogni dettaglio strade, camere, vestiti, cibi, odori, sapori.
Prezzo: 18,00 euro (disponibile versione ebook a 6,99 euro)
Recensione.
“Now sleeps the crimson
petal, now the white” è il primo verso di un sonetto di Tennynson
che narra l'incontro amoroso tra due amanti in un linguaggio
figurativo. E da il titolo alla vasta opera che ci ritroviamo di
fronte.
Il petalo cremisi e il
bianco è un romanzo pericolosamente magnetico ed accattivante fin
dalla primissima pagina, capace di trascinarti in una Londra
vittoriana decadente e vogliosa di moderata modernità. Lo scrittore
si rivolge proprio a noi, affabile e misterioso mentre fa gli onori
di casa mostrandoci questi sconosciuti che presto impareremo a
conoscere, amare, disprezzare e vivere in lunghi sospiri
d'inchiostro.
Le ambientazioni del
romanzo sono descritte in modo ineccepibile, potevo quasi avvertire
il tanfo dei sudici vicoli londinesi e l'eleganza di abitazioni fin
troppo lussuose per essere definite di buon gusto; insieme alla sua
moltitudine di abitanti dai poveri con le scarpe bucate, gli
strilloni arzilli e le rispettabili signore sfruttate in fabbrica
alle dame vestite elegantemente di taffetà sedute comodamente nei
ristoranti in compagnia di illustri signori (o almeno così gli piace
pensarsi). E a metà tra tutto questo, in un ponte quasi sospeso tra
queste due diverse realtà, che pur scontrandosi ogni giorno faticano
a riconoscersi, troviamo le cosiddette donne perdute. Viandanti in
abiti allegri e scollati, vivaci o timorose, audaci o stanche. Ed è
proprio qui che ci imbatteremo in Sugar. La protagonista indiscussa
di questo lungo viaggio nei meandri di una Londra storica e
immaginaria.
Ma facciamo un passo
indietro, prima che mi dilunghi nella miriade differente di
personaggi di cui ho fatto conoscenza. Il volume ha un linguaggio
prettamente moderno, che probabilmente facilita la fluidità del
romanzo; la narrazione è ricca, evocativa, descrittiva e
piacevolissima da assaporare, soprattutto anche alla molteplicità
dei punti di vista mescolati al suo interno, che ci rendono degli
spettatori onniscienti.
Un romanzo brillante dai toni oscuri e crudi. L'odio per gli uomini è
onnipresente nel libro, talvolta come una patina leggera che non
vuole manifestarsi, altre volte, invece, soffocante e pressante.
Il punto di forza
dell'intero romanzo è senz'ombra di dubbio la caratterizzazione dei
personaggi. Complessi e vari che si incrociano e si dileguano nella
Londra ottocentesca densa di sudiciume e splendore. Personaggi che
irrompono i margini delineati e si fanno carne ed ossa, con una
propria morale che però viene oscurata a tratti da desideri intimi,
sogni appassiti e la speranza di poter essere diversi; divengono
pressanti e delicati tra le pagine e non si può non provare empatia
con alcuni di loro.
Troviamo Herny Rackam, un
uomo virtuoso che rinuncia agli agi per percorrere il suo sogno di
prendere i voti e divenire virtuoso; e tuttavia innamorato della
signora Fox che gli suscita i desideri più brucianti. Herny combatte
contro sé stesso in quanto non si sente minimamente degno proprio
per quella lussuria inebriante e quei pensieri indecenti che lo
sorprendono ogni singola volta, temendo e sperando di non poterli
tenere a bada a lungo.
Dall'altro canto,
troviamo Emmeline Fox, intelligente, perspicace, pia, in grado di
formulare i propri pensieri ed opinioni senza nessun timore. Eppure,
anche ella è tormentata dal desiderio di poter avere Herny, il suo
più caro amico, di poterlo fare suo in ogni modo.
Leggere di questi due
personaggi che tengono l'altro nella più alta considerazione e
rispetto e che, allo stesso tempo, si struggono perché pensano di
non avere nessuna speranza nei confronti dell'altro è stata una
delle emozioni più forti e ben definite che ho provato all'interno
del romanzo.
William Rackam è il
borghese che si eleverà grazie all'azienda di famiglia. Uno dei
pochi personaggi con cui mi sono tenuta a debita distanza,
superficiale ed egocentrico fingendo profondità. William è cieco
davanti ai bisogni e desideri altrui, come se l'intero universo
dovesse girare intorno a lui; insomma, incarna l'uomo ricco
vittoriano.
Agnes Rackam, una donna
sfarfallante, delicata, turbata in una sottile sanità mentale
accettabile in cui si costringe per gli occhi inquisitori della bella
società. Egoista in modo quasi impercettibile, persa nel suo mondo
speciale, conosciuto nei sogni, governato da cose belle e giuste, che
non conoscono la decadenza. Agnes è un personaggio dai bordi tristi
ed esasperanti a cui mi sono affezionata nonostante tutti i ma e però
incappata nella vicenda. Una bambina nel corpo di un'adulta che
altri hanno voluto cogliere ed assaporare, guastandola.
Ma se da una parte
abbiamo Agnes piegata e rotta dalle azioni altrui dall'altro troviamo
Sugar, che le tenderà la mano. Il cuore pulsante dell'intero romanzo
e il magnete di cui ci sentiamo attratti. Sugar, una donna perduta
che però ci assicura di non essersi minimamente persa; intelligente,
amabile, ingegnosa, le mani sporche di inchiostro, bella in un modo
particolare, che risalta in ogni ambiente come una pericolosa luce
accecante e travolgente e tuttavia serba un grumo di oscurità. Sugar
che non si è rotta, nonostante le sue tristi vicende personali che
l'hanno condotta dove per la prima volta ci imbattiamo in lei.
Sugar che ammalia ogni
uomo che incontra con i suoi discorsi da intellettuale e perspicace,
sensibile ai desideri altrui... finge ogni sproloquio di maschilismo
e accetta di buon grado le imposizioni altrui e tuttavia è gonfia
d'ira verso gli uomini, e tale nascosta parte di sé conosce il
proprio sfogo nel nero d'inchiostro, che verga con cura frettolosa,
mentre scrive il proprio romanzo dove può assaporare la vendetta nei
confronti degli uomini. È una vendetta composta solo da carta e
inchiostro, in cui la sua eroina seduce, tortura ed uccide uomini.
Sugar è, secondo me, il
personaggio che conosce la più ampia evoluzione. Da prostituta di
un'elegante bordello diviene l'amante esclusiva di William Rackam di
cui rivestirà pazientemente anche i panni di confidente e socia in
affari. Dunque, ben presto Sugar capisce che è divenuta agiata, pur
sempre nel potere del suo benefattore. La sua voce perde l'energia,
scoraggiata, da non poter più essere il grido d'odio e di vendetta
della povertà dei bassifondi; ella stessa viene vista come una donna
che è riuscita a sfuggire alle grinfie dei quartieri e della vita
malfamata. Ma Sugar non si fermerà qui, spezzerà i bordi della sua
esistenza e strabilierà tutti, soprattutto se stessa.
Un romanzo prolisso che
ci permette di camminare e sfiorare questi diversi e tormentati
personaggi per un tratto della loro vita, niente di meno e niente di
più. Ad un angolo loro gireranno e noi continueremo dritto,
interrogandoci con un accenno di malinconia cosa gli sarà mai
capitato. Respiriamo il senso fuggevole della vita.
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