Black Canvas. Nel buio della mente

 



Titolo: Black Canvas. Nel buio della mente

Autore: Laura Rossi

Trama: In seguito al tragico suicidio di una paziente e alla burrascosa separazione dal suo compagno, la psichiatra Aria De Luca decide di prendersi un periodo di congedo dal lavoro. Ma quando una giovane donna viene trovata a vagare mezza nuda in piena notte per le strade di Milano e il commissario Pietro Scalia la convoca per una consulenza sul campo, Aria sente di essere pronta a tornare al lavoro. Forse aiutare quella ragazza spaventata e in stato confusionale a recuperare la memoria è il modo per placare i suoi sensi di colpa e rituffarsi nella vita di tutti i giorni, allontanando il ricordo della relazione tossica con Gabriele, suo ex marito e mentore. Il passato, però, è un fantasma tanto elusivo quanto pericoloso da risvegliare, e più Aria si avvicina alla verità sulla sua assistita, più rimane invischiata nella rete di manipolazione e inganni di un uomo misterioso e senza scrupoli, che si muove nell'ombra.

Prezzo di copertina: 18,00 euro.


Recensione.

Nel buio della mente è un thriller dai toni avvolgenti ed ipnotici, che sapientemente ci condurrà nei meandri cavillosi e inesplorati della psiche umana.
La protagonista è Aria, una psichiatra forense e consulente della polizia, specializzata in vittime di abusi. Aria è un personaggio intrigante e serafico, con un carattere forte, empatica e professionale, mi è piaciuta moltissimo la pacatezza con cui si esprime cercando di non calpestare le fragilità dei suoi pazienti ed imporre le proprie idee.
Scopriamo che la dottoressa De Luca ha una vita personale incasinata, dovuta soprattutto alla fresca perdita di una paziente e la separazione in corso dal marito, un altro dottore. Nonostante i dubbi laceranti e la faticosa scelta di un nuovo inizio da tutta se stessa nel proprio lavoro e nel nuovo inquietante caso.
La narrazione in prima persona è una scelta estremamente coinvolgente, intima, che ci permette di entrare comodamente in sintonia con la sua protagonista.
Aria, come vedremo dalla trama, è tormentata dalla storia di una sua vecchia paziente deceduta, Ivy, e si sente in colpa per non essere riuscita a salvarla. È un fattore decisivo all'interno della narrazione; infatti Ivy si insinua nel racconto, contraddicendolo, angosciandolo e tenderlo al massimo. È l'ossessione di Ivy, ovvero l'ossessione di non essere ricambiata nell'amore e il dover essere perfetta interpretando qualcun'altra mentre indossa una maschera... lentamente ma inesorabilmente questa silenziosa disperazione macchia Aria e noi. Sono momenti in cui la narrazione diviene irrespirabile e hai bisogno di andare avanti per saperne di più. Diviene evidente il collegamento che Aria percepisce con la sua paziente deceduta, perché entrambe sono state prese in giro, usate e gettate via.
Il tema della maschera diviene onnipresente all'interno del romanzo, può essere interpretata come la “facciata” che tendiamo ad indossare in una società colma fino all'orlo di morali e giudizi. L'odiata e l'agognata maschera spacca la dualità, divenendo la salvezza e allo stesso tempo la condanna: la prima in quanto possiamo nasconderci dietro ad essa ed essere ciò che dobbiamo, tuttavia, questa pericolosa scissione ci conduce ad una frattura dentro di noi, rimescolando certezze e incomprensioni in questo incespicare, cercandoci, riconoscendoci, distruggendoci. Chi sei realmente senza maschera, lo sai? Una domanda che inizia a mettere radici e tortura la protagonista e di conseguenza anche noi, i lettori.
La trama prende il suo tempo per svilupparsi procedendo lenta eppure vorticosa, in un ritmo che inizia ad agguantarti. Il lettore stesso inizia ad avvertire qualcosa in avvicinamento, qualcosa di ancora indefinibile che tuttavia pressa, spingendoci a frugarti dentro.
Il punto di vista che leggiamo, ricordiamocelo, è quello della protagonista a cui ormai siamo divenuti confortevoli... ma ad un certo punto oscilli dal credere fedelmente a ciò che pensa e a come agisce iniziando a dubitare sulla sua lucidità. Il dubbio diviene asfissiante in questa terribile oscillazione che ci conduce in un terreno scivoloso, torbido e pieno di segreti.
La narrazione si fa rapida, come lo scoppio improvviso e quasi vendicativo di un temporale che ci investe con tutta la sua potenza: ci frantumiamo insieme ad Aria. Andiamo in mille pezzi, rabbiose, confuse e fragili.
E la domanda senza risposta continua a non darci tregua: chi siamo davvero?
Il romanzo ha una conclusione perfetta in sintonia con i temi principali del romanzo e ne ho apprezzato i risvolti inaspettati ma in linea con la trama, destabilizzandoti per la profondità espressa portandoci ad una non facile autoanalisi. Un'autrice che, personalmente, dovremmo tenere d'occhio in quanto ha saputo dimostrare di possedere una buona prosa capace di farci vivere in qualsiasi storia desideri.


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