Chi muore e chi uccide

 



Titolo: Chi muore e chi uccide.

Autore: Vincenzo Padovano

Trama: Una sequela di violenze si susseguono tra le tensioni e le paure della pandemia ancora in corso, mentre le vite di tre individui, completamente diversi l’uno dall’altro, si trovano invischiate nella stessa scia di sangue. Il vicequestore Minischetti dovrà sfruttare tutti gli strumenti in suo possesso per riuscire a capire cosa collega gli omicidi di tre giovani donne, avvenuti diciotto anni prima, a un killer di professione e a una donna accusata di aver ucciso il suo stesso figlio. Tra le strade avvolte nell’indeterminatezza dovuta al virus e ai lockdown, l’oscura ombra della morte genera un terrore incontrollato, che si impossessa della quotidianità e anche dei sogni al punto che, con drammatica rassegnazione, c’è un’unica certezza sull’esistenza alla quale ci si può appellare: al mondo c’è chi muore e chi uccide.

Prezzo di copertina: 18,00 euro.

Recensione.

Dalle primissime battute il libro esige attenzione. Leggi la prima pagina e già sei dentro la storia.
Il romanzo ci conduce in una cittadina appena dopo il lockdown e ancora in piena pandemia; seguiamo le vicende di tre principali persone: il vicequestore Minischetti che indagherà su una scia di omicidi perpetrati, Mema una donna a cui la vita è cambiata drasticamente dopo un omicidio e Ivan, un glaciale killer a pagamento con una morale. Tre persone che in apparenza non hanno nulla in comune, eppure, si ritroveranno invischiati nello stesso grande disegno, che l'autore ci delinea con la sicurezza di un bisturi, metodico e implacabile.
Chi muore e chi uccide presenta una narrazione ricca e precisa, con un ritmo ben mantenuto, soprattutto grazie all'alternanza di punti di vista e vicende connesse. L'autore ci introduce negli abissi oscuri della mente umana; in cui i pensieri non espressi a voce colpiscono per la loro spontaneità e per la brutalità della loro espressione. Ho apprezzato lo stile e i particolari termini utilizzati, che presuppongono uno studio dietro.
È un romanzo crudo, tormentato ed estremamente coinvolgente.
Le vicende di questi tre personaggi, in apparenza scollegati tra di loro, che tuttavia si iniziano ad intrecciare pericolosamente. Il cappio stringe e noi lettori ci ritroviamo ad annaspare dentro un turbine di pericolosità, incertezze e violenza.
Si delinea di fronte a noi un complesso reticolo di informazioni che puntano al cuore pulsante del libro: quando la giustizia è arenata, scorre improvvisa in un'altra direzione assumendo i contorni di vendetta... è sempre legittima?
Una domanda che tormenta alcuni personaggi del volume, è un tema abbastanza spinoso. Quante volte abbiamo adorato serie televisive in cui personaggi con una forte moralità improvvisamente si ergono a giustizieri solitari? Tante volte, abbiamo tifato per questi personaggi fuori da contorni ben delineati... ma non è così facile, è il romanzo ci mostra con una sincerità disarmante la complessità della scelta. E ne avvertiamo ogni grammo di sudata razionalità in quanto la narrazione porta una ben bilanciata empatia verso i personaggi e le vicende che si ritrovano a dover vivere.
Il confine tra giustizia e vendetta diviene labile, si rischia di scivolare. E i nostri protagonisti sono infettati dal desiderio della vendetta, che può rimanere inespresso o scatenarsi con una potenza inaudita.
Ad un certo punto, quando il lettore pensa di aver ormai inquadrato a somme linee la situazione...ecco che il romanzo stupisce ancora, con piccoli colpi di scena che preparano con minuziosa cura la valanga furiosa che sta per scatenarsi.
E il vicequestore, Mema e Ivan si ritroveranno, in modi differenti, ad agguantare una grande verità innegabile: il mondo fuori è brutto. I lupi girovagano e una luce cattiva può essere scorta anche nella persona di cui ti fidi di più in questa vita. Il ritmo si serra, le certezze dei personaggi oscillano e verità complesse devono essere sbrogliate in un'atmosfera satura di non detti e ansie. E il lettore non riesce a smettere di leggere.
Il romanzo ci pone un'importante questione: il punto è che gridiamo tutti l'importanza fondamentale della giustizia su cui fonda l'ordine sociale. Ma, c'è un ma che diviene un tarlo: ma se la vicenda ci riguardasse personalmente? Se quel ma entrasse nelle nostre case, stravolgesse le nostre vite... oltrepasseremmo mai quella soglia?
L'autore si premura di farci vivere ed avvertire tutto lo sconcertante spettro d'emozioni che la vicenda porta con sé dimostrando come un sentimento intricato come la vendetta possa portare persone a morire, uccidere e vivere... lasciando a noi il fatidico compito di decidere.


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