Exilium-Katabasis vol I
Autori: Andrea Piera Laguzzi; Hilary Sechi
Titolo: Exilium-Katabasis
Trama: A seguito della caduta dal paradiso, gli angeli ignavi hanno iniziato il loro esilio sulla Terra. Dopo millenni, solo due di loro sono sopravvissuti e hanno continuato il lavoro assegnatogli come punizione dal padre. Ma la loro visione del mondo, degli uomini e di sé stessi è lentamente cambiata. Vogliono tornare a casa e, per farlo, hanno bisogno di un rituale che fa gola anche all'inferno... In una Genova alternativa, oscura e decadente, il loro percorso si intreccerà con quello di due donne che, loro malgrado, si troveranno nel bel mezzo di una guerra soprannaturale a cui non potranno sottrarsi.
Prezzo di copertina: 14,90 euro.
Recensione.
Katabasis sta ad indicare la discesa dell’anima nel mondo
degli inferi ed è proprio questo che noi lettori ci accingiamo a fare con
questo primo fantastico volume tra le mani. Mettiamoci comodi, avvolgiamoci la
coperta addosso ed iniziamo a perderci.
Sì, lettore, hai capito bene. Exilium ci farà smarrire tra i
meandri di una Genova sporca e decadente, abitata da demoni, arcangeli ed
ignavi, con una scrittura sinuosa e accattivante da cui ci faremo sedurre con
molto piacere.
Le basi per un urban fantasy che si rispetti ci sono tutte,
e le autrici riescono a superare le alte aspettative, intrecciando una trama
articolata affollata da personaggi turbolenti.
Ma andiamo con ordine: questo primo volume del dittico,
affonda le sue radici nell’Inferno dantesco, che prende vita davanti ai nostri
occhi e si popola di nomi conosciuti della tradizione ebraica-cristiana. I
primi capitoli ci proiettano nel ricco cinquecento italiano e facciamo la
deliziosa conoscenza dei due protagonisti, due angeli ignavi esiliati nella
Terra per punizione divina, proprio per non aver scelto nessun schieramento. Af
e Hemah sono angeli di fuoco, creati per incarnare la collera e l’ira divina,
conosciuti nelle loro lunghe peregrinazioni con il nome di Gregorio e
Bartolomeo.
Il contesto storico è pazzesco, ricco di dettagli, che
riesce subito a farti essere lì: tra palazzi signorili e vie piene di vita tra
mercanti, venditori e gente comune. Immersa in qualsiasi luogo e periodo in cui
le autrici vogliono. Ho vissuto in una Genova elegante e densa di cultura
semplicemente splendida.
I due fratelli, così diversi eppure in qualche modo uguali,
sono alla ricerca di un oscuro rituale che permetta loro di ritornare a Casa,
nella luce benevola del Padre. Riescono ad impadronirsi di un potente artefatto
che può attivare il rituale, ed è proprio questo saccheggio che smuoverà la
trama in modo burrascoso ed incontrollabile. Perché gli Ignavi vengono bramati
da entrambi gli schieramenti.
Dopo i primi capitoli ambientanti nel rinascimento italiano
c’è uno sbalzo temporale che ci porterà nell’era attuale. Ed una delle prime
cose che ho notato è il cambio repentino dell’ambientazione, come a voler
sottolineare la perdita inesorabile di splendore e speranza; Genova adesso si
erge volgare, disillusa, che si trascina a occhi bassi e spalle incassate.
L’atmosfera riflette anche la decadenza dei personaggi che si muovono tra i
vicoli sudici e monumenti imbrattati.
La narrazione è fluida, dark e densa, con un ritmo che si fa
man mano più frenetico senza lasciare spazio a momenti di stasi. È sempre tutto
in movimento, in continuo cambiamento in risposta alle azione e reazioni della
moltitudine di personaggi in scena. Mi fa letteralmente impazzire la bravura
delle scrittrici nel creare un mix ben dosato di mitologia e fantasia (ho
googlato tutti i nomi dei demoni e ho passato un pomeriggio a leggere ciò che
trovavo).
Al centro del romanzo c’è il rapporto turbolento tra i due
fratelli. Un legame complesso, intriso di colpe, fiducie distrutte, millenni di
rancore, ed un amore fraterno che nessuno ha saputo spezzare. Greg e Bart sono
due personaggi che continuano a combattersi tra di loro, in un sentimento
gonfio inesprimibile che, tuttavia, non riesce a distruggere il sottile margine
della possibilità di riappacificazione.
Greg è sarcastico, all’apparenza menefreghista, sgarbato,
irriverente ed incredibilmente affascinante (mi sono perduta per Greg e non
voglio essere ritrovata!); dall’altra parte abbiamo Bart, posato, bello, che
cova una collera bruciante e riflessivo. Due facce della stessa moneta, in
contrasto ma anche ad incastro, perché per quanto si voglia tenere uno spirito
battagliero nei confronti dell’altro fratello, si ha la certezza infrangibile
che l’altro ti guarderà sempre le spalle… a modo suo. Senza contare che i due
fratelli sono simili nell’avere un bel caratterino, facili all’ira
(ovviamente!).
Il destino dei due fratelli impatta e si intreccia con due
sorelle mortali, conosciute da Greg precedentemente (non mi dilungo per
eventuali spoiler). Lorena e Azzurra hanno vissuto una vita di abusi. Anche
loro sembrano essere complementari: Lorena è rabbia, passione, che preferisce
rivestirsi di indifferenza piuttosto che soccombere al peso di tutto ciò che si
trascina addosso. Azzurra, d’altro canto, è sensibile, fragile, che cerca di
aggrapparsi alle azioni buone che è ancora capace di fare, per lavare via il
terrore e l’impotenza di un passato sempre avvolto intorno.
Adoro il modo delle scrittrici di saper muovere i personaggi
tra di loro e della loro capacità di descrivere le emozioni crude e vaste che
li animano, semplicemente magnetici.
Exilium-Katabasis è un viaggio articolato di redenzione.
Greg sa di dover fare ammenda verso suo fratello e Bart deve redimersi nei
confronti della sua famiglia. Una spirale che non vede fine nella loro
perigliosa discesa, trascinando in un turbine di eventi anche altre vite.
Umani, arcangeli, demoni, in una lotta furfante che assume contorni brutali per
ottenere l’ambita ricompensa, che varia a secondo dei personaggi: oblio, casa,
potere, riscatto, l’amore di un Padre ormai distante.
Accanto alla redenzione, ciò che smuove i personaggi lasciandosi mischiare tra
di loro è il Desiderio. Un desiderio che può accecare, viscerale nella sua
consistenza, scivoloso nella sua presa, dalla moltitudine di sfaccettature
ammalianti. I demoni capeggiati da Lucifero desiderano riconquistare il Paradiso da cui sono stati
cacciati; gli ignavi espirare le loro innumerevoli colpe che pesano sulla
coscienza; e gli arcangeli anelano essere di nuovo avvolti nella Luce.
Un particolare che ha fatto lievitare il mio amore per
questo primo volume è il fatto che le scrittrici sanno ribaltare completamente
la concezione che avevamo degli angeli e demoni. Non esiste nessuna trascendentale
bontà: gli arcangeli sono egoisti, privi di scrupoli su ciò che reputano
giusto, disperati. E la disperazione è ciò che provano anche i demoni, in un
uguale e ferocia ricerca.
Un piccolo apprezzamento anche all’originalità di affibbiare
ad ogni capitolo il titolo di una canzone, che accompagna bene la lettura.
Il volume si conclude in modo repentino, e noi lettori
cerchiamo ancora di dare un senso agli ultimi velocissimi avvenimenti che ci
hanno avviluppato. I nostri protagonisti si sentono traditi tra di loro, si
disperdono dandosi le spalle a vicenda, in bocca un’amarezza atroce. La nostra
Discesa, infine, è cominciata.
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