Creature

 



Autore: Paolo La Paglia.

Titolo: Creature.

Trama: Le montagne rocciose: hanno cento milioni di anni; riuscite a immaginare qualcosa di così antico? C'erano già molto prima della comparsa dell'uomo; alte, maestose, silenti. Erano lì. Nessuno poteva ammirarle ma c'erano. Con grotte che si snodano per chilometri all'interno della terra. Nessuno sa che cosa si nasconda nelle loro profondità. Soul City è una cittadina del Montana ai piedi delle montagne che ha una curiosa caratteristica: le persone scompaiono. Ma a parte questa "curiosa caratteristica" è una cittadina tranquilla, fino a quando comincia ad accadere una serie di eventi che non sembrano avere nulla in comune. Una rapina finita male, la scomparsa nel nulla di una donna anziana, un uomo dall'aspetto mostruoso ritrovato nudo su una strada durante una notte in cui si è scatenata una tormenta di neve, e uno spaventapasseri di metallo che, contro ogni logica, comincia a muoversi. Ma questi eventi, in realtà, sono collegati tra loro da un fattore: un uomo che sembra comparire dal nulla e che prenderà di mira la cittadina a causa di un vecchio patto che è stato infranto, gettando nel terrore gli abitanti. Perché, come si dice, imparata la lezione bisogna agire.

Prezzo di copertina: 18, 00 euro.

Recensione.

Creature è un romanzo horror dalle venature cupe che ci trascinerà in una storia inaspettata e spaventosa a cui non riusciremo a sottrarci. Ambientato a Soul City, un’incantevole cittadina tipica del Montana che cela pesanti e oscuri segreti. Segreti mansueti che iniziano a scalciare, desiderosi di uscire allo scoperto.
Nella cittadina iniziano a verificarsi strani eventi, dapprima lievi incongruenze e anormalità a cui non si da molto peso, ma è solo l’inizio della frana che deve ancora rivelarsi in tutta la sua sconcertante potenza.
Questi eventi inspiegabili sono strettamente collegati alle Montagne Rocciose, esistenti molto prima della comparsa dell’uomo; inoltrandosi nel romanzo avvertiamo l’incombere di una tale catena montuosa farsi sempre più pressante insieme ad una frase che comparirà nel romanzo diverse volte come monito, ed ogni nuova avrà un significato più deciso… che ci perseguiterà.
I protagonisti del libro sono diverse persone della cittadina che in un modo o nell’altro si ritroveranno coinvolti in queste anomalie, ma non tutti sono completamente impreparati a ciò che sta succedendo. Alcuni abitanti, la maggior parte annoverata tra i più anziani, sanno che qualcosa di terribile si sta smuovendo verso di loro con l’aspirazione di avviluppare l’intera città e farla propria; queste persone vengono riconosciute con il nome di vigilanti, ovvero chi possiede una maggiore sensibilità e percepisce quello che la gente comune non riesce a vedere.
La narrazione è ricca e scorrevole, srotola di fronte a noi una vicenda che si infittisce capitolo dopo capitolo. Il ritmo narrativo è denso di momenti terrificanti che raggiungono il picco per poi scivolarci alle spalle con la promessa di non andare lontano.
Trovo ben congeniata la scelta dell’impostazione a giornate nel romanzo. Al trascorrere dei giorni cresce l’apprensione, sia nei personaggi sia nel lettore, mentre gli eventi precipitano con una puntualità disarmante.
All’inizio gli strani avvenimenti vengono avvertiti come incubi, deliri ad occhi aperti, a cui si desidera dare poco conto, accolti con scetticismo e incredulità.  La pioggia di uccelli morti nella foresta, la violenza indicibile a seguito di una rapina andata male, il comportamento disturbante dell’uomo nudo ritrovato nella neve che sussurra frasi sconnesse, le ombre che si accalcano di fronte ad una casa, la scomparsa di un’anziana donna da una casa di cura, la presenza di qualcuno nella tua macchina che improvvisamente scompare. Pian piano gli abitanti di Soul City scopriranno sulla loro pelle che la realtà è peggiore di quanto si riesca ad immaginare…
Ogni capitolo ha un soggetto differente che ci permette di avere una visione periferica di ciò che sta accadendo all’interno della cittadina e di come qualcosa si muova, avvolto nell’ombra pronto a colpire. Le stranezze sono inesorabilmente collegate al fantomatico “uomo con l’impermeabile nero”, il probabile fautore, che con la sua sola presenza satura l’orrore percepito tra le pagine, condensandolo. La Creatura per eccellenza che incarna tutte le paure e le rende manifeste con l’obiettivo di seminare il caos, il male in una parola.
Lo scrittore scandaglia i diversi gradi di paura, come se illuminasse ogni angolo di un’enorme camera buia, prendendosi del tempo per farci notare gli strati di polvere, le pareti ligie e quell’odore dolciastro che inspiegabilmente ti mette la pelle d’oca insieme a quella sensazione a cui non vuoi dare ascolto si fa strada perché sa. Sa che c’è qualcosa di sbagliato, qualcosa che attende il momento giusto per entrare, qualcosa che ti sta fissando.
La frase dalle mille interpretazioni “lezione imparata, agire si deve” ti rincorre nei capitoli, penetrando sempre più a fondo in un terrore che sboccia inesorabile mentre i cittadini di Soul City cadono in preda ad una lucida follia che ribalta in tutto ciò in cui credevano.
Ci sono parti di romanzo che mi sono piaciute moltissimo, tra le mie preferite c’è quella inerente ad Annabelle Coker che gira intorno alla storia del quadro nel suo salotto e della piccola figura che continua a muoversi fino ad uscire dalla gabbia della cornice, dipinta più di sessant’anni fa. Oppure i disturbanti episodi che avvengono alla discarica in cui abbiamo la pressante presenza di J.J. l’uomo di latta che ci farà venire la pelle d’oca.
Tuttavia, ci sono alcuni momenti in cui la narrazione rallenta fino ad arenarsi, brevi sbavature in un romanzo che riesce, d’altro canto, a mantenere un buon ritmo. Inoltre, avrei preferito una maggiore “spiegazione” su chi fosse l’uomo con l’impermeabile e sul luogo da cui veniva, ma forse è una scelta ponderata dallo scrittore nel volerlo lasciare opaco e sfuggente.
L’ansia viene ben costruita e a tratti diviene quasi insopportabile, come quando sei chiuso nel bagno dell’aeroporto e sai che c’è qualcuno all’esterno che rimane immobile e dunque, i pensieri scivolano via dalla razionalità mentre un terrore indefinito ti avverte che quel qualcosa di strano dietro la porta si sta avvicinando. Senza contare, l’angoscia di certi passaggi narrativi è devastante, sono piccoli momenti, magari uno stralcio di dialogo o un semplice annotare un dettaglio fuori posto. L’autore riesce ad insinuarsi sottopelle in modo sagace e sottile.
La conclusione è in linea con tutto ciò che il romanzo ha portato, mi è piaciuto il modo in cui sappiamo cosa succede ai nostri protagonisti, che ci hanno tenuto compagnia per tutta la vicenda. 


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