Autore: Domenico  Corna

Titolo: Bosco dei Platani

Trama: In seguito alla Grande Divisione, un antico mondo si è frantumato e gli animi dei suoi abitanti sono stati scagliati via lontano. Molti di loro, ignari della provenienza, vivono al nostro fianco. Con la memoria perduta, chiunque può esserlo ma per ottenere la Conoscenza è necessario tornare alla condizione iniziale. Sembra impossibile, ma esiste un percorso, unico e personale, per vincere le paure e ottenere un animo libero, un salto di qualità e fantasia per essere pronti a fuggire lontano da questa esistenza così complicata, violenta e traboccante di regole. Davide e Laura percorreranno quel cammino con l’intenzione di costruire la favola più bella mai inventata, preludio al nuovo mondo. Ma prima di partire andranno alla ricerca di tutti gli antichi abitanti per riunirli nel Bosco dei Platani, un posto da chiamare Casa, avvolto da un’invisibile coltre di segretezza. Ma c’è anche Michela, un’anima di questa Terra e come lei molte altre col desiderio di partecipare alla nuova realtà. Si rivelerà fondamentale per le speranze di ognuno di loro.

Prezzo di copertina: 11,44 euro (disponibile versione kindle unlimited a 3,00).


Recensione.

Terzo romanzo che leggo dell’autore e non smentisce la prosa ricca di significato che ritroviamo anche nelle pagine di questo libro.
Il nostro protagonista Davide, all’inizio di questo libro, è solito passeggiare nel Bosco dei Platani, vicino casa sua. Un giorno, però, scopre che questo normalissimo bosco non è poi così normale. Infatti degli spiriti abitano gli alberi, i fili d’erba e i suoi animali.
L’autore ha una prosa unica, densa di metafore e riferimenti che rimandano sempre a qualcos’altro che ben si incastrano nella vicenda che stiamo vivendo. Una narrazione delicata e allo stesso tempo colma, con una grande capacità  evocativa.
Anche in questo terzo romanzo vi sono elementi da favola, surrealismo magico, un pizzico di stravaganza e tanta immaginazione, che sono fondamentali per approcciarci a ciò che l’autore intende rivelarci, e per farlo dobbiamo seguirlo nei meandri della storia di Davide.
Solo che Davide è solo l’inizio, il primo filo che seguiamo in una storia molto più intrecciata e complessa, una storia che parla di altri mondi e dei suoi sopravvissuti che hanno trovato dimora sulla Terra ma che anelano arrivare in un nuovo mondo.
Questo libro si concentra sulla ricerca di se stessi, su come ci sia un piccolo infinito racchiuso dentro ognuno di noi che attende solo di essere scoperto, riconosciuto e compreso.
Proprio qui facciamo la conoscenza di Laura, una bambina allegra che possiede un amore sconfinato per i racconti di favole; già nel loro casuale incontro, lo stesso lettore può avvertire una connessione tra questi due personaggi, un legame che viene rafforzato dalla creazione di favole.
Laura crescendo attende il momento di iniziare il proprio percorso per poter tornare a Casa. Quando arriverà nel Bosco dei Platani scoprirà che Davide non c’è più, il Tempo lo ha costretto ha un nuovo percorso, nascendo in una nuova vita. Ma Laura non si perde d’animo avendo la consapevolezza che lei e Davide sono la meta di se stessi. Due anime fondamentali per la creazione del Nuovo Mondo.
Nel romanzo Laura e Davide si rincontreranno a distanza di vite, a ruoli opposti. Eppure, c’è sempre il filo della fantasia a legarli, il Pensiero dell’altro che lo sfiora, per farli sentire parte di un segreto che non può esprimersi bene a parole.
Andando avanti con la narrazione si può avvertire che l’impostazione del libro è quella di una favola dentro la favola: ciò che pensavamo fosse l’inizio non è altro che la continuazione di qualcosa iniziato molto prima, dalla voce narrante di una bambina che seduta ad un tavolo a iniziato a raccontare una delle sue favole preferite. E poi, è davvero importante sapere qual è l’inizio? Qui il Tempo non scorre in modo lineare, ma in una moltitudine di direzioni differenti, incrociandosi e intrecciandosi tra di loro. Vite passate, ricordi futuri, emozioni indelebili che restano anche quando tutto il resto è svanito.
È un romanzo che sa di attese, dolori e ciò che si riesce a raggiungere dopo aver affrontato difficoltà, periodi bui e una lunga chiacchierata con se stessi. Lo stesso Bosco dei Platani rappresenta il desiderio inespresso di attesa e l’attesa che viene, infine, premiata al ritorno di un Nuovo Mondo privo di regole, dove l’immaginazione può correre a briglia sciolta, dove le nuvole sono dense di favole e l’aria è lieve e dolce.
La mia parte preferita è sicuramente l’ultima, piena di piccole favole dagli importanti significati e soprattutto dal coraggio delle scelte che compie un altro personaggio, Michela. Non dico di più per non spoilerare.
Il libro, inoltre, è ricco di temi fondamentali: l’importanza di non fuggire ma di vivere il dolore, la consapevolezza di se stessi, la grandezza fondamentale di saper tornare bambini, la bellezza incommensurabile che la fantasia è capace di regalare, l’importanza di rapporti genuini, la gentilezza praticata a caso, il potere che la Natura detiene sull’animo umano, le profondità recondite di se stessi che attendono solo di essere lasciate libere. E soprattutto di chi si sente “ultimo” e insignificante ma in realtà ha grandi capacità deve solo avere un po’ più fiducia in se stesso.
In conclusione, l’autore ha dimostrato la preziosa capacità di guidarci e di farci intravedere spiragli di qualcosa di cui tutti dovremmo fare tesoro. Una sorta di spinta e di invito a lasciarci meravigliare dalle possibilità che non abbiamo ancora contemplato, alle favole che attendono di portaci altrove e alla consapevolezza di non arrendersi alle difficoltà della vita.
Invito i lettori ad avventurarsi nel romanzo e viverlo in prima persona per poter capire la portata del suo significato.

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