L'anello e la Corona
Recensione.
L’anello e la corona è il primo volume di una nuova serie
fantasy romance storico della De La Cruz. L’impero inglese è il più potente,
grazie anche al possedere quasi l’intera magia e all’astuto mago Merlino; in
questo volume vedremo numerosi personaggi che portano avanti la trama,
alternando diversi punti di vista, dandoci spiragli di luce e oscurità su loro
stessi, riempiendola di intrighi, crudeltà e misteri. Principalmente la trama
gira intorno agli avvenimenti che riguardano l’inizio della Stagione mondana
inglese, dove al centro abbiamo il famoso Ballo del Drappo D’oro che vedrà
riunirsi i personaggi fondamentali del romanzo… ognuno col proprio intento.
Il libro riesce a darci diversi personaggi femminili
differenti, che possiedono una forza sconosciuta anche a loro stesse che gli
eventi però, porteranno a fare emergere.
La narrazione è scorrevole e semplice, invitandoci ad immedesimarci
nei personaggi che animano il romanzo. Vediamoli da più vicino:
- Aelwyn, maga, figlia di Merlino. A seguito di un incidente dove aveva rischiato la vita la principessa Marie, viene mandata in esilio ad Avalon; successivamente ritorna a Corte per entrare a far parte dell’Ordine Invisibile, in cui i maghi si eclissano, agendo senza attirare attenzione ne riconoscimenti e soprattutto praticare la magia con parsimonia. Ma Aelwyn questo ruolo inizia a stargli stretto, tra desideri e obblighi, affronterà diverse sfide personali insieme a un dilemma che la corrode: servire la Corona o prendersela per se stessa?
- Marie, principessa d’Inghilterra. È un personaggio sincero, amichevole, disilluso. Sa che deve sposarsi per il bene del regno, consapevole che il suo futuro sposo, Leo principe di Prussia, non prova nulla per lei. Marie è uno di quei personaggi che si scoprono pian piano durante la narrazione: il suo senso di inferiorità rispetto alle altre belle donne della corte, il suo desiderio struggente di voler vivere una vita semplice lontana dai fasti del castello e il profondo senso di inadeguatezza nel cercare di seguire le orme della regina, sua madre, una reale forte e indomita.
- Ronan Astor, l’americana invitata a partecipare alla Stagione londinese con la possibilità di essere presentata a Corte alla Regina. L’obiettivo della sua famiglia è quello di farle contrarre un buon matrimonio con un rampollo nobile per poter salvare la situazione economica degli Astor, piena di debiti e ormai squattrinata. Ronan è incredibilmente bella, e sua madre punta tutto sulla sua bellezza in grado di ammaliare chiunque. Ma Ronan si scoprirà ambiziosa, certo, ma anche intelligente, vivace e testarda; in lei fa strada l’amara consapevolezza di non voler essere rinchiusa in una gabbia d’oro, dentro un matrimonio vuoto e privo di significato.
- Isabella d’Orleans. Nobile discendente del casato Valois, dunque legittima delfina francese, che tuttavia perse il trono a favore del re britannico. Promessa sposa di Leo, che però rinuncerà a sposarla per potersi unire alla futura regina d’Inghilterra, siglando la pace tra i regni. Ad impatto, in questo personaggio la prima cosa che si nota è il cocente risentimento che prova nei confronti degli usurpatori inglesi. Un odio, tuttavia, che si stira anche verso l’orribile cugino tutore. È un personaggio sofferto, con un passato pieno di dolore e violenza, ma pian piano Isabella smetterà di piegarsi ai desideri altrui, facendo sbocciare la sua voglia di libertà e distruggendo il suo essere pedina in un gioco che l’ha sempre vista sconfitta.
L’autrice riesce a tratteggiare con coinvolgimento il ritratto di diversi reali, murati nei loro titoli e nei doveri nei confronti della loro nazione. Prigionieri del loro destino, vedremo come ogni personaggio verrà a patti con questa consapevolezza: alcuni rinnegheranno il voler rimanere servi della propria famiglia, altri, invece, accoglieranno il peso immane della corona.
L’anello e la corona, è un romanzo in cui essenzialmente non succede molto, concentrandosi, invece, sulle azioni e reazioni dei personaggi in scena. All’aspetto magico viene solo dato qualche accenno, insieme anche a dei ribelli del regno che si fanno chiamare “lega dei cavalieri di ferro”, che disprezzano la magia vista come arma del tiranno e che mirano a rendere la magia a disposizione di tutti, non solo dei potenti; è un peccato perché erano due elementi che avrebbero potuto dare molta più linfa all’intera struttura del romanzo.
Tuttavia, essendo il primo volume ci sta questa sorta di presentazione dell’intera vicenda, che si concluse con la curiosità di sapere cosa riserverà il futuro a questi personaggi, come decideranno di muovere la scacchierà di potere… perché una cosa è sicura: il dramma è solo all’inizio.
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