Un innocente assassino

 


Autrice: Margherita Altea

Titolo: Un innocente assassino

Trama: Carcere di Tempio, 1898. Giovanni Antonio Oggiano è recluso per un crimine che non ha commesso. I meccanismi della giustizia sono lenti, la paura di non poter riacquistare la libertà fa sì che decida di mettere su carta la storia della propria vita. Un’esistenza difficile, in una Sardegna ancora prettamente rurale e dove l’obiettivo principale di ogni sforzo è garantirsi una sopravvivenza dignitosa. Giovanni è abituato sin da piccolo a lottare per non essere sopraffatto dai più forti; eppure, quando tra mille peripezie riesce a costruire qualcosa di suo, è costretto a rinunciarvi. La sua voce rimane inascoltata, alla scrittura affida il resoconto delle vicende personali e la possibilità di aggrapparsi alla propria natura di essere umano, seppur confinata in una cella angusta. "Un innocente assassino" si basa su fatti reali e permette di immedesimarsi in una storia senza tempo e sempre attuale: quella degli innocenti ai quali è negato il riconoscimento della verità.

Prezzo di copertina: 17,00 euro (disponibile anche versione kindle a 5,99)

Recensione.

Siamo fine dell’Ottocento in Sardegna, un luogo aspro circondato da un mare intenso.
L'autrice ci racconta la storia del suo trisnonno condannato per omicidio, e basa questo romanzo sul diario che teneva lui stesso.
È una storia raccolta, con vuoti lasciati volutamente dalla scrittrice, che tenta di dare giustizia ad una vicenda con tanti dubbi e ingiustizie intramezzate tra loro.
Ci troviamo immediatamente in prigione, insieme al nostro protagonista ancora sconosciuto che nel cuore della notte, tra i muri di muffa e soffocanti che si ergono intorno a lui, chiede carta e penna per scrivere la sua storia. Per aiutarsi a rimanere a galla in una cella oscura e buia.
Ed è così che inizia la storia di Giovanni, e noi lettori lo seguiamo mentre si schiude davanti a noi.
La scrittura è scorrevole e delicata, l’immedesimazione con la vicenda che ci narra è molto intima. Attraversiamo la sua infanzia, le ingiustizie che lo modellano, la paura, l’innocenza. Il rapporto burrascoso con il patrigno violento, l’amore di una madre taciturna. La quotidianità delle serate con l’amico Ciccio, le discordie tra la sua ampia famiglia, la solitudine adesso della sua casa.
L'amore che si schiude e la sua perdita, inconsolabile.
E poi, lentamente, lo sboccio di una nuova vita che viene risvegliato dai begli occhi neri di Maria, la sposa di Giovanni. Ancora la vita che irrompe con forza nelle pagine, conducendoci verso ingiustizie, orgogli, sbagli, e respiri di piccoli momenti di felicità, l’aria fresca dei monti dolci, le manine delle sue figlie.
Eppure, c’è una irrequietezza che serpeggia tra le pagine mentre l’autrice ci conduce al nocciolo della questione: il perché e come Giovanni sia finito in prigione.
Il ritmo, adesso, viene scandito da una dolcezza amara che sa di vita trascorsa, inaspettata e sudata.
Accusato di un crimine che non ha commesso del suo vicino, passa un anno e nonostante il mandato di arresto nessuno cerca di portarlo via, e piano si riprende la vita come prima. Ma, ecco un altro delitto e nuovamente Giovanni sembra essere il colpevole più ovvio a causa dell’ora e del momento.
Qualcuno sembra dovercela avere con lui. Le forze dell’ordine ormai conoscono il suo nome. Segue un altro assassinio. Un uomo che aveva tanti nemici, ma sembra non importare nulla. I sospetti cadono solo su Giovanni, ultimo con cui ha avuto una discussione prima della morte.
Sono momenti pesanti, in bocca un saporaccio amaro che non vuol andare via, siamo un grumo di emozioni mentre seguiamo Giovanni varcare i cancelli del carcere.
Il mondo delineato nel romanzo è un mondo assolutamente differente da quello nostro moderno, vi era un’altra concezione di vita e rispetto, una giustizia differente e più fallace, in questo volume ne abbiamo un assaggio.
L'autrice è stata brava a trasmettere il senso di angoscia e impotenza che scorrono in queste pagine. C'è un dolore che non si rende manifesto ma che preme l’aria.
È stata una lettura scorrevole, e sì avanti curiosi di sapere come andrà a finire la vicenda, tenendo ancora una piccola e flebile speranza.
Un volume breve che si legge in una giornata, capace di immergerci nella tela colorata e intricata della vita di Giovanni.
Credo sia una storia che abbia un impatto notevole, principalmente per la delicatezza con cui viene narrata e soprattutto dall’apprendere che sia una storia vera.
Niente finzione, quello che andiamo a leggere è la vita reale di un uomo con tutte le sue vicende ed emozioni vissute, e la sua propronipote, dopo secoli, cerca di restituire qualcosa ad un uomo a cui hanno tolto tutto.


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