The Book of Accidents-Il libro delle cose sconosciute



Autore: Chuck Wendig

Titolo: The Book of Accidents-Il libro delle cose sconosciute

Trama: Tempo addietro, Nathan viveva in campagna con il padre violento. Non ha mai raccontato alla sua famiglia quello che successe in quella casa. Tempo addietro, Maddie era una bambina che costruiva bambole nella sua cameretta quando vide qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. E ora sta cercando di ricordare quel trauma dimenticato attraverso la realizzazione di sculture terrificanti. Tempo addietro, qualcosa di sinistro, di affamato, si aggirava per le gallerie, per le montagne e le miniere di carbone della loro città natale. Ora Nate e Maddie Graves sono sposati e, insieme al figlio Oliver, sono tornati dove tutto ebbe inizio. E quello che successe tanto tempo fa sta accadendo di nuovo... e sta accadendo a Oliver, il quale diventa il migliore amico di uno strano ragazzo, un ragazzo con dei segreti e un debole per la magia nera che lo posizionerà al centro di una battaglia tra il bene e il male nel tentativo di salvare l’anima della loro famiglia. Ma i Graves hanno un’arma segreta che nessuno gli può sottrarre: l’amore che li lega e li rende più forti.

Prezzo di copertina: 20,00 euro.

Recensione.

Questo romanzo è un concentrato di meraviglia, orrore, mistero, magia... si erra tra mondi, realtà e storie. Sei pronto viaggiatore a varcare una soglia che ti cambierà?
Ho amato l’atmosfera che riesce a trasmettere questo romanzo, ricordandomi un po’ il ritmo di respiro che si avverte in modo onnipresente nei libri di King.
The Book of Accidents è come entrare di soppiatto in una casa all’apparenza disabitata. La porta è spalancata e nel buio fitto dove può nascondersi tutto o nulla, si riesce ad intravedere l’accenno di una scala e i bordi di qualcos’altro.
Ne entriamo attirati dal desiderio di voler dimostrare a noi stessi che non abbiamo nulla da temere...è solo una casa vuota, giusto?
Eppure, perché i nostri passi hanno già perso la grinta iniziale? È inspiegabile e pure sciocco dirlo ad alta voce: ma qualcosa in quello scheletro di muri e carta da pareti decadenti e stanze vuote sembra richiamarti. Siamo sicuri che una porta sia solo una porta?
Entriamo.
I nostri protagonisti sono una famiglia ben unita, dove il figlio, Oliver, ha il dono di percepire e vivere il dolore altrui, questo gli rende non pochi problemi nella vita. Ed è proprio per questo che la famiglia Graves decide di trasferirsi nella vecchia casa colonica dell’infanzia del padre, Nate, in un paesino immerso dalla natura. Quando Nate era piccolo un serial killer si aggirava tra i boschi e le rocce della zona, popolato da diversi racconti sinistri, dunque, all'ambiente circostante viene già gettata una cappa oscura.
Non fate l’errore superficiale di prendere questo romanzo come un semplice horror. Non lo è. 
Questa storia ha venature di terrore, certo, ma è anche altamente suggestiva, colma di una magia di bordo che non si spiega ma si vive. 
La narrazione è ricca ed invade i cinque sensi. Corposa, piena di elementi che la rendono incisiva; un’inquietudine vaga che ci sfiora continuamente, come se volesse essere certa che non la dimentichiamo mentre avanziamo nella storia. 
La nuova vita nella loro casa inizia, tutti e tre cercano di adattarsi al nuovo ritmo, tentando di tenere a bada i dubbi sulla loro scelta tempestiva di trasferirsi. Nate ha il nuovo lavoro come guardia forestale, Maddie si sta dedicando alla propria arte nel fienile della casa e Olly è alle prese con la quotidianità nella sua nuova scuola.
Ma delle stranezze iniziano a farsi strada nei nostri personaggi...ognuno a modo loro. Una sensazione inesorabile di qualcosa fuori posto, qualcosa che sta sfuggendo di mano ma non riescono bene a capire cosa. Nate vede il fantasma di suo padre...ma qualcosa stride. Maddie crea le sue opere ma poi svaniscono, possibile che... prendano vita? Oliver incontra un ragazzo misterioso, che sembra avere una strana e forte connessione con lui. 
L'inquietudine cresce, si infittisce, riuscendo ad insinuarsi tra i personaggi. Rivoli di sudore freddi, un brivido lungo la schiena, si scopre un terrore atavico nelle sue più contorte forme. 
L'autore riesce bene a farci avvertire tutte le superfici di una paura che non sta mai ferma. Muta, si evolve, avviluppandoci nella sua ragnatela...dove voleva portarci fin dall’inizio. 
Mentre gli eventi del romanzo iniziano a muoversi come una spirale definitiva, simbolo ricorrente all’interno del libro, come incastrata a ripetere un loop mortale; inizia a farsi strada in noi che gli eventi assai strani che si sono e si stanno verificando intorno alla cittadina siano fittamente collegati tra di loro. 
Il mistero si accentua, seguito da un onnipresente sentore d’inquietudine che ci si incolla addosso.
L’autore ci ha intrappolati, adesso, siamo incapaci di staccare gli occhi dalle pagine. A questo riguardo, mi piace moltissimo come lo scrittore riesca a descrivere in modo pieno e stridente, come se fosse consapevole che con le sue parole può modellarci a suo piacimento. 
C'è un’atmosfera che si gonfia, tendendosi e attendendo lo scoppio atteso. 
Qualcosa si guasta nel rapporto dei tre protagonisti, una sensazione nuova, strana e fastidiosa che non riesci bene ad esprimere ma sei comunque consapevole della sua esistenza. Un lieve senso di disagio inizia a ramificarsi, come se fosse nutrito dalla stessa casa e dai suoi dintorni. 
Al centro ci sono elementi misteriosi che diventano i nodi focali di qualcosa che non riusciamo ancora a vedere nitidamente. Qui, troviamo Jake, il misterioso amico di Olly e il suo book of accidents che riesce a renderlo magico; l’assassino di Ramble Rocks, Edmund Walker Reese, che in lampi riappare nella cittadina, come se provenisse da un’altra realtà; il fantasma del padre di Nate che eppure ha qualcosa di diverso e lo angustia; le opere artistiche di Maddie che prendono vita. 
Tutto non fa che rendere la lettura vivida e misteriosa. Vogliamo saper comprendere la matassa. 
Tra i temi fondamentali del romanzo c’è la decadenza del mondo, dipinta in maniera vivida che riesce ad impattare il lettore per la sua potenza reale. Disastri ambientali creati dall’uomo, la crudeltà indicibile di certe azioni, sparatorie nelle scuole, violenze, abusi, cattiverie differenti. 
Ed ecco, dunque, il concetto di entropia comparso diverse volte durante la narrazione: come le cose cerchino continuamente di distruggersi, in un ciclo continuo ed infinito.
Questo tema è intimamente connesso al funzionamento stesso del Book of Accidents, dove gli incidenti causali descritti...forse, non lo sono davvero. 
Ma non solo, troviamo come base fondamentale anche la battaglia eterna e mai prevalsa tra il Bene e il Male, in continuo movimento. Il campo di battaglia è pronto, così come i suoi personaggi che si muoveranno all’interno. E che scontro ci attende! 
Quante emozioni. Una rabbia densa che vuole conquistare tutto, come oscurità liquida che avanza. C'è sofferenza, dispiace, desiderio di cancellare tutto per tornare ad essere una tela bianca, che non conosce dolore, paura e violenza. 
L'autore, davvero, ha una perspicace abilità nel saper scartavetrare sensazioni inesprimibili, brividi d’inquietudine, incollandocele addosso, scoprendosi gelide di paura. Ti conduce sul baratro e te lo fa vivere tutto. 
E la trama si divora, facendoci intravedere angoli di cui non ci eravamo resi conto, realtà bucherellate che possono condurre... da qualche altra parte .Ci rendiamo conto di costanti su cui sembra poggiarsi tutto, in un sottile equilibrio che sta per spezzarsi. 
Oliver è in pericolo. Maddie è determinata a proteggere la sua famiglia. E Nate è... perso. 
C'è crudezza nel ritmo che segna i dialoghi e le azioni dei personaggi negli atti finali. E la prosa diviene feroce rendendo tutte le scene lucide. E finalmente, atteso e temuto, il caos esplode, come fulmini che squarciano mondi, la bocca di un tunnel oscuro che vuole risucchiarti. 
Tra le difficoltà inconcepibili e orrori impronunciabili siamo riempiti d’amore. Un legame profondo che sembra non riesca a spezzarsi, un desiderio che spinge i personaggi ad andare avanti, a tentare l’impossibile, a tornare da qualche parte. 
E le cose che accadono durante il cammino... riescono a capovolgere le nostre stesse concezioni di vero ed immaginario. Non dico di più per non rischiare di spoilerare passaggi di narrazione che vanno vissuti in prima persona per essere apprezzati a pieno. 
Ma posso dire questo: in questo romanzo c’è un universo pieno di vuoti e linee che si piegano tra di loro e che conducono in luoghi e tempi inaspettati. C'è qualcosa di incredibilmente nascosto che l’autore, con questa storia, riesce a farci sfiorare. Un brivido di infinite possibilità ti percorre. 
E la faticosa bellezza di continuare a credere che un grammo di bene possa sovvertire il male inferto. Possa continuare a fare la differenza. Meraviglioso.

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