Falene
Autore: Matteo Mantero
Titolo: Falene
Trama: Cos'hanno in comune una giovane zingara, un metronotte con una dipendenza da psicofarmaci e un impiegato di banca costretto ad una vita insignificante? Sono gli unici a vedere l’eclissi che improvvisamente oscura il sole gettando la città in una notte oscura e senza fine. Mentre il Presidente della Nazione descrive entusiasta la ripresa economica e le persone continuano meccanicamente la loro vita senza mai alzare gli occhi al cielo, attirati dalle sfavillanti luci dei negozi e del centro commerciale, pervasi da un’irrefrenabile smania di acquisti, intorno a loro tutto muore e appassisce e il freddo diventa insopportabile per la mancanza di luce, ma né le televisioni né giornali ne danno notizia. I tre, trasformati in improbabili ed involontari eroi, si trovano così a vagare nell’oscurità pulsante, inseguiti da animali impazziti e sadici cacciatori di topi che pattugliano le strade in cerca dei pochi che riescono a scorgere l’eclissi campeggiare nel cielo.Falene è una storia di allucinante onirismo ed acuto pessimismo dietro la quale si cela un cuore nero, grondante sangue, in cui riecheggiano la fantascienza apocalittica degli anni '70, la feroce critica consumistica cara al George Romero di Zombi, la parabola politica del John Carpenter di Essi Vivono e un’acuta osservazione dell’essere umano, falena intrappolata in un meccanismo di asfissiante mestizia. La storia che Matteo Mantero mette in scena denota uno sguardo tagliente ed acuminato, in grado di elevare un’opera di "genere" ad altezze inaspettate. Per questo Falene inquieta, spaventa, pone scomodi interrogativi. Un lavoro di grande tenuta narrativa, che viaggia spedito come un treno, trasportandoci in un mondo sempre più ammantato di tenebre.
Prezzo di copertina: 16,00 euro
Recensione.
Falene è un romanzo di fantascienza da una forte critica al materialismo, che riesce ad intrecciare sapientemente una storia arguta, scorrevole e piena di elementi inaspettati.
Ora, immaginatevi una perenne eclissi che ha bandito la luce del Sole... e tu, sei proprio uno dei pochi che riesce a vederla. Fa paura, vero?
Un metronotte, un impiegato in banca e una giovane ragazza che ruba nella metro saranno tra i pochi a vedere l’improvvisa e spaventosa eclissi, dove il Sole verrà oscurato, e si darà il via ad una serie di eventi che intaccheranno lo stile di vita di tutti.
Ora, immaginatevi una perenne eclissi che ha bandito la luce del Sole... e tu, sei proprio uno dei pochi che riesce a vederla. Fa paura, vero?
Un metronotte, un impiegato in banca e una giovane ragazza che ruba nella metro saranno tra i pochi a vedere l’improvvisa e spaventosa eclissi, dove il Sole verrà oscurato, e si darà il via ad una serie di eventi che intaccheranno lo stile di vita di tutti.
La notte si estende ineluttabile. Eppure, nessun telegiornale ne parla, gli altri che si incontrano per le strade continuano a camminare come se non ci fosse una nuova oscurità che ammorba tutto. È follia?
Forse, il lettore stesso non ne è sicuro.
Forse, il lettore stesso non ne è sicuro.
Muoviamo i nostri primi passi in questa nuova realtà, tormentati da un tarlo di realtà o immaginazione.
Seguiremo i nostri protagonisti, Sandro, Martino e Morgana mentre ognuno di loro, prima ancora di intrecciare la strada con gli altri, dovrà venire a patti con quello che sta succedendo.
Il lettore è consapevole immediatamente che c’è qualcosa di distorto nella narrazione. Una sensazione sbagliata vaga che si estende pian piano avviluppandoci mentre seguiamo con angoscia gli episodi che riguardano i nostri personaggi. C'è un’ansia che cresce lentamente, come a volerci torturare. Gli animali, a differenza dell’uomo, avvertono l’eclissi e l’oscurità, diventando aggressivi.
Il lettore è consapevole immediatamente che c’è qualcosa di distorto nella narrazione. Una sensazione sbagliata vaga che si estende pian piano avviluppandoci mentre seguiamo con angoscia gli episodi che riguardano i nostri personaggi. C'è un’ansia che cresce lentamente, come a volerci torturare. Gli animali, a differenza dell’uomo, avvertono l’eclissi e l’oscurità, diventando aggressivi.
Gli uccelli sono scomparsi, i topi sono emersi dalle fogne e regnano nelle strade, cani randagi affamati e rabbiosi. In città iniziano a girare i cacciatori di topi, continuamente a caccia, con gli storditori in mano pronti ad usarli... anche su chi avverte l’eclissi.
I nostri protagonisti si sentono braccati, dalle dottoresse del CSSM, centro statale di salute mentale, che ha il compito di prelevare i soggetti che notano l’eclissi per inserirli in un programma di rieducazione.
La gente comune, invece, inizia ad avere anch’essa comportamenti discutibili: sono tutti presi nell’acquistare il nuovo prodotto colorato, una nuova macchina per la cucina che non serve davvero a nulla, cianfrusaglie moderne che donano solo uno status superiore, e l’ultimo modello di armadio per riporre tutti gli oggetti che adesso straripano in casa.
Spendere, spendere, spendere. Non importa se le carte vanno in rosso, tutti in banca a chiedere un nuovo prestito con tante facilitazioni.
Ecco, che torna il senso di malessere (che non ci ha davvero mai lasciati) e ci marca sempre più stretti mentre ci inoltriamo tra le pieghe della sua trama distorta.
La storia è così assurda ma al tempo stesso con basi realistiche che siamo incapaci di staccare lo sguardo. Avvertiamo un’inadeguatezza che si estende, disagio e malessere, pesano sui personaggi nella loro folle corsa alla sopravvivenza, e a tentare di capire cosa sta succedendo.
Iniziamo a capire meglio le nuove regole della società: chi vede l’eclissi rappresenta il non amalgamarsi a questa omologazione di perfetto ciclo di produzione e consumazione; dunque, viene considerato inadatto, imperfetto, da dover “curare” ... e beh, se non dovesse funzionare la rieducazione si deve sradicare, assolutamente.
Tutto per non intaccare il disegno perfetto del nuovo Presidente che parla e promette chimere meravigliose, acquistabili a rate.
Appare scontato che il lettore si inizi a macerare dentro dubbi acuminati: l’eclissi esiste davvero?
La popolazione sembra anestetizzata, tutta alle prese con il nuovo centro commerciale aperto. Ed ecco il titolo: la gente si è tramutata in falene. Attirate dai fluorescenti pannelli pubblicitari, dalle televisioni vivaci e gracchianti, dai negozi sfolgoranti.
L'intero volume presenta temi denuncia assai interessanti, soprattutto per il modo peculiare che l’autore li pone: l’indifferenza crescente della gente, che vissuta sulla pelle impatta moltissimo. E il bisogno quasi sviscerale del materialismo, un bisogno un po' inculcato che rende tutto superficiale, privo di riflessione.
Il bisogno di avere l’ultimo modello di cellulare, non importa la cifra e il mutuo che si aprirà per averla, occupa tutta la nostra attenzione svincolandola da problemi assai più gravi e pressanti insiti nello stesso tessuto sociale.
Davvero, l’autore riesce a scuoterti con un vigore deciso. Sembra stare dentro un episodio della serie Black Mirror.
Le ultime centocinquanta pagine sono assolutamente fantastiche! Hanno un ritmo deciso, avverti la stanchezza, la disperazione, l’incertezza dei personaggi mentre continuano ad avanzare, braccati. E la fine... la fine riflette tutto ciò che il romanzo a voluto evidenziare, con l’ultimo colpo che mira dritto al cuore del lettore.
Commenti
Posta un commento