Le donne del fiume Ki
Autrice: Cyril Bonin
Titolo: Le donne del fiume Ki
Trama: Gli amori, le passioni e i drammi vissuti dalle aristocratiche protagoniste di tre generazioni della stessa famiglia raccontano la condizione femminile in Giappone nell’arco di tutto il XX secolo, dalle tradizioni della società feudale alla tumultuosa modernizzazione del Dopoguerra. Dal capolavoro di Sawako Ariyoshi, uno dei romanzi più importanti della letteratura giapponese del Novecento.
Prezzo di copertina: 19,90 euro.
Recensione.
Le donne del fiume Ki è una grapich novel di incredibile meraviglia, narra la storia di tre generazioni di donne legate tra di loro, sullo sfondo un Giappone che muta: dal feudalismo alla modernizzazione.
Donne diverse tra di loro, forse frutto anche del loro tempo, eppure di impatto senza dover ricorrere ad eccessi. La delicatezza dei dialoghi riesce bene a trasmettere il tumulto interiore delle scene, tutti quei inespressi lasciati aleggiare, che colorano i momenti, mentre la vita riempie le pagine con i suoi drammi, felicità, sofferenze.
La storia inizia con due donne, nonna e nipote, che passeggiano per il tempio. Si avverte subito il loro forte legame…adombrato però da un’amara verità: Hana, la nipote, istruita, bellissima ed intelligente sarebbe presto andata in sposa a Keisaku Matani, che ad una giovane età era già diventato sindaco del proprio villaggio, lasciando dunque la nonna Toyono.
Le donne del feudalesimo giapponese secondo un antico precetto tradizionale imponeva loro sottomissione e silenzio. Ed è così che vive Hana appena spostata, quieta, raffinata, composta, anche quando da alla luce il suo primogenito, il suo dolore e la sua sofferenza hanno un qualcosa che lo rende ligio, taciuto, segreto.
Gli anni passano placidi nella famiglia del marito. Qui conosceremo anche Kosaku, fratello minore di Keisaku, che non si è mai sposato, con problemi di salute a cui riceve dal fratello la propria eredità il possedimento delle montagne di famiglia.
I grandi eventi sfiorano appena la nostra vicenda mentre i decenni si accumulano: Keisaku viene eletto nel consiglio della prefettura e nessuno sa che segue i consigli della moglie in merito alla politica regionale. Hana spicca per la sua pacatezza e intelligenza in ogni situazione.
Incontriamo anche Fumio, la secondogenita di Hana, che nel frattempo cresce in una giovane ragazza eloquente, capace e desiderosa di irrigare le proprie idee. Ci sono tante qualità che agitano Fumio (probabilmente sarebbero state ancora più apprezzate se fosse nato maschio). Viene promossa negli studi e ha la preziosa opportunità di studiare nell’università femminile di Tokyo, libera da preconcetti antiquati della campagna.
Si avverte un contrasto tra madre e figlia, due generazioni che si sfiorano e non si comprendono. Fumio è vivace, odia il tradizionalismo di conseguenza crede che sua madre sia parecchio antiquata e per nulla coraggiosa, in quanto rimane sempre a disposizione del marito e della nonna, nonostante i torti e i taciuti riconoscimenti.
Fumio sembra inarrestabile, ribelle vive gli anni Venti con tutta la meraviglia di assaporare una nuova epoca e comunica ai genitori di aver trovato d sola chi voler sposare: un giovanotto promettente, Harumi Eiji, cadetto di un’antica famiglia di samurai della capitale, simile alle idee energiche di Fumio.
La vita scorre quieta ma piena di sorprese, come lo stesso fiume Ki che rispecchia anche le donne protagoniste di questo volume: tranquille ma forti, ostinate ma pazienti. Una metafora bellissima dalle mille sfumature.
Anche le emozioni stesse vengono espresse in modo pacato, eppure, il lettore immerso tra queste pagine può ben afferrare l’intensità taciuta che ci sta dietro. Le speranze, i dolori, gli obblighi, i desideri mai espressi, i rimorsi taglienti, tutto danza intorno alle protagoniste, rivestendole come i più preziosi dei kimono, pronte a rivelare ciò che viene più gelosamente custodito.
Lo stile dei disegni è carinissimo, riesce ad accentuare le emozioni provate dai personaggi che gonfiano i bordi di narrazione, rendendo tutto vivido e tagliente.
C’è una bellezza che trabocca di nostalgia nel vedere come queste donne tornino in luoghi fondamentali e tutti femminili: come la visita al tempio Koya che apre il volume con la nonna e la giovane Hana; i tempi cambiano ma nello stesso sentiero che porta al tempio ritroviamo la matura Hana e sua figlia, Fumio, in attesa. Un percorrere lo stesso sentiero che le accomuna, rendendole complici.
Un legame lieve che, eppure, esiste a cui si impara sempre a come fare per ritornarci. Fumio darà alla luce una bambina a cui daranno il nome Hanako, che significa figlia del fiore, un nome che riporta similitudini con quello della madre di Fumio, Hana che significa fiore.
E poi, la seconda guerra mondiale arriva. E vede le tre generazioni di donne rifugiarsi per un breve periodo nella vecchia casa a Musota. Un altro luogo simbolo che racconta le radici della loro famiglia.
Tre donne diverse, vediamole un pochino più da vicino:
- Hana, una donna resiliente e forte, che ha taciuto tutti i suoi dispiaceri. Una figura sempre calma, che diventa il riferimento per le altre persone, anche nel cuore della tempesta.
- Fumio, la ribelle desiderosa di trovare un nuovo sentiero da battere piuttosto che seguire quello già sgombrato della madre. Fumio è irrequieta, si batte per i propri diritti e nella sua visione non riesce a comprendere la dedizione a cui Hana ha deciso di dedicare la propria vita.
- E poi arriva Hanako, che rappresenta il ponte tra Hana e Fumio. Hanako non possiede la vivacità ribelle che aveva contraddistinto la madre, ma è frutto di tempi moderni senza dover giustificarsi e accentuare in qualche modo la sua appartenenza alla modernità (a differenza di Fumio, forse, che voleva rendere evidente questo tratto). Una giovane donna che ha vissuto la miseria della guerra, studia e lavora, eppure è legata anche ad accenni di tradizione, e a sua nonna, Hana.
E le ultime illustrazioni sembrano volercelo confermare, come se il destino di Hanako sarà fondamentale per l’intera famiglia, capace di sintetizzare ciò che per la madre e la nonna sembrava essere agli antipodi. Dopotutto, è figlia del fiore.
Un legame tra tre donne che non è mai stato ostentato e probabilmente mai compreso fino in fondo, eppure, non si è spezzato. Tre donne, tre generazione e un amore muto che le riempie, accorciando le distanze. Un volume semplicemente stupendo.
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