Avevamo i capelli lunghi
Autrice: Francesca Cheyenne Roveda
Titolo: Avevamo i capelli lunghi
Trama: Irene ha raggiunto quell’età in cui si percepisce vecchia senza essere diventata adulta. Nel bilancio della sua vita sente di aver combinato poco o nulla: confinata in uno sperduto borgo della campagna veneta, vive ossessionata dall’ordine e dalla pulizia. Un’inaspettata rimpatriata di classe, però, diventa l’occasione per ritrovarsi con le amiche perse di vista dai tempi del liceo: Beatrice, con una famiglia all’apparenza perfetta, e Rebecca, ex promessa del mondo dello spettacolo e ora alle prese con una brutta malattia. Il destino che le ha fatte incontrare di nuovo, a distanza di decenni, sembra avere in serbo per loro un finale che, forse, può ridare speranza a chi guarda ormai la vita con amara disillusione
Prezzo di copertina: 16,00 euro.
Recensione.
Un romanzo di narrativa breve ma intenso, proprio perché racconta la realtà e le sfaccettature di tre donne, che potremmo essere noi.
Conosciamo Irene, una delle protagoniste di questa storia, e assaporiamo sprazzi di vita vissuta da lei per poterla delineare al meglio: Irene si mostra senza inganno, matura, semplice e sincera.
La narrazione è avvolgente e scorrevole, intrisa di un accenno introspettivo e romantico, che aiutano a rendere la prosa incisiva e gli avvenimenti in una chiave più intima.
La quotidianità di Irene viene smorzata da una chiamata inaspettata di Beatrice, un’amica del liceo che non sentiva da parecchi anni e che la invita, entusiasmante, ad una riunione di compagni di scuola.
L'autrice con bravura riesce ad impastare in questo romanzo elementi fondamentali: il dolore, la paura, gli anni che scorrono veloci, le amarezze che sono rimaste impigliate, lampi di felicità accecante, sprazzi di calore, e un’amicizia, assopita ma mai spezzata, che sembra riuscire sempre a migliorare la giornata. Tutto questo nel suo insieme rende il volume sorprendente per la sua incredibile capacità di saper parlare di vita, senza pretese e giudizi.
Vita che sa di ricordi vividi e desideri indelebili, dove atti di ribellione e conformazioni, momenti storici vissuti sulla propria pelle, cambiamenti che avvengono dentro di noi, il mutarsi degli anni che si appesantiscono. Semplicemente vita, che scorre veloce e sa di stupore, che si addensa rivelando turbamenti e preoccupazioni che si incastrano dentro.
Le nostre protagoniste attraverseranno tutto: Irene, Beatrice e Rebecca, tre donne diverse tra di loro ma che si sostengono con un legame forte e semplice che il tempo non ha sbiadito.
La prosa è confortevole mentre l’autrice ci lascia insinuare nella vita di queste donne, che si incontrano dopo tanto tempo e si scoprono diverse, sì, eppure somiglianti alle ragazzine del liceo ginnasio.
La narrazione ci conduce nel loro passato, facendoci divenire consapevoli di come queste ragazze, poi donne, si siano formate in base alle loro esperienze vissute, avventure srotolate ed episodi di quotidianità che si sono calcificati.
In tutta la sua grandezza, la banalità e la bellezza del normale, che ad un certo punto viene disprezzata e poi invece agognata, in un ciclo che non sta mai fermo.
Il romanzo, inoltre, tocca importanti temi che da bei spunti di riflessione, tra cui i problemi insiti nella società odierna, fatta di click e spunte blu; la superficialità delle apparenze e i suoi obblighi morali che appesantiscono i personaggi, prima di arrivare alla bramata libertà.
Ed è proprio quello che le nostre protagoniste anelano: essere libere, senza costrutti e suppellettili, struccandosi delle aspettative di una società che cerca di limarle.
Dopo aver riallacciato i rapporti tra di loro, decidono di partire per un piccolo viaggio in Francia, che si rivelerà terapeutico per il benessere dell’anima, ritrovando a gustarsi un’amicizia che è bella proprio perché è senza pretese e sotterfugi. Rebecca è alle prese con le ultime sedute di chemio, Beatrice rivelerà una relazione tossica e Irene assorbe la forza delle amiche e la renderà propria, per tornare ad avere un po' di entusiasmo nella propria esistenza. C'è freschezza nel loro condividere segreti, pensieri intimi e relazioni passate.
Un trascorso di alti e bassi che le ha rese quelle che sono, e che in qualche modo, ha permesso di imbattersi tra di loro.
Avevamo i capelli lunghi è un breve romanzo che si legge velocemente e senza difficoltà, proprio per la sua caratteristica di parlare di vita e di tre donne, resilienti e slegate, che nonostante il tempo trascorso si scoprono ancora piene di sogni e follie. Bellissimo nella sua semplicità.
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