Un grido dall'ignoto


Titolo: Un grido dall'ignoto

Autore: A. J. Ryan

Trama: Un uomo si risveglia su un’imbarcazione in mezzo al mare senza ricordare né chi sia né come abbia fatto a finire lì. E con lui ci sono altre sei persone: nessuna ricorda il proprio nome, ma tutte portano le cicatrici di un recente intervento chirurgico. Non solo, ognuno di loro ha un’abilità specifica, come se formassero una squadra altamente specializzata. Sono frutto di un esperimento, certo, ma quale e perché? Quando sul computer di bordo appare una mappa, decidono di collaborare per sopravvivere e affrontare qualsiasi cosa stia per accadere. Mentre l’imbarcazione si muove autonomamente attraverso la bruma che copre le acque, il gruppo, assalito da mille domande, inizia a dividersi: chi li sta guidando? Perché hanno perso la memoria? E cosa sono le urla che si sentono al di là della nebbia?

Prezzo di copertina: 16,00 euro.

Recensione.

Un grido dall’ignoto è un thriller intenso e breve che riesce a rimanere nitido dentro di noi, anche dopo aver concluso la lettura. 
Siamo catturati dal romanzo immediatamente dalle prime battute: ci risvegliamo con il protagonista su una piccola nave, non abbiamo memoria della nostra identità. 
Dopo l’iniziale spaesamento ci rendiamo conto di alcune agghiaccianti cose: la testa rasata con una recente cicatrice, sintomo di un’operazione recente. Vestiti militari, un nome tatuato sul braccio, una pistola d’ordinanza che sappiamo come si usa... e altre sei persone nel suo stesso identico stato. 
Le premesse del libro sono avvincenti già così e ci inducono a seguirne gli sviluppi con un’avida curiosità. 
Nessuno sta guidando la nave e i comandi manuali sono stati forzatamente disabilitati, eppure la nave è in rotta nell’oceano e sembra seguire un percorso ben preciso, il che ci indica che devono andare da qualche parte. Le sei persone a bordo sono estremamente spaesate, non ricordano chi siano ma appare chiaro che hanno competenze e conoscenze specifiche che ricordano. Eppure, se tentano di ricordare qualche cosa della loro personale vita un dolore lancinante alla testa li colpisce, rendendo difficile il compito. Nonostante siano confusi della stramba situazione in cui sono non stanno cedendo al panico, questo denota un certo autocontrollo... forse residuo di chi erano. 
Aiutandosi con le competenze che hanno, tentano di capire cosa facessero prima e forse scoprire il motivo per cui sono dentro un esperimento contorto. Abbiamo Rhys, che possiamo supporre sia sicuramente una dottoressa, Pynchon un soldato addestrato, Goldin uno storico per la sua vasta conoscenza, Plath qualcosa di simile ad una scienziata o fisica, Dickinson esperta di spedizioni in climi duri e il nostro protagonista, Huxley, sicuramente una sorta di detective. 
Il mistero si addensa, i personaggi risultano specialisti in campi differenti ma privati dalla loro identità come se questo fosse un fattore vitale per la riuscita di ciò che debbono svolgere, armati, il che presuppone che debbano svolgere una sorta di missione. 
Qui le domande sbocciano furiose e si accavallano l’un l’altra: perché sono stati scelti loro? È stata una loro decisione o sono stati forzati a seguire questo esperimento? Cosa dovrebbero fare? Perché non ricordano nulla? E cos’è questa nebbia fitta e quasi innaturale che avvolge tutto? Dove li stanno conducendo? E... quelle sono grida? 
La prosa è assai intrigante, le descrizioni ci rivestono di un'imprecisa inquietudine mentre l’autore scandisce il ritmo di scrittura con fluidità. Siamo dentro la sua storia e non abbiamo nessuna intenzione di uscirne prima di aver svelato il mistero. 
Ma è questo il punto: il mistero si rivela essere intricato, tanti fili conduttori ingarbugliati e il sentore indefinito ma pressante di qualcosa di pericoloso che preme sulla nave e sui suoi personaggi, tutto questo non fa altro che rendere tutta l’atmosfera assai sinistra. 
I nostri personaggi credono di essere dentro una qualche sorta di esperimento, è l’unica cosa in cui concordano tutti. E beh... ci hanno preso. 
Una mappa, l’attivazione da remoto dei sistemi della nave e un telefono satellitare attraverso il quale una voce autonoma, femminile e astratta, chiede loro delle informazioni nette, chiedendo se ci sono stati segni di malattia o confusione mentale, inoltre li istruisce sui prossimi passi della loro missione. Non dice altro e non risponde alle domande dei personaggi in quanto al momento non serve che loro sappiano altro. Ci addentriamo in questi contorni annebbiati che potrebbero nascondere di tutto e seguiamo i personaggi. 
Una cosa però ci inizia ad apparire chiara: ricordare informazioni personali è letale. Ci avviciniamo alla terra e l’atmosfera che ci accoglie è assai peculiare e molto avvertita, sia dai personaggi ma anche dal lettore ignaro: relitti accatastati tra di loro, palazzi fantasmi ed un silenzio che ci sale addosso, inframmezzato da urla che sembrano graffiarci per la loro disperazione disarticolata. 
Nonostante tutto, non possiamo fare a meno che proseguire. Procedendo iniziamo ad ottenere importanti tasselli per comprendere meglio la vicenda. Ed è un disegno assolutamente sconcertante, un’epidemia che ha devastato la zona in cui si stanno inoltrando. Una malattia che sembra inafferrabile e che conduce le persone ad attacchi violenti, deformazioni fisiche e potenti allucinazione. 
Pare che tutto inizi con i sogni... 
Un brivido ci scuote. 
Cos’è che fa più paura: l’essere ignari di ciò che sta accadendo o intravedere la verità che è ancora più disturbante? E ancora: cosa siamo senza memoria? 
L'ansia non fa che aumentare nel lettore e nei personaggi. Abbiamo compreso che è in corso un’epidemia inafferrabile che infetta tutta la popolazione rischiando il collasso dello stesso genere umano. Alcuni Malati, non soccombono, piuttosto si evolvono adattandosi al nuovo regime, e i nostri personaggi tentano di tenere un quadro generale mentre la loro missione avanza, con le scarse frasi che vengono fornite dal loro telefono satellitare, che non mostra empatia né preoccupazione. Piuttosto, chiede che vengano eseguiti degli ordini non sempre facili.
Le domande si affollano, insieme ai dubbi, alle paure, al desiderio di capire e... ai sogni. Mentre continuano il loro percorso che sembra condurli in una inevitabile e lenta disfatta, il gruppo tenta di fare l’unica cosa possibile: sopravvivere. Non è un compito facile. Soprattutto adesso. 
C'è una ritorsione di eventi e rivelazioni che rendono il romanzo ancora più conturbante. Non possiamo staccarcene. L'incubo che diventa realtà mentre gli ultimi eventi accrescono il livello di suspense e ci conducono ad un finale pazzesco
Un thriller che ho apprezzato moltissimo, sia per la sua bravura nel saper instillare un’inquietudine che non fa altro che divorarci piano, sia per l’abilità dell’autore nell’intrecciare una trama che funziona, che ci sconvolge e che ci cattura. Leggetelo.


 

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