Dove non può trovarti

 


Autrice: Darcy Coates

Titolo: Dove non può trovarti

Trama: Dopo I fantasmi di Ashburn House, torna l’autrice rivelazione della narrativa d’horror moderna. Abby Ward vive in una città maledetta in cui le persone scompaiono, e quando i loro corpi vengono ritrovati sono sempre smembrati e ricuciti insieme in modo innaturale. È opera di un assassino umano o di qualcosa di molto più oscuro? Lei e la sorella minore Hope vivono rispettando una serie di regole molto rigide, ideate per tenerle al sicuro, e per questo quando Hope viene rapita è uno shock. Disperata e ansiosa di ritrovarla prima che sia troppo tardi, Abby racconta tutto ciò che sa alla polizia, ma le forze dell’ordine sostengono di avere le mani legate. Non possono fare nulla. Ogni ora è preziosa, ed Abby e i suoi amici finiscono coinvolti in un angosciante gioco del gatto e del topo. Devono riportare indietro Hope, e in fretta, prima che di lei non rimanga più nulla. E prima che tutto ciò a cui tengono venga inghiottito dall’oscurità che li attende nei tunnel sotto la città che credevano di conoscere. Dove non può trovarti utilizza abilmente gli elementi tradizionali dell’horror: un’ambientazione cupa e claustrofobica, un antagonista maligno e la paura dell’ignoto. 

Prezzo di copertina: 16,90 euro

Recensione.

Dove non può trovarti è un thriller horror che riesce ad intrappolarti nella sua tela rossa, attendendo di essere divorato dall’inquietudine che inesorabilmente avanza. 
É un romanzo che mi ha dato le vibes di It, sebbene sia ovviamente diverso, ma ho apprezzato alcune somiglianze e le sue differenze, rendendosi originale al punto giusto. 
Siamo a Doubtful, Illinois, un luogo in apparenza anonimo... se non fosse che sembra quasi una cittadina maledetta. Le persone scompaiono e a volte vengono ritrovati i loro corpi, macabramente ricuciti con del filo rosso. Avanzando nella cittadina notiamo come siano molte le case disabitate, lasciate di tutta fretta, altre ancora abbandonate riprese lentamente dalla fitta natura intorno. 
Respiriamo a pieni polmoni questa peculiare ambientazione che già inizia a conquistarci. 
I nostri personaggi sono le Lepri, un gruppo di teenager che ha stabilito delle importanti regole per tenersi al sicuro e non fare la fine degli “scomparsi”. Connor, Abby, Riya e Rhys le seguono sempre: non camminare da sola, non rimanere fuori dopo il tramonto, avvisa qualcuno quando stai uscendo, blocca finestre e porte per la notte, non affidarti alla tecnologia.... e soprattutto tieniti lontanata da Charles Vickers, che alcuni credono sia il Cucitore, e che è l’ultima cosa che vedrai prima di morire. 
Oltre le nostre Lepri ed Hope, la sorella minore di Abby, abbiamo come personaggio importante Jen, la nuova arrivata insieme al padre poliziotto. Si aspettava un’atmosfera differente dalla caotica New York... ma la piccola cittadina rurale è sinistra in un modo che non riesce bene a definire. La gente è sfuggente, si usano raramente le macchine, per lo più abbandonate nei bordi di strada, esiste un coprifuoco e un gruppo di ragazzi le dice che deve rispettare delle regole assurde per la propria incolumità. 
L'inizio di questo libro è carino e promettente ma non mi aveva fatto impazzire. Tuttavia, dopo una sessantina di pagine le cose iniziano a prendere un risvolto parecchio avvincente e me ne sono innamorata. 
L'autrice è eccellente nel sapersi giocare la storia in modo quieto dove l’inquietudine appare come un urlo inaspettato che riesce a destabilizzarci, dove un rumore improvviso ci fa divenire immediatamente tesi, in questa apparente calma quando qualcosa nell’oscurità si muove e pare seguirci la nostra reazione è sentire la pelle accapponarsi (quanto ho adorato questa cosa!). 
Non si sa cosa potrebbe accadere ed è questa consapevolezza, mentre ti addentri in luoghi oscuri ed insidiosi, che ci manderà fuori di testa
La prosa ti lascia irrequieta: fluida e ben ritmata riesce ad insinuarsi sottopelle. C'è qualcosa nella narrazione dell’autrice che ci rende vulnerabili al terrore che si aggira nel romanzo: non possiamo scappare. 
Abby, una delle nostre principali protagoniste, sa con certezza che qualcun altro sarebbe stato preso presto, ci sono già le prime avvisaglie: gli incubi, l’elettricità che fa i capricci, la madre che frenetica scava delle buche in giardino. Cerca di resistere e limitare sempre i danni, si prende cura della madre malata come può e di sua sorella, Hope, l’unico colore sgargiante della cittadina e della sua vita. 
L'aria sembra caricarsi all’interno della storia, non solo i personaggi coinvolti ma adesso anche il lettore sta aspettando... qualcosa
Ed è qui che la trama procede fino al punto di rottura: Hope viene presa. Avvertiamo l’impotenza e il terrore gelido di Abby come se fosse nostro. I respiri rapidi e superficiali mentre l’ansia ci divora dall’interno. È stata presa dal Cucitore. Ma chi è? Il loro sospettato o la creatura d’ombra che è risalito dalle vecchie miniere della cittadina. La leggenda che forse è vera o forse viene ripetuta per tentare di dare un senso a qualcosa che sembra non averlo. Ma adesso Abby e le altre Lepri sono determinate a scoprirlo
L'autrice è bravissima nello strutturare la suspense, usa frasi coincise ma che lasciano un vago sentore di inquietudine a svilupparsi, le sue descrizioni sono ben gestite e accentuano l’atmosfera sinistra in cui ci siamo addentrati. E poi, un crescendo che conquista spazio ed emozioni nel lettore. 
Le Lepri hanno fretta di ritrovare Hope e sanno che il tempo rema loro contro, ma non possono arrendersi: mettono da parte la paura e si avventurano nell’oscurità. 
Qui tasselli fondamentali iniziano ad emergere, tanti anni fa ci fu una sopravvissuta al Cucitore, che la gente non nomina, non ne parla... perché dare voci a certe cose rischia di farle avvicinare. Ma ad Abby non importa più, non quando sua sorella è scomparsa e non si fa nulla per ritrovarla. Scopre così il luogo che potrebbe darle delle rispose, un luogo sempre stato dormiente a Doubtful: le vecchie miniere sotto la città, la tana del serial killer o... della creatura. 
Un brivido ci scorre mentre iniziamo a capire la portata di questa rivelazione e la sua unica via di azione. Le nostre Lepri, con l’aggiunta di Jen, tentano di avanzare verso qualcosa di spaventoso e terribile che molti fingono di non vedere. Il mistero si addensa, insieme alla paura e al disperato bisogno di ritrovare Hope. 
Qui leggende, verità, storia della cittadina e coraggio si mischiano insieme e il ritmo cresce con furia.
Tutto il romanzo è ben gestito ma l’ultima parte è la mia preferita: piena di adrenalina, terrore e buio. Si è incapaci di smettere di leggere, devi sapere cosa sta succedendo, mentre continui ad addentrarti nella tana del Cucitore. 
La penna dell’autrice diventa indelebile e grottesca, la paura qualcosa di solido che senti alle spalle, mentre le pareti frastagliate, umide e strette ti si chiudono addosso. Non respiri, ma devi muoverti. Non puoi stare ferma, ti muovi sperando di arrivare... dove non può trovarti.

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