Il Canto del Sangue. L'ombra del Corvo vol I

 


Autore: Anthony Ryan

Titolo: Il Canto del Sangue. L'ombra del Corvo vol I

Trama: Pochi mesi dopo la morte della madre, l’undicenne Vaelin Al Sorna viene portato da suo padre alla Casa del Sesto Ordine, una confraternita di guerrieri devoti alla Fede, perché diventi la sua nuova famiglia. Sulle prime il ragazzo si sente tradito dal proprio genitore, ma la sua tempra forte lo aiuta ad affrontare l’addestramento severo e le terribili prove cui tutti i membri dell’Ordine vengono sottoposti. Ma per Vaelin e i suoi fratelli, diventati temibili guerrieri, il futuro ha in serbo molte battaglie in un Regno dilaniato da dissidi e il cui sovrano nutre mire di espansione. E tra segreti e complotti, il giovane dovrà fare i conti con la sua voce interiore, un canto misterioso che lo guida, lo avverte del pericolo, lo rende immune alla fatica, sensibile alle voci della foresta. Il canto è un dono del Buio, può ardere o spegnersi, non proviene da nessuna parte e non può essere insegnato: solo occorre affinarne il controllo, esercitarlo, perfezionarlo. Il canto è Vaelin stesso, il suo bisogno, la sua caccia. E presto gli rivelerà che la verità può tagliare più a fondo di ogni spada.

Prezzo di copertina: 19,90 euro

Recensione.

Il Canto del Sangue è il primo volume della trilogia di L’ombra del Corvo, una trilogia promettente e densa, densa, di incredibili emozioni. Magie, profezie e battaglie violente
Un romanzo a cui mi sono agganciata con forza fin dalle prime pagine. Aleggia la promessa di farci vivere una storia epic fantasy come si deve, e i capitoli successivi al prologo non hanno fatto che confermare l’esito di questa promessa. 
Entreremo dentro un fantasy complesso, dove la religione, che qui viene semplicemente chiamata la Fede è un aspetto fondamentale e tutto sembra ruotargli intorno. Il luogo dove inizia questa storia è il Regno, un’unificazione di quattro Feudi riuniti, ma la pace è lungi dall’essere dimorata in queste terre diverse tra di loro, piene di popolazioni che si disprezzano. 
La Fede ha sei Ordini a cui fa riferimento, ogni Ordine copre un aspetto diverso della Fede, rendendola una macchina ben oliata. Esempio, il Terzo Ordine sono dediti al lavoro di scribacchini e conservare la storia, il Secondo Ordine la contemplazione. Il Quarto Ordine è una sorta di inquisizione che gira nel Regno cacciando i Negatori, ovvero quelli che negano la vera Fede, il Quinto Ordine è dedito alla guarigione e così via. 
La narrazione è corposa, mordente, cupa, capace di echeggiare dentro il lettore con una facilità disarmante. C'è una capacità evocativa che si mischia ad una violenza dura che danza tra le pagine con una forza che sa di incubi, sangue e fame
Il nostro protagonista è Vaelin Al Sorna, un bambino che ha da poco perso la madre e che viene condotto dal padre al Sesto Ordine per entrarci a farne parte. Lo Stratega del Regno lo abbandona lì, senza voltarsi. Come Vaelin, all’inizio non capiamo la portata del gesto
Il Sesto Ordine addestra guerrieri di Fede pronti a combattere per il Regno, ma pochi sopravvivono ad una ragguardevole età senza diventare un po’ folli o con qualche menomazione dopo tutto quello che sono costretti a passare. Una volta varcati i cancelli di quella fortezza Vaelin appartiene solo all’Ordine. Non ha più una famiglia né un passato. Deve dimenticare quello che è stato prima, il suo compito adesso è diventare forte per combattere in nome della Fede e del Regno. 
Qui inizia, insieme ad altri ragazzini, un addestramento feroce e rigido, con diversi tipi di armi e a combattere anche senza, saper cacciare nelle foreste e tentare di non essere visto, inoltre apprendere la storia intrisa dalla Fede. E ovviamente... ad un certo punto inizierà a dover superare delle Prove, per dimostrare di essere degni di stare all’interno dell’ordine. Se non si superano le Prove si viene mandati via. Abbiamo la Prova della Corsa, della Natura, della Conoscenza, della Mischia, del Cavallo. Sopravvivere ad esse non è facile, sono molti i novizi giovani che periscono nelle intemperie delle prove, non facendo più ritorno. 
C'è durezza e asperità in questo frangente, il nostro protagonista si irrobustisce e si abitua alla sua nuova vita, insieme ai suoi nuovi fratelli. Mentre le prove crescono le loro schiere diventano sempre più sottili. Ad unirli adesso, che sono rimasti in pochi, è anche un senso di cameratismo sentito, un senso di appartenenza che li forgia. Abbiamo Caenis, il più colto e sfuggente, diventa subito amico di Vaelin. Poi abbiamo il chiassoso Dentos e il burbero Barkus e il pomposo Nortah. Per quanto bisticcino, c’è la determinazione di rimanere uniti, ad affrontate la durezza e le odierne sfide dentro l’Ordine. 
Saremo partecipi della loro maturazione, da bambini novizi a giovani adulti guerrieri. Il loro rapporto è una certezza di calore in un mondo grigio e rozzo
Entriamo in un ritmo assai piacevole. Si allenano e godono dei piccoli momenti di pace. Vaelin va ad accudire Graffio, segugio da schiavi, che gli è fedele. Prendono continue bastonate dal maestro Sollis. E ancora il legame che devono creare con il loro destrieri, il forgiare le lame che li serviranno fedelmente. Siamo totalmente risucchiati da questa quotidianità che gli eventi al di là delle mura ci arrivano ovattate, come se davvero provenissero da un altro mondo... o forse hanno iniziato a perdere consistenza dopo l’Ordine. 
Qui dentro si ha così tanto da fare che non si pensa ad altro, e i nostri ragazzi crescono e si accorgono che le percosse fanno meno male, si stanno irrobustendo, affilandosi. Come delle lame battute e ribattute per eliminare le impurezze. Ma Vaelin cela segreti ne cuore. L'odio per il padre, la colpevolezza e l’amore tenero per la madre, quasi ormai dimenticato, i sicari che lo stanano, l’incontro con Sella, una negatrice, che è stata sfiorata dal Buio. 
Il Buio che aleggia sui bordi e che pian piano inizia a farsi più centrale. Molti dicono che sia superstizione, magia, abominio, qualcosa che va contro la Fede e dunque va temuta, combattuta ed estirpata. I Negatori, invece, sostengono che il Buio è un Dono, e può apparire nelle sue forme più disparate. 
Per una serie di eventi, in cui il nostro protagonista agirà secondo ciò che ritiene più giusto, inizia a circolare una certa popolarità su Vaelin Al Sorna, non più figlio dello Stratega, ma adepto dell’Ordine, coraggioso e per nulla intimorito di sfidare i Falchi Neri alla Fiera del Culmine d’Estate, un evento di cui ancora si chiacchera, e le storie si ingigantiscono per dorarlo nella leggenda. Eppure, Vaelin non gli dà peso, tiene i piedi per terra, e noi lettori ne siamo incredibilmente ammaliati dal suo portento, ancora grezzo, senza una vera forma... ma percepiamo che è lì. Quando riuscirà a governarlo diventerà qualcosa di spettacolare. 
All'inizio di ogni parte nuova del romanzo inizia con il Resoconto di Verniers, il cronista imperiale che in futuro avrà l’opportunità di accompagnare il celebre Uccisore di Speranza, il prigioniero dell’Imperatore che non è altro che Vaelin adulto, che porterà con sè tanti nomi, memorie di battaglie, ferite e arguzie incredibili. Come avremo modo di vedere, il resoconto e la vera storia narrata nel romanzo non combaciano sempre. Vaelin deve celare molto per proteggere le cose a lui importanti. Proprio per questo si imbarcherà in un viaggio che lo cambierà in modo definitivo. 
Ah, lettore, quante emozioni forti ti attendono mentre seguirà fedelmente la vita di Vaelin, che prenderà delle pieghe inaspettate, dolorose e adrenaliniche. 
Nel frattempo, gli anni passano e Vaelin insieme ai suoi fratelli viene reso immune allo sforzo, a combattere la paura come una vaga sensazione e il dolore mai come qualcosa di insormontabile. L'addestramento a guerrieri li ha resi incredibilmente forti e temuti. Ma nella giovinezza di Vaelin non c’è solo questo: abbiamo i momenti con sorella Sherin nel Quarto Ordine, che si creerà un legame forte, e ancora verità saranno finalmente snudate, la rabbia che cresce, il senso di fratellanza che si infittisce ancora di più in questi anni, l’amicizia con Frentis, un bambino che entrerà anche lui nell’Ordine e verrà trattato dal gruppo di Vaelin come un piccolo fratellino. 
Le congiure che si muovono nell’oscurità e che iniziano a farcì intravedere un guizzo della complessità di una trama che si approfondisce e si piega su se stessa dandoci sbocchi nuovi e totalmente inaspettati, e la storia si allarga a macchia d’olio con una maestria fantastica. 
E qui arriviamo al momento della prova finale, quella della Spada. Una sfida dove si dovrà combattere fino ad uccidere o essere ucciso. È la prova che sancisce la fine dei novizi e il loro ingresso vero e proprio nel Sesto Ordine. Ma sancisce anche qualcos’altro per Vaelin. Diventa un assassino. 
Le trame di potere si iniziano ad avvertire con decisione, compiti, ordini e legami che imbrigliano la storia, dandogli un’intensità a cui è difficile non divenire dipendenti (io non riuscivo a pensare ad altro!). 
Diversi personaggi si muovono tenendo celati i propri intenti... eppure, nelle ombre le minacce ardono. Una volta erano Sette. Colui che Attende. Misteri pericolosi che iniziano a rivelare le proprie affilate lame. Profezie antiche che iniziano a prendere il sopravvento. Un ululato di lupo che Canta. Momenti di pelle d’oca. 
Ho amato in maniera immediata il protagonista, forse perché la nostra prima immagine di lui è vederlo abbandonato dal padre ai cancelli di un Ordine, senza una spiegazione né una parola gentile. È una scena così potente che ci brucia dentro, come Vaelin
Le sue incertezze e paure sigillate in una corazza flebile, che pian piano diventava sempre più forte e fredda. Eppure, Vaelin è coraggioso, pronto ad aiutare gli altri e capace di giudizi lucidi. In lui sembrano coabitare durezza e fragilità. E al centro il rapporto con il padre e quel cocente odio che tenta di mutare in indifferenza verso il genitore che l’ha abbandonato senza voltarsi indietro. Vaelin è la sintesi in perenne contrasto dei suoi genitori: la madre compassionevole, che non avrebbe mai voluto una vita dedita al Regno, e il padre, una volta Stratega e Spada del Regno, che per lealtà al proprio re ha compiuto le azioni più crudeli e indicibili. Proprio questa dualità porterà Vaelin a guai e a svolte inaspettate, rendendo più acuto il suo tormento. Man mano che inoltriamo in questa storia vedremo come i bordi di candore e orgoglio vengono spezzati via in Vaelin, per far posto ad una freddezza e agitazione che non riesce ad acquietare. 
Crescendo inizia ad impantanarsi nei giochi di potere altrui... ma il nostro protagonista è tutto fuorché inerme e indifeso. Lo imparerà a spese proprie. A guidarlo dei momenti cruciali c’è un lupo che sembra sempre trovarlo e metterlo in guardia di pericolo imminenti. 
Il Canto di Sangue di Vaelin ribolle, avvertendolo nei momenti decisivi. Ma il nostro Vaelin a volte non può fare altro che spiegarsi e accettare, diventando anche la Spada del Regno. Custodendo però sempre una profonda verità: l’Ordine obbedisce innanzitutto alla Fede e poi al Regno Menzogne che si accrescono una sopra l’altra e violenze che inondano le pagine, rendendole torbide, appassionanti ed incredibilmente fantastiche da leggere. Tutto sembra agognare un certo potere, alcuni utilizzano come arma la conoscenza, altri la forza, altri ancora l’astuzia. 
L'autore è bravissimo nel tessere una trama che sembra allargarsi bene e rafforzarsi ad ogni nuovo capitolo e tassello. Al di sotto, i misteri e segreti si agitano lievi, increspando le pagine e promettendo presto tempesta. L'autore ha talento nel farci immergere nel suo wordbuilding, finemente lavorato, e nel delineare i i personaggi che si agitano all’interno. Nonché irrobustire la trama con tanti piccoli eventi e dettagli che la rendono semplicemente magnetica. Impossibile staccarsene
Vediamone alcuni fondamentali per la trama: Re Janus, una vecchia volpe, assai astuta che sa tessere le trame di potere incredibili dove tutti finiscono per essere le sue inconsapevoli pedine. La figlia, la principessa Lyrna, acuta e brillante, un po’ troppo per i canoni e i ruoli che si aspetta da una principessa, capace di rivestirsi di potere per proteggersi da mire altrui. E ancora, gli Aspetti, a capo degli Ordini, in particolare l’Aspetto Arlyn, del Sesto, una figura emblematica e quieta che sembra celare molto; l’Aspetto Elara, sorella Sherin. 
E poi avvengono le prime battaglie, dove l’Ordine è chiamato a partecipare. I Cumbraeliano insorgono contro il Re oppressore Janus e la Fede è chiamata a combattere contro gli infedeli. Ma è solo l’inizio di una piega spaventosamente cruda del romanzo. Infatti, da lì a poco il Regno inizia l’invasione dell’Impero Alpiriano. Guerra. Una parola che porta con sé un significato immane. Città che bruceranno, innocenti che periranno, battaglie anguste e sangue. Tanto sangue che imbratterà un’intera collina. 
L'invasione da parte del Regno avviene con forza. Vaelin, adesso Spada del Regno, è responsabile di un vasto reggimento, soprannominato i Lupi Corridori, che lo seguono con fiducia e tanta paura. Vaelin ha un talento innegabile con la spada e anche al comando. Tante vite sotto il suo reggimento, tante vittorie e morti, che non fanno altro che accrescere la sua leggenda, attirando anche l’invidia e il disprezzo.
L'autore mostra di saper governare una prosa sublime nelle ampie descrizioni, sia di umori che di momenti inquieti, sia di sprazzi di pace che nel vortice di battaglie. Assolutamente descritte in modo ineccepibile! Tanta abilità nel cercare di dare armonia a lunghe ed estenuanti scene di lotta, dove la violenza, abilità e fortuna giocano un ruolo fondamentale. La penna dell’autore ci trascinerà con sé in momenti cruciali e complessi. 
La Fede richiede tutto ciò che un uomo può dare e ahimé, a Vaelin verrà richiesto il prezzo più alto. Un crescendo di eventi che viene finemente intessuto con tante emozioni intense: turbamento, adrenalina, stupore, terrore e gioia. 
Seguiamo Vaelin e le sue avventure con una fiducia incrollabile verso di lui, che abbiamo imparato ad amarne i bordi e ad apprezzarne i contrasti. Ed è proprio per questo che la fine ci strazia amaramente. Una fine sofferta, piena di tante domande e la promessa di un continuo ancora più intenso
Vaelin, ti seguirei ovunque. Un primo volume assolutamente magnifico.

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