Lucia. La prima indagine di Lucia Guerrero

 


Autore: Bernard Minier

Titolo: Lucia. La prima indagine di Lucia Guerrero

Trama: A Madrid è notte fonda, un temporale infuria sulla città. Su una collina, un uomo si guarda morire sulla croce a cui è stato incollato. Più tardi, mentre la pioggia lava via il sangue, la Scientifica è già al lavoro: quello non è un morto qualsiasi, quell’uomo è un agente della Guardia Civil. La tenente Lucia Guerrero – una guerriera coraggiosa e insofferente alle regole – arriva sul posto giusto in tempo per veder spirare il suo collega, Sergio Castillo Moreira. Chi può aver commesso un delitto così atroce? A Salamanca, un gruppo di studenti del laboratorio di Criminologia guidato dal professor Salomón Borges scopre l’esistenza di un serial killer passato inosservato per decenni e che compie i suoi crimini in modo da farli assomigliare a dipinti rinascimentali o barocchi. O meglio, ai dipinti che a loro volta si ispiravano alle Metamorfosi di Ovidio, carichi di tutta la violenza, della gelosia e della sete di vendetta degli dèi greci e romani. L’«assassino della colla» e quello delle «metamorfosi» sono la stessa persona? Lucia Guerrero si troverà a indagare tra arte e mitologia, tra incubi e perversioni, in un oscuro viaggio negli inferi, alla scoperta di insospettabili segreti, più terrificanti di qualsiasi mito.

Prezzo di copertina: 22,00 euro

Recensione.

Un thriller meraviglioso per gli amanti del genere, pieno di adrenalina e azione. Una prima indagine eseguita in modo superbo. 
È un romanzo cupo e crudo, scritto in modo sublime riuscendo a sintetizzare gli aspetti investigativi e inquietudini sparse che cresceranno nei capitoli, tutto contornato da un sentore di oscurità che lentamente ci avvolge nelle sue spire contorte
L'autore ha un’ottima abilità nel saperti inchiodare alla sua storia. La nostra protagonista è la tenente Lucia Guerrero, del CUO, ovvero l’élite della polizia giudiziaria della Guardia Civil. È notte fonda a Madrid e Lucia viene chiamata ad indagare su un macabro omicidio: un uomo incollato ad una croce. Ma gli eventi sono chiamati ad intricarsi immediatamente, sì perché l’uomo è Sergio, il collega di Lucia. la nuova investigazione è avvertita in modo totale da tutto il CUO.
Sulla scena trovano un testimone che li ha chiamati, viene preso in custodia... appare ben chiaro che l’uomo soffre di un disturbo della personalità multipla, ed uno dei suoi alter ego sa più di quello che lascia trasparire. 
I primi segreti iniziano ad accarezzare la storia.
La narrazione è incisiva, fluida, con una capacità di trascinarti nella vorticosa vicenda in modo semplice ma di impatto. 
Dall'altra parte, abbiamo Salomón, professore di criminologia all’università, che è capo di un progetto rivoluzionario: il DIMAS, un software informatico in stato di programmazione che grazie a vari accessi di database in un futuro vicino potrebbe trovare correlazioni relativi a dei reati, in base ad una serie di prerogative. I suoi studenti trovano il primo emozionante riscontro, una correlazione tra tre casi mai stati collegati tra di loro: ne emerge la linea abbozzata di un modus operandi e una sorta di firma dove è onnipresente la colla. 
Se il DIMAS avesse ragione, il criminologo e i suoi affiatai e brillanti studenti avrebbero scovato un serial killer che agisce da più di trent’anni senza mai essere stato individuato.
Ovviamente, questi due filoni capitanati da Lucia e Salomón sono destinati ad incontrarsi, ed insieme trascineranno la storia in svolte insidiose mentre tentano di far luce sulla vicenda e cercare di seguire il presunto assassino. 
Quello che ne emerge, da questa nuova fusione, è che le scene dei delitti presentano sempre certi aspetti alquanto sinistri: i corpi messi in pose, tenuti dalla colla, nudi con sempre qualcosa di verde e rosso a ravvivare la scena. Come se l’assassino stesse ricreando un quadro
Un brivido ci sfiora.
Le descrizioni del romanzo sono ben dosate e gestite, riescono sempre ad arricchire quello che stiamo leggendo facendocelo vivere sulla nostra pelle. Possiamo quasi avvertire il ticchettio della pioggia nella primissima scena, o il sudore che scorre in momenti concitati, la paura che ci gela gli arti. 
L'indagine è già in pieno regime e ne siamo catturati: Lucia indaga con l’aiuto di Salomón, il suo caratteraccio irruento ma deciso la rendono perfetta per l’arduo compito. 
Dall'altra parte, il gruppo di studenti tentano di stilare un profilo su questo anonimo serial killer. Un serial killer vivo, che si muove nella società apparentemente invisibile, ben camuffato, in attesa della sua prossima vittima... 
L'autore costruisce benissimo l’inquietudine, con frasi asciutte che esplorano l’oscurità che sembra permanere questa storia
E parliamo un attimo della nostra indelebile protagonista. Lucia Guerrero è un personaggio ben inserito nel thriller che ci riesce ad ammaliare con il suo carattere forte e il dare sempre il massimo nel suo lavoro. Testarda, caparbia, intrepida, impulsiva... ma Lucia è anche un personaggio tormentato, dal suo passato e dalle tragedie che ci dimorano, il rapporto scardinato con il figlio. Ma quello che ne emerge con forza è il suo essere determinata. Lucia non molla la presa e continua imperterrita nella indagine, anche quando la minaccia dell’assassino sembra avvilupparla e diventa la promessa concreta di un pericolo. 
La prosa qui è temprata dai colpi di scena, i dettagli da brivido e quel desiderio un po’ malsano di oscurità che ci spinge a continuare. Non possiamo smettere di leggere. 
Ed ecco... quel dettaglio fuori posto, un luogo sperduto nell’entroterra spagnolo che ci fa gelare il sangue, fotografie con qualcosa di cattivo, un nuovo omicidio, piccoli particolari raccapriccianti e la certezza che l’assassino stia giocando con Lucia. 
Un turbamento improvviso sboccia nel lettore
L'autore scuce con lentezza voluta emozioni crude: sospetto, terrore, desiderio, odio... mentre si è certi che l’assassino stia osservando le mosse di Lucia e Salomón nel cercare di districarsi nella vicenda.
Piccole nuove scoperte che gettano la storia in una luce ancora più insidiosa: un legame con le Metamorfosi di Ovidio e il richiamo delle scene dei delitti a quadri del Rinascimento, dove il turbine delle passioni risaltava con ferocia. 
Una spirale di eventi concatenati, zone in penombra e un sospetto che artiglia... tutto inizia a stringersi intorno a noi. Possiamo quasi avvertire l’esasperazione e la ferrea determinazione della nostra tenente, che nonostante tutto, non molla la presa. 
Una cosa appare chiara: fidarsi è un privilegio che le potrebbe costare caro
Sprazzi di verità e indizi abbozzati iniziano a tratteggiarci alcuni aspetti del nostro sconosciuto assassino. La prosa si agita e con essa la storia. Fino all’ultimo ci tiene in ostaggio. 
Un finale che è il culmine dei crescenti seminati nel romanzo. Bellissimo. 
Una prima indagine di Lucia Guerrero che per me passa a pieni voti, ho amato la penna arguta dell’autore e la capacità di presentare diverse scene che sono un puzzle da ricostruire. Non vedo l’ora di sapere quale altra indagine dovrà affrontare la nostra tenente.

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