La Tredicesima Figlia

 


Autrice: Erin A. Craig

Titolo: La tredicesima figlia
 
Trama: Hazel Trépas ha sempre saputo di essere diversa dai suoi fratelli. Tredicesima figlia, fin dall’infanzia è stata promessa a uno degli dèi della Martissienes: Merrick, la Temutissima Fine. Quando, dopo anni di silenzio, Merrick finalmente si presenta alla porta della fattoria di famiglia, il destino di Hazel si compie. Il dio le comunica che diventerà una grande guaritrice, dalle abilità straordinarie. Per aiutarla, Merrick le concede in dono la capacità di dedurre all’istante la cura necessaria per ogni malato. Ma c’è un problema. Oltre a un potere fuori dal comune, Hazel riceve anche una condanna: riesce a vedere quando ogni speranza è svanita e la Morte ha reclamato uno dei suoi pazienti. Perseguitata dai fantasmi di chi ha dovuto lasciare andare, Hazel non desidera altro che fuggire dalle sue responsabilità. Ma il destino la conduce alla corte reale di Châtellerault, dove le viene chiesto di curare il re Marnaigne, colpito da una piaga misteriosa. È lì che conosce Leopold, lo sprezzante principe ereditario che nasconde un cuore sorprendentemente gentile. Alla corte, costretta a decidere se salvare o no un sovrano destinato a morire, Hazel affronterà la prova più difficile della sua vita. Cosa succede quando una mortale decide di sfidare la volontà della Morte?

Prezzo di copertina: 16,90 euro

Recensione.

Nel cuore della foresta di Gravia una bambina viene promessa al dio della morte. Questo è l’inizio di un romanzo che dà le vibes da fiaba dark, incredibilmente ben articolata che riesce a portarci storie umane contrastate e fragili a modo loro, mai del tutto bianche o nere
La tredicesima figlia è stata una lettura sconvolgente e inaspettata che riesce ad ancorarsi alle emozioni del lettore con una facilità disarmante. “Un altro anno, un altro anno… e sei ancora qui” sono queste le parole cariche di disprezzo che la madre le canta ad ogni anno compiuto. Hazel, la nostra protagonista, è una tredicesima figlia, non voluta, disprezzata per occupare spazio e cibo. Eppure, prima della nascita è stata promessa alla Temutissima Fine, il suo padrino, che finalmente al compimento dei suoi dodici anni decide di prenderla con sé. 
Hazel viene condotta nell’Intermezzo, tra questo mondo e quello dei déi, in un piccolo cottage che il suo padrino ha costruito appositamente per lei, colmo di bellissimi doni, tanto cibo e tantissimi libri. Qui, verrà lasciata sola dove dovrà studiare con dedizione per diventare una guaritrice. 
La narrazione è intima, densa di introspezione e ricca di emozioni, capace di scucire le nostre riserve mentre conosciamo sempre più a fondo la nostra Hazel. C’è tanto di questa storia che sentiamo possa appartenerci. 
Un romanzo con una fantasia vibrante che si accentua in venature macabre e gotiche, rendendosi semplicemente magnetica. Ci sono diverse divinità superiori che bordano questa storia e si riveleranno svolgere un ruolo fondamentale nel suo svolgimento: ovviamente abbiamo la Temutissima Fine che prende Hazel come figlioccia, infatti si scoprirà che le tredicesime figlie sono assai rare e di conseguenza potenti. Ma abbiamo anche altri déi: la Santissima Prima, dea ampliamente rispettata e amata, e poi i Divisi, che sono una moltitudine di dèi di cui si sono dimenticati i nomi, ma tra cui spiccano e si riconoscono due: Calamité e Félicité. 
La Tredicesima Figlia dà pennellate cupe dove risaltano rari luci che riscaldono. È una storia di candele, cere e fiamme… che danno soffi, destini e scelte
Uno degli aspetti più belli del libro è il rapporto di Hazel con la Temutissima Fine, Merrick. Si studiano, cercando di comprendersi e comunicare al meglio. Ma l’ira di Merrick è lesta, tuttavia, Hazel è l’unica capace di addolcirlo e rabbonirlo. Merrick è capriccioso, eppure, ha a cuore la sua piccola figlioccia, anche se lo dimostra a modo suo. Dopotutto, non si può ben comprendere un dio
Nel frattempo, la fama di Hazel come guaritrice accresce e si trasferisce ad Alloties. Hazel che appartiene a Merrick, possiede un peculiare dono… ma ben presto, si renderà conto delle conseguenze e sfaccettature di esso, come due facce che continuano imperterrite a girare: benedizione sì, ma anche una maledizione. Un dono che le permette di salvare moltissime vite, che le fa capire cosa i malati abbiano bisogno per essere curati, ma ahimé, alcune volte la nostra Hazel sarà condannata ad estinguere vite insalvabili, dove spunta l’odioso e terribile teschio che promette morte. 
Adoro come la prosa dell’autrice impatta su di noi lettori. Abbiamo preso a cuore la protagonista, Hazel, con le sue vicende, i suoi dolori, i suoi ardui momenti, le sue difficoltà, i suoi desideri e la capacità di continuare a fare la scelta giusta, anche quando sembra dover intraprendere la strada sbagliata. 
Qui ci accingiamo ad arrivare alla seconda parte del romanzo: dove il Re Marnaigne è malato, con qualcosa di nuovo e assolutamente sconosciuto che provoca molto sgomento. Il suo corpo è costretto a pesanti Tremori da dove esce quella che viene definita la Brillantezza: un olio che pare oro… e che ad un certo punto soffoca il portatore portandolo alla morte tra atroci sofferenze. Si sussurra che è la punizione inferta dagli Dei
Non solo, il regno è in agitazione: gli eserciti di Baudouin, fratellastro del re, stanno risalendo verso la capitale con l’intento di prendersi la corona. Hazel, da rinomata guaritrice, viene chiamata a corte e affidato un compito che le appare impossibile. Infatti, ha già visto il teschio ridente che le preannuncia l’inevitabile morte del re… eppure, stavolta Hazel è piena di dubbi e contrasti. E se salvare la vita del Re fosse la scelta giusta? Se salvandolo si potrebbe salvare anche la popolazione da guerra e miseria, che premono sempre più vicino? 
E qui il fatidico passo arduo: Hazel avrebbe il coraggio di sfidare la morte? 
Sono domande che gettano macigni anche nel cuore del lettore e continuiamo a leggere con una nuova accortezza, temendo e sperando in egual misura le decisioni che Hazel prenderà. La Corte opulenta è un ambiente assai diverso a quello che Hazel è abituata, e qui c’è il rapporto con il principe Leopold, viziato, arrogante ma anche premuroso, la nostra protagonista lo trova estremamente irritante… ma sempre nei suoi pensieri. 
Le descrizioni sono corpose e accentuano un sentore cupo che non rimbomba mai con decisione, ma che piuttosto si mischia abilmente con colori fiabeschi, creando un mix a cui diventiamo dipendenti. Mi piace come l’autrice descrive Merrick, riuscendolo a farcelo immaginare come qualcosa di impensabile e oscuro, ma dai cui bordi esala potere, eternità e un’antichità che lo rende incatturabile, e tenero forse solo negli occhi della sua amata figlioccia. 
Pian piano Hazel si abituerà al ritmo di vita nel castello, pieno di opulenza e superficialità, qui ci sono personaggi fondamentali: la principessa Bellatrice e la piccola reale Eufemia, l’oracolo Margaux che porta la parola della Santissima Prima e viene ascoltata come legge dal re. E qui Hazel prenderà delle decisioni che muteranno l’intero corso di eventi. Un anno passa, un anno intero senza sentire Merrick, ancora arrabbiato per quello che è accaduto. Ad ogni azione corrisponde una reazione e la nostra cara protagonista lo scoprirà nel peggiore dei modi… C’è un infittirsi di eventi che ci srotola dei capitoli densi di accadimenti e turbamenti, dove maschere cadono, rivalità vengono portate alla luce.
L’odio celato che finalmente fuoriesce, cattivo e bruciante, i capricci degli dèi che mettono in moto disastri finemente orchestrati… e al centro di tutto troviamo Hazel, che lotta per fare ciò che ritiene giusto, per diventare padrona di se stessa e sacrificare per amore. 
Non voglio dire altro per non rischiare di spoilerare, ma ad un certo punto non si potrà mettere giù questa lettura fin quando si arriverà alla sua conclusione. 
La Tredicesima Figlia è una storia piena che mostra spiragli di dolore e affetto, gioie e crudeltà nell’arazzo complicato che è la vita. L’epilogo mi ha dato un groppo in gola che non è ancora passato.
Non avevo mai letto nulla di quest’autrice ma questa storia mi ha incantato e devo assolutamente recuperare altro di suo. Leggetelo se volete qualcosa di inaspettato, tenero e crudo, una di quelle storie che non finisce mai davvero dopo che si conclude.

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