The Neverland Game
Autore: Alec Lautner
Titolo: The Neverland Game
Trama: Quando Londra cade sotto la cenere tossica, l’unico rifugio diventa un videogioco: Neverland. Ma non è un gioco per bambini. È una trappola. Peter Pan è scomparso nei sotterranei della città. James Hook, ex esiliato dell’isola-che-non-c’è e ora CEO della Hook Company, l’ha creato per un solo scopo: catturarlo. Cinque anni dopo, Neverland è un mondo virtuale dove il confine tra realtà e fantasia si dissolve, e l’unico modo per sopravvivere è combattere. Quando una sfida con un milione di sterline in palio viene lanciata, Peter, Wendy e altri player si trovano catapultati in un’avventura mortale per liberare Tiger Lily, hacker della resistenza, imprigionata nello scoglio dell’annegato. Ma nel cuore del gioco non ci sono solo livelli da superare. Ci sono segreti, tradimenti, sentimenti che si confondono. E un nemico che non muore mai. Per sconfiggere Hook, Peter dovrà affrontare il passato, il futuro... e se stesso. Riuscirà a salvare Wendy, liberare Tiger Lily e fermare il piano del pirata prima che Londra sprofondi per sempre?
Prezzo di copertina: 14,00 euro (disponibile anche versione kindle a 6,99 euro)
Recensione.
The Neverland Game è un fantasy distopico che ci conduce in una Londra distorta dove aleggia la perenne Cenere, che rende tutto grigio e invivibile; la città è divisa tra la vecchia, decaduta, sporca, periferia di un mondo ormai andato, e la nuova Londra, dai sobborghi eleganti e curati, dove James Hook è un potente CEO che ha trasformato la realtà dell’isola che non c’è in un videogioco celebre, dove tutta la popolazione è invitata assiduamente a giocarci.
Tutto viene sormontato dall’obelisco con la sua luce verde che proietta la classifica dei migliori giocatori, e le novità degli aggiornamenti di gioco, di fatto inglobando tutto.
La prosa è ricca, ampia di descrizioni e con una capacità di travolgere il lettore per agganciarlo alla sua storia.
Il protagonista è Davis Fairies, aka Peter Pan, che cerca di vivere la nuova realtà negli strati inferiori della vecchia Londra per sfuggire ai droni, soldati e Hook che continua incessante a dargli la caccia. Non solo, è anche uno dei migliori giocatori di Neverland, pronto al nuovo livello bonus che gli permetterà di affrontare il bosso finale: il vecchio bucaniere.
L’idea del romanzo è originale e l’autore riesce a modellarla bene, dandogli una propria impronta, inserendo elementi innovativi e momenti della storia primaria, mischiando i personaggi fondamentali e alcuni di invenzione, amalgamandoli bene.
La Nuova Londra, ovviamente, vede Hook come il magnanimo leader che permette loro di vivere bene nonostante la calamità orribile della Cenere. Ma è solo una facciata che inizia a traballare, c’è fame, paura, desiderio di rivalsa nella città che viene tenuta stretta nella morsa del nostro cattivo, di contro ci sono i ribelli che tentano di combattere i soprusi. Una lotta contro il Tempo stesso, dove il ticchettio è un incubo che il nostro bucaniere oscuro ricorda bene…
E qualcosa di inquietante scivola tra le pagine, un bisogno impellente e un pericolo che lentamente stringe il proprio cappio: Hook lancia per i primi cinque giocatori in classifica dei livelli speciali per permettere loro di salvare la principessa indigena e sconfiggere il boss dei boss, per poter vincere un milione di sterline. Per una serie di esigenze personali ed eventi intrecciati sono diversi i personaggi che desiderano convergere al suo interno.
Ma adesso il gioco è diverso. Immersivo e capace di… farti rischiare la vita, sì perché i giocatori vengono assorbiti al loro interno. Niente mod, niente inventario, niente avatar con il proprio equipaggiamento e abilità. I giocatori si ritroveranno vulnerabili mentre inizieranno ad affrontare l’isola che non c’è come mai l’hanno giocata.
Inizia così l’avventura dal sapore di terrore e desiderio di rivalsa, con un percorso di insidie e momenti di coraggio. Tra creature perigliose e crudeli mostri degli abissi, e ancora bucanieri cattivi e una vendetta che sembra luccicare su un uncino acuminato.
La narrazione ha qualche sbavatura acerba, così come alcuni rari momenti di tentennamento della trama, che personalmente ho avvertito nei dialoghi, ma l’autore è capace di uscirne presto e continuare la storia, che adesso ribolle. Il boss finale è il pirata nero, il manager splendente della Nuova Londra che però cela un’anima bucherellata e piena di cattiveria.
Il momento dello scontro finale si avvicina inesorabile: James Hook contro Peter Pan, una volta amici sinceri e poi giurati nemici.
Ma, tic, tac…
C’è un crescendo di avvenimenti collegati tra di loro che pian piano ci portano ai picchi di questa storia. L’eroe bambino che torna ad avere speranza e forza, ritrovando la bellissima immaginazione, l’arma che da colore ad ogni cosa. C’è anche tanta tenerezza all’interno della trama, personaggi che non vogliono soccombere e combattere per ciò che ritengono giusto.
Peter Pan è un'eroe imperfetto, e forse ci piace proprio per questo, nonostante la paura di fallire si getta nell'avventura, provando a dare tutto ciò di cui è capace.
Peter Pan è un'eroe imperfetto, e forse ci piace proprio per questo, nonostante la paura di fallire si getta nell'avventura, provando a dare tutto ciò di cui è capace.
Uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente nel romanzo è la costruzione distopica dell’ambientazione, l’autore riesce a tratteggiarci una Londra oscura, tecnologica, in totale connessione alla Hook Company che ha invaso ogni aspetto della quotidianità, non solo, c’è un insidioso e potente controllo sistematico che avviene sulla popolazione: il dover circolare con la propria tessera di riconoscimento, l’invito incessante a giocare sempre a Neverland, lo stare connessi ad una tecnologia infida che toglie la capacità di pensare lucidamente, i bagliori artificiali dei monitor. Davvero, è un'impostazione che secondo me da grinta alla storia.
E infine, tutto viene affrontato e perdonato. Hook, Wendy, Lily, Campanellino, i ribelli della Londra underground e Peter Pan.
Un romanzo originale con qualche piccola sbavatura che ci presenta una storia emozionante, fresca e avvolgente.
Ed è proprio la speranza, come polvere fatata preziosa, che chiude questa storia lasciandoci una bella scintilla.

Commenti
Posta un commento