Recensione di "L'isola del tesoro"

 


Titolo: L'isola del tesoro

Autore: Robert Louis Stevenson 

Genere: avventura

Trama: La mappa di un'isola sperduta nell'oceano, il miraggio di un tesoro nascosto, indimenticabili figure di pirati e sopratutto il ragazzo protagonista, il coraggioso Jim Hawkins. E poi ancora ammutinamenti, i pericoli dell'oceano in tempesta, spargimenti di sangue... Se esiste un racconto dell'avventura questo è "L'isola del tesoro": ecco perché sin dalla sua pubblicazione ha catturato e continua a catturare l'immaginazione dei ragazzi di ogni continente e di tante generazioni. Jim Hawkins s'imbarca come mozzo sulla goletta Hispaniola alla ricerca del tesoro perduto, riunisce in sé simpatia, audacia, sincerità e intraprendenza. E forse per questo ogni adolescente ama riconoscersi in Jim e sogna di vivere avventure altrettanto emozionanti.

Prezzo copertina: 3,90 euro.


Recensione: Il romanzo d'avventura per eccellenza: bucanieri, battaglie navali, arrembaggi, isole tropicali sperdute, tesori sepolti segnati dalla ormai celebre X in mappe consunte, pappagalli sgargianti. Insomma, cosa si vuole di più?

Un libro che mi sa tanto di estate, con le sue atmosfere particolari e caraibiche, con un mare spumeggiante e limpido. Credo sia il momento adatto per darsi alla lettura di questo classico, quindi sono salita, senza esitazione, sul magico veliero!

Il romanzo è breve, ma questo non toglie nulla al suo essere bello e travolgente; pieno zeppo di termini nautici e di avventura.

Il libro presenta una narrazione semplice e vivace. L'autore affronta un tema importante: la famosa linea di separazione tra i buoni e i (cosiddetti) cattivi non è così chiara come vogliono farci credere. Chi è nel giusto? Mi sono domandata durante la lettura, ma credo che sia meglio soffermarsi sull'interrogativo: chi è che non sbaglia?

L'ambiguità, che scaturisce da questo interrogativo a cui è il lettore alla fine che deve dare una risposta, viene risaltata sopratutto dal rapporto del nostro protagonista, il giovane e pimpante Jim, con il celebre Long John Silver, uno dei filibustieri più famosi del temuto e celebre Capitano Flint.

Ed è proprio Long Silver l'antagonista del romanzo che incarna l'oscillazione di una morale che non è mai immacolata... ma nemmeno oscura. È tutta una questione di bilanciamento, che in quanto umani dobbiamo affrontare costantemente tutti.

I pirati, il nome altisonante, ci fa immaginare cose sensazionali, persone che se ne infischiano della legge e vivono secondo un loro codice. Il pirata, in questo caso, è sinonimo di libertà, in un'epoca che imponeva in maniera brutale la demarcazione della linea buoni-cattivi. Il pirata, quindi, è chi non si piega, chi se ne infischia, chi sceglie di solcare i mari alla ricerca dei più disparati scopi: un tesoro, una redenzione, un pretesto per sentirsi vivi.

L'apogeo del romanzo è caratterizzato dal mostrarci proprio il punto di vista dei pirati. Da rozzi, stupidi e violenti, il libro smantella i pregiudizi di questa categoria, e ne vediamo sfumature tipicamente umane, comportamenti cattivi e pensieri buoni o viceversa.

Se dovessi trovare una pecca al romanzo direi che alcuni punti si impantana in descrizioni un po' ripetitive e il finale mi ha dato la sensazione di una troppa frettolosità.

Ma è innegabile la forza d'immersione che questo componimento narrativo regala, ho dimenticato ben presto di essere seduta comodamente a leggere e mi sono ritrovata in una prua movimentata, con il rumore dell'oceano a guidarmi verso sensazionali peripezie. Non mi rimane che dire: yoh, oh, oh!


Voto: 8/10.

Vi consiglio questo romanzo se:

  • Vi siete stancati della terra ferma e avete voglia di un po' d'avventura.
  • Volete dare un'occhiata da vicino alla vita dei pirati.
  • Volete un libro breve ma travolgente.
Cosa ne pensate di questo romanzo?

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