Recensione di "Le mie girano sempre"




Titolo: Le mie girano sempre

Autore: Marcello Ingrassia

Genere: biografico

Prezzo: 11,47 euro (disponibile anche versione kindle a 4,00 euro)

Trama: Un libro nato per raccontare alcuni aspetti della mia vita, sfuggiti alla narrazione vocale. La motocicletta è un filo conduttore della mia vita e l'ho usata in mille modi: per esplorare, per rilassarmi, per lavorare. Ma in questo libro è stata anche il veicolo per attraversare il tempo e cercare di diventare una persona migliore, che con la giusta umiltà trasmetterà qualcosa ai suoi figli.


Recensione.

Esordio dell'autore, il romanzo ci racconta diverse esperienze di vita autobiografiche dalla onnipresente presenza delle due ruote. La narrazione scorre in maniera piacevole e veloce, proprio come una sfrecciante moto che macina l'asfalto e che ci conduce all'esplorazione di mete differenti e i cammini pericolosi, privi di segnaletica, delle emozioni umane.
Il racconto presenta numerosi tratti ironici, apprezzati moltissimo in quanto smorzano la malinconia di alcuni eventi; mi sorprendevo spesso a sorridere mentre leggevo! L'autore è riuscito ad appassionarmi alla sua trama e a farmi gustare i suoi pensieri.
Romanzo coinvolgente, nonostante non sia una cultrice di moto. E sono proprio le motociclette, filo conduttore del romanzo, scandiscono la vita del protagonista: dalle prime disastrose cadute da ragazzino fino ai viaggi ricchi di crescita personale.
L'aspetto che più ho apprezzato è stata la bellissima possibilità di aver viaggiato insieme al protagonista, di aver vissuto le bellezze inaspettate del Nord Europa, di essere stata testimone dei disagi e problemi di percorso; si sente la vena realistica pulsare in tutte le sue pagine.
Assistiamo a incontri culturali diversi in cui le differenze linguistiche non sono un impedimento così forte nella comunicazione: siamo tutti cittadini del mondo (dovremmo ricordarcelo più spesso), ed una gentilezza gratuita o il mettersi nei panni dell'altro è un atto potente che ogni essere umano dovrebbe essere capace di compiere.
Una componente forte nel romanzo è la solitudine. L'avvertiamo pressante e tetra fino a quando il protagonista non decide di abbracciarla, non vederla più come qualcosa che esiste solo per limitarlo. Credo che la solitudine, così come le due ruote, giochino un fattore determinante nel romanzo, si mescolano, giocano tra di loro, si supportano a vicenda. Tappa dopo tappa vediamo la maturazione del protagonista che se ne appropria attraversando gli eventi della vita, belli o brutti che siano.
E alla fine del libro veniamo ricompensati da una preziosa verità, frutto di tutte quelle curve a gomito e rettilinei che la vita ti impone, ovvero: la bellezza non va per forza ricercata in luoghi lontani dai nomi impronunciabili, la bellezza e la voglia di vivere possono essere trovati ovunque, basta avere la predisposizione a lasciarsi incantare da questo lungo viaggio che è la vita.


Consiglio questo romanzo:
  • A chi vuole viaggiare
  • A chi non vuole viaggiare (cambierete idea!)
  • A chi cerca un romanzo che sorprenda.


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