Titolo: Io, tu e le piramidi
Autore: Limbrunire
Genere: narrativa
Prezzo: 15,00 euro
Trama: Limbrunire (Francesco Petacco) nasce a Sarzana (La Spezia). E' cantante, musicista e produttore. "Io, tu e le piramidi" è il suo primo romanzo. Amore, viaggio, musica, storia, rifiuto, perdita, erotismo, paternità, malattia, amicizia, vita bucolica: questi e altri grandi temi ricorrono fra le pagine del racconto. E ogni storia sembra il microcosmo di esperienze condivise universalmente. «A volte non servono perché e nemmeno risposte. Occorre solamente assecondare la voce silenziosa che alberga in ognuno di noi».
Recensione.
Se potessi descrivere
questo libro con poche parole, utilizzerei sicuramente le seguenti:
colori sfavillanti. Proprio perché l'autore riesce a trasmettere la
bellezza vivace propria della vita.
La storia è articolata
in tre diversi spazi temporali e, di conseguenza, con tre differenti
protagonisti legati tra di loro dal filo familiare e da un
mangiadischi, che riesce a trasmettere la magia della musica. Abbiamo
Principe, lo zio d'America (in realtà cugino del padre di Principe)
e infine Filippo, figlio di Principe.
L'autore, attraverso
questi tre personaggi, si racconta mettendo a nudo i dubbi,
sentimenti, consapevolezze e desideri, in un modo così spontaneo e
sincero che si viene risucchiati dalla sua corrente.
Siamo di fronte ad un
romanzo che può dare tanto al lettore, in quanto affronta le
tematiche fondamentali che ognuno di noi, nel suo personale modo, si
ritroverà prima o poi a dover affrontare nel corso della vita.
Quindi, è un romanzo che può non farti sentire solo nelle difficili
arrancate o nei voli pindarici delle esperienze; dall'altra parte,
può costringerti ad analizzare un'emozione, dilemma, sogno, da una
prospettiva totalmente diversa. Una prospettiva, che magari, non
avresti mai potuto assaporare.
La prosa è leggera e
poetica. Narra episodi di vita, di quelli importanti, quando ti trovi
di fronte ad un bivio; o di quelli insignificanti, contornati da
pensieri rivelatori a ciel sereno, come l'onda anomala che ti
sommerge quando pensavi che il mare fosse noiosamente piatto.
Alcuni episodi, narrati
dai nostri tre protagonisti, possono risultare di poco impatto... se
non fosse per la buona capacità di saper infarcire le parole
rendendole saporite, vivide e universali. La narrazione è fluida,
ricca di associazioni e immagini evocative.
La storia, che ho
apprezzato di più, è quella che segue le vicende dello zio emigrato
in America, che successivamente si unisce ad una banda jazz. In
questo racconto si sente il profumo di sogni appena sfornati,
lievitati col sudore e valigie piene, col vuoto incolmabile della
propria lontana terra e l'amore di una città caotica, nascente, in
fervente cambiamento.
In conclusione, è un
romanzo che ho vissuto sulle note del blues di Robert Johnson e mi ha
spalancato nel suo ritmo di sfrenata malinconia le porticine di vite
altrui, per farmi dare una sbirciata alle case, alle persone, alla
vita vissuta e consumata su dischi e su note che raccontano.
Consiglio a chi desidera un romanzo:
- Che parli di vita
- Con una narrazione leggera ed evocativa
- In cui la musica ha un ruolo fondamentale
Commenti
Posta un commento