Le bibliotecarie di Notre-Dame


Autrice: Janet Skeslien Charles

Titolo: Le bibliotecarie di Notre-Dame 

Trama: La forza delle donne. Il potere dei libri. Parigi, 1918. Dalla finestra, Jassie alza gli occhi verso l’imponente cattedrale di Notre-Dame. Le viene da domandarsi come l’uomo sia riuscito a costruire qualcosa di così meraviglioso. Ma non ha tempo per fermarsi, deve correre a prendere gli ultimi libri di cui ha bisogno prima di partire: se Notre-Dame rappresenta il lato migliore dell’uomo, ad aspettarla è il peggiore. Jassie, infatti, è una bibliotecaria della National Library di New York ed è anche membro di un’associazione di donne americane che aiuta le famiglie cadute sotto il giogo dell’occupazione tedesca. La sua missione è quella di aprire una biblioteca dove i bambini, insieme alle loro madri, possano trovare uno spazio sicuro e uno spiraglio di luce, quello che solo le storie sanno dare. Ma Jassie non si limita a distribuire libri. Mette a repentaglio la propria vita per salvarne altre. Arriva persino a sacrificare un nuovo amore che sente nascere in lei. Perché nasconde un segreto. Un segreto che, quasi sessant’anni dopo, l’aspirante scrittrice Wendy scopre per caso. La ragazza capisce subito che ha di fronte una storia che non può essere taciuta. Perché nessuno deve mai dimenticare l’importanza dei libri anche nei periodi più bui. In particolar modo i bambini, che non capiscono fino in fondo cosa accade intorno a loro. La biblioteca di Parigi è stato il secondo esordio straniero più venduto del 2020. In un momento di difficoltà, le parole di Janet Skeslien Charles hanno donato ai lettori italiani la speranza. Come allora, finalmente è tornata con un romanzo che parla della forza della letteratura e della sua capacità di salvarci.

Prezzo di copertina: 19,00 euro.

Recensione.

Questo è un romanzo grandioso, che esplora l’amore per i libri e la forza intrinseca che ne deriva, personalmente sono sempre letture che vincono a mani basse. 
La storia in cui ci stiamo per inoltrare, tuttavia, ha un’intensità incredibile proprio in quanto tratta della storia vera delle Card, che vi darà la pelle d’oca per il loro splendido coraggio. Siamo nel 1918, Francia, a Blérancourt, vicinissimi alla Zona Rossa devastata dall’invasione tedesca, la nostra protagonista è Jassie, una giovane donna, bibliotecaria americana, che è stata chiamata ad aiutare oltreoceano dal Comitato americano per la Francia devastata, in sintesi le Card. 
È così la nostra protagonista con coraggio giunge in un Europa in piena guerra e va ad aggregarsi alla brigata Morgan, un’organizzazione di soccorso di donne, dove la maggior parte di esse sono ricche ereditiere. Jassie viene ben presto soprannominata Kit, come il pioniere avventuroso di alcuni romanzi, ed è proprio qui che inizia la sua di avventura, in un luogo deturpato dalla guerra, a soli sessanta chilometri dal fronte, dove gli abitanti dei villaggi limitrofi hanno perso tutto: la casa, la famiglia, la speranza. 
Kit non si perde d’animo e sa che la risposta per aiutare è anche attraverso i libri, che danno forza, tengono compagnia e soprattutto fanno passare il potente messaggio che non sei sola, né nella tua disperazione né nel provare a ricominciare. 
C’è anche un altro filone di narrazione, che nel libro si intrecceranno strettamente: facciamo un salto in avanti nel 1987 dove la nostra protagonista è Wendy che, come Jessie tanti decenni prima, lavora per la New York Public Library e durante le sue ore di lavoro si imbatte sui bollettini della Grande Guerra e lì scova per la primissima volta le Card
Wendy è arrivata a New York con il sogno di diventare una scrittrice, frequenta un corso di scrittura ma si demoralizza perché le sue idee sembrano non essere abbastanza. Il pensiero, in questi frangenti, torna a Jessie, una Card di cui non conosce volto, ma che è stata una bibliotecaria che decise di partire per la guerra, abbandonando la sua relativa sicurezza in America. Wendy ne è attratta: ha bisogno di sapere cosa le sia accaduto. 
La prosa è avvolgente, fluida e lieve ma capace di mostrare la durezza inevitabile della storia con una bravura che ci emoziona. Adoro il fatto che il romanzo sia pieno di riferimenti ad altri libri, come se le nostre due protagoniste cercassero parole d’inchiostro per attingere forza, coraggio e intraprendenza da loro. 
Ed è proprio così che noi vediamo Jessie, un’eroina intrepida che vince la paura e il disagio continuando a fare ciò che ama. La sua passione sarà un rifugio che darà asilo a molte persone
Inizia il tour della biblioteca itinerante, dove Jessie e altre Card, aiutate dalla giovanissima e vivace Marcelle, ciberanno i bambini di storie e immaginazione che corre a briglia sciolta, e dare una storia nuova da assaporare anche agli adulti. 
Davvero, le Card emozionano in maniera così genuina che ci disarmano. Queste giovani donne che portano luce e speranza in una terra devastata dalla guerra, l’incessante paura dei bombardamenti, la cura per le piccole cose. Sono tutte coraggiose, indomite che non si limitano ad essere “brave ragazze”, ovvero rimanere a casa nel loro piccolo mondo. Sono intrepide e con il desiderio di indipendenza, svolgendo lavori da “uomini”. Come Lewis e Beckie, due Card che conosceremo meglio e che hanno fantastiche qualità: una guida e ripara motori e l’altra si prende cura degli ammalati, cose assai disdicevoli per due donne a cui si chiedeva solo di fare un buon matrimonio. 
La penna dell’autrice è abile nel saperci intessere le emozioni vissute dai personaggi e farle diventare vivide. Ad esempio, il dolore è uno degli elementi fondamentali del romanzo e sono diversi i personaggi (anche di contorno) che sono impantanati in esso. Ognuno tenta di sopravviverci come può, sono molte le persone la cui vita è stata straziata dalla guerra e dalla sua indicibile crudeltà: mariti al fronte mai tornati, figli, sorelle, amici uccisi, catturati e mai restituiti. 
Jessie non si limita a lenire l’anima dei bambini con i libri, preservando un’innocenza che riscalda, ma anche a curare l’anima degli adulti. Ruvidi, chiusi in silenzi, con una rabbia e disperazione gelata che continua a bruciare. Ne incontriamo di tutti i tipi, ma la nostra Kit non demorde e comunica nel miglior modo che le viene possibile: attraverso le storie
Sceglie quelle giuste per farle parlare, dare spazio ad emozioni lasciate sospese, per lenire lutti e paure, le incomprensioni e il disprezzo, per promettere che ci sarà un momento migliore. Ed è quello che succede in un crescendo che ci ruba il cuore: la lettura fa uscire dal suo guscio di dolore e rabbia Sidonie, che ha perso il marito e la figlia neonata; fa avvicinare Jeanne e Herni, che hanno sofferto sulla pelle la guerra, e da fiducia nelle proprie capacità alla nostra Marcelle, che diventerà la più giovane delle Card. Non solo, la stessa Jessie si innamorerà di un soldato, Tom, e si scambieranno romanzi, come i più teneri degli amanti
La prosa ci avvolge in questa storia, mostrando le fragilità e le incertezze della vita in guerra, il carpe diem, lo stringere quello che si ha al momento, il ridere anche se sono rimaste solo macerie, senza pensare al prossimo momento funesto che arriverà sempre troppo veloce. Allo stesso tempo, riesce a portare spiragli di forza e speranza, e il simbolo di tutto ciò si trova nelle Card, queste donne intrepide che continuano imperterrite il loro lavoro, facendo tacere la loro paura, e provando a migliorare la vita dei paesani. 
Viviamo tutto, come se fossimo lì: il lutto, la paura, la voglia d’amore, la scoperta di se stessi e delle proprie capacità, il desiderio di aiutare e lenire il dolore altrui. 
Leggendo questo libro ho scoperto che la Zona Rossa esiste ancora adesso in Francia, in maniera ridotta ma un terreno pregno ancora di sostanze tossiche e bombe inesplose, il fantasma concreto di un orrore indelebile. 
La trama prosegue ma l’idillio che ci costruisce con fatica cercando ci convivere con la guerra... si spezza. I tedeschi avanzano, il panico e le bombe sembrano chiudersi intorno a loro. Le Card sono chiamate a prendere decisioni difficili: abbandonare il villaggio e fuggire portando al sicuro la popolazione. Non tutti gli abitanti vogliono sfollare, la tragedia di ciò che hanno dovuto vivere li ha privati della voglia di continuare, la nostra Jassie va da queste persone, per portarle via mentre le bombe cadono sempre più vicine e l’aria è satura di polvere e fiamme. 
Le Card vengono divise e distribuite in diversi settori, Jessie finirà ad aiutare in un ospedale militare, circondata da soldati doloranti, gassati, in fin di vita e chi ha la speranza di riprendersi. Sono momenti che l’autrice descrive con una delicatezza bellissima: anche qui Jessie scoprirà la tenerezza umana, i soldati che si aiutano, condividendo le piccole cose e partecipando con entusiasmo all’ora delle storie di Jessie, tutto per allontanare un dramma che preme su di loro con ferocia. Jessie, nel frattempo, teme per Tom e la sua unità di cui non ha più notizie. Ma non c’è tempo per stare fermi: aiuta al campo, scrive le lettere per i soldati e ovviamente legge per loro
Negli anni duri ed incerti della guerra è una cosa bellissima vedere come il legame tra Jassie e Marcelle, fatto di segreti e complicità, si rafforza, c’è una forza intrinseca potente nel saper dare voce alle paure che le gela... ma non le ferma
Allo stesso tempo, a distanza di decenni, il coraggio intrepido delle Card sembra contagiare anche la nostra Wendy: è intenzionata a scrivere la storia di queste donne e soprattutto di Jessie, dunque, inizia un periodo di ricerca, tra schedari e biblioteche tentando di seguire il filo per capire che fine abbia fatto Jessie: se sia riuscita a tornare a casa dopo la guerra e che cosa abbia fatto. La entusiasma poter essere testimone delle tracce indelebile che le Card hanno lasciato dietro di se
Nel frattempo, le Card pian piano torneranno a Blérancourt per ricostruire, di nuovo, circondate dal dolore e dalla morte si aggrappano alle piccole gioie della vita: le spighe dei campi che crescono, un libro che è un tesoro, il sorriso di Marcelle, un commento sarcastico di Lewis. Si cerca di diradare una disperazione pressante che non possono permettere di far vincere. E poi... finalmente la guerra finisce.
Ma il lavoro delle nostre Card è appena iniziato, Jassie decide di trasformare le vecchie ambulanze, ormai inutilizzate, in piccole biblioteche itineranti. C'è emozione e consapevolezza in questo voler continuare a fare il proprio lavoro e sapere dove si ha bisogno di andare. 
Il lavoro di Kit non si conclude con la sua esperienza nelle Card. Negli anni di guerra è maturata, diventando consapevole della propria forza e del proprio talento coltivato con cura e dedizione. Adesso si prepara ad un nuovo capitolo: dare la conoscenza delle biblioteche a tutti, indipendentemente dalla loro classe sociale
Questo sogno si realizzerà a Parigi, il primo tassello per un futuro vivido. La lettura si fa sempre più intensa, Wendy con la voglia di scrivere delle Card e di riportarle alla luce le tira fuori dall’oblio in cui erano finite: tornano vive e vicine, in un emozione indescrivibile. 
Un romanzo bellissimo, capace di mostrarci la resilienza di donne coraggiose e moderne, a cui le imposizioni di buona società e maschilismo le stanno strette e lo mostrano con garbo ma fermezza nelle loro scelte. Abbiamo assaporato la perseveranza di voler portare la conoscenza, l’amore e l’immaginazione dei libri in ogni luogo, combattendo per una grande verità: i libri sono per tutti.

 

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