Terre Desolate. III volume della Torre Nera

 




Titolo: Terre desolate

Autore: Stephen King

Trama: Rritroviamo Roland di Gilead, Eddie Dean (il Prigioniero) e Odetta Holmes (la Signora delle Ombre) impegnati ad acquisire le doti indispensabili per proseguire la ricerca della Torre Nera. Grazie alla guida tenace e imperturbabile dell'ultimo cavaliere, Eddie e Susannah (la nuova donna nata dalla fusione fra Odetta e il suo spaventoso alter ego Detta) stanno infatti sviluppando insospettabili abilità: Susannah si rivela una pistolera provetta, mentre Eddie riscopre la capacità di sentire la voce nascosta delle cose. Ma soprattutto i tre stanno imparando a fidarsi l'uno dell'altro, via via sempre più consapevoli che la loro diversità è la loro forza, la forza del ka-tet, cui però manca ancora un elemento. Cioè il piccolo Jake, il perduto compagno di Roland. Ci sono altri mondi oltre a questo, aveva detto morendo. E infatti è di nuovo a New York, vivo e in procinto di raggiungerli.

Prezzo: 14,00 euro (versione nuova).


Recensione.

Il terzo volume della Torre Nera non strascica più i piedi, i passi sono veloci, decisi, fatali e conducono noi lettori nel vivo della vicenda. Da qui non si torna più indietro.
Il nostro pistolero, discendente di una lunga stirpe ormai consumata, ha dei nuovi impensabili compagni che iniziano ad adeguarsi ad una nuova e completamente differente vita.
Si inizia a dare importanza ad una preziosa capacità di sopravvivenza nel Medio-mondo: l'istinto. Ed è proprio l'istinto, ancora un po' smussato e fresco, che trasformerà questo gruppo, assemblato grazie a delle porte apertasi sul mare occidentale e ad una chiave che spazzerà via pericolosi paradossi, in un ka-tet di pistoleri. La lingua eccelsa parla chiara: a guidare i passi di questi pistoleri è il ka, il destino.
La maestria dello scrittore con cui riesce ad intrecciare le maglie dello spazio tempo mi lascia semplicemente di stucco. Questa saga è una continua meraviglia (e ancora non siamo neanche alla metà del nostro faticoso viaggio!).
In Terre Desolate i toni e ritmi di narrazione si avviluppano di una crescente oscurità. Leggendo questo volume, si ha la netta sensazione di un King che si stiracchia le mani con uno sguardo fermo, intransigente (oserei dire come occhi da bombardiere che conosciamo bene). King inizia a fare sul serio e Terre Desolate ne è la prova allampanate.
Siamo nel mondo di Roland, un mondo che è andato inevitabilmente avanti, un mondo pericoloso, infido e stanco. Scopriamo anche qualcosa in più sui Grandi Antichi, gli avi di un passato di cui ancora qualcosa permane, ma la memoria è la prima a scomparire. La conoscenza è svanita, inghiottita nei meandri di tecnologie che ormai sono alla deriva. Funzionanti, si, ma allo sbaraglio. E tuttavia, perché sorprenderci? Dopotutto il mondo è andato avanti. Lo scrittore fa luce su alcuni dubbi rimasti irrisolti nei primi due volumi; davanti ai nostri occhi la trama si arricchisce e si evolve.
Ormai siamo nel vivo della storia, sappiamo chi sono i personaggi e dunque c'è un certo grado di coinvolgimento emotivo nelle loro scelte e accadimenti. È un fattore inevitabile, soprattutto se parliamo di saghe lunghe; a mio avviso, è anche merito della bravura dello stesso scrittore. I personaggi sono realistici, niente eroi perfetti e stampati. Le loro azioni sono dettate da motivazioni personali, sentimenti e responsabilità. I loro piani hanno sbavature, che collimano con i contorni di un grande punto interrogativo: cosa accadrà?
Il libro ci conduce in una fatiscente e decadente città, Lud, che assomiglia prepotentemente ad una New York di un futuro storpiato, andato a male. Qui le descrizioni, minuziose e caratteristiche, hanno qualcosa di superbo. Riuscivo a percepire tutto, come se ci stessi davvero camminando anch'io. L'ansia si potrebbe tagliare con un coltello mentre si procede a passo lento, attenti, perché si ha la consapevolezza che qualcosa ti sta guardando, qualcuno ti sta spiando. La città sembra trattenere un respiro, per non voler destare sospetti, fino a quando sarai circondato dalle sue vie mastodontiche, dove si nascondono due diverse fazioni di sopravvissuti.
I nostri pistoleri sono costretti ad affrontare diverse sfide. Un parco giochi dell'orrore che corre per tutta la grandezza della città, ma non è tutto. È come se qualcosa di ancora più terrificante si riposi nei meandri della città, un qualcosa di assopito... che si sta svegliando. Finora è il romanzo più movimentato, pieno di colpi di scena e continui cambi di rotta, è quasi impossibile smettere di leggerlo.
La parte finale è terrificante, descritta in maniera sinistra e magistrale. Gli avvicendamenti ti entrano sottopelle, gustandoti e guastandoti, mentre si procede ad una velocità inimmaginabile, comodamente seduti su una carrozza di lusso. Chi ha voglia di un indovinello, adesso?
Spiazzata dal cliffhanger finale. Si corre a leggere subito il prossimo volume!


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