Nuvole al tramonto

 


Titolo: Nuvole al tramonto

Autore: Domenico Corna

Trama: Una ragazza si ritrova divisa tra la realtà e un mondo alternativo creato interamente dalla sua mente. L'immaginazione la obbligherà ad attraversare un percorso ricco di imprevisti e di dolore, sullo sfondo di una piazza cittadina popolata da una gioventù alla deriva. Gli enigmi che Martina tenterà di risolvere sono anche gli enigmi del lettore che, in un romanzo romantico e contemplativo dove si integrano fantasy, dramma e poesia, cercherà la propria storia introspettiva, filosofica, umana.

Prezzo: 15,00 euro (disponibile anche versione epub a 6,99 euro)

Recensione.

Nuvole al tramonto ha quel potere intrinseco di far lievitare la fantasia dell'essere umano, trascinandola nei cieli più alti o nelle schiumose onde; portando con sé un'importante monito: non si dovrebbe avere paura della fantasia e dove essa possa condurci.
Un romanzo poliedrico, capace di saper esplorare differenti temi, tra cui il travagliato momento di passaggio tra l'infanzia e la giovane età adulta o la paura inesprimibile di non sapere appartenere a questa vita che scorre, dosandoli bene tra di loro, senza risultare superficiale o confusionario.
Ci troviamo di fronte ad un libro estremamente delicato, con una narrazione descrittiva e poetica che si insinua, come brezza leggera, dentro il lettore conducendolo in luoghi dove l'immaginazione sboccia continuamente, senza conoscere appassimento.
Tra le sue pagine dense di fantasia, sospesa in una realtà un po' grigia, si incastra la storia della nostra protagonista, Martina.
Martina è una ragazza che si è sempre sentita fuori posto, incapace di conformarsi e trovare il posto d'appartenenza nella società. Fin da giovane viene attirata, come una falena, alla luce vivace e particolare che emana la piazza del suo paese; qui inizia una lunga fase di estraniazione da tutto e da tutti quelli che non vivono secondo i lenti ritmi scanditi dagli abitanti della piazza. Tra chitarre accordate e spinelli arrotolati, Martina, consuma anni della sua vita in un limbo, che non la fa sentire sbagliata.
Ma se la piazza all'inizio rappresenta l'ancora di salvezza in una vita frenetica e preconfezionata, pian piano muta la sua caratteristica, diventando un luogo pieno di pericoli, insidie e soprattutto immobile.
Leggendo il romanzo veniamo a conoscenza della speciale capacità che possiede la nostra protagonista, ovvero, la capacità di poter creare un mondo fantasioso in cui rifugiarsi e dargli vita. Da piccola questa sua preziosa capacità era ben custodita e amministrata, le ha permesso di poter comunicare con qualsiasi essere vivente e di poter liberare l'empatia. L'autore riesce a gestire bene la narrazione in questi frangenti, più che essere testimoni e come se fossimo insieme alla piccola Martina mentre crea il suo mondo fantasioso, che cresce e si sviluppa ogni giorno nuovo. La fantasia viene avvertita come una piantina: se coltivata con cura può crescere a dismisura donando una miriade di fiori.
Tuttavia, da grande questa capacità per Martina diviene un problema che non riesce a gestire. Martina viene trascinata dalla fantasia, quasi inconsapevolmente, dunque, diviene una sorta di malattia a cui non può sottrarsi: la mente e il corpo in continua scissione.
Martina riesce ad esternare bene un complesso miscuglio d'emozioni che abbiamo provato tutti, almeno una volta nella nostra vita: divisa tra il desiderio di rimanere eternamente una bambina in un tempo incapace di scorrere e il voler divenire grande e scoprire cosa l'attende.
La parte finale del romanzo, personalmente, è la mia parte preferita in quanto intrisa di una nostalgia inesprimibile e pressante. Sbirciamo nelle vite di altri e l'autore con poche righe riesce ad esprimere forti emozioni, anche solo riferendosi a dei manifesti datati attaccati in una stazione ormai in disuso. Brividi, davvero.
Dunque, la domanda sorge spontanea e legittima, le nuvole riescono a narrare e lo scrittore stesso ci ha narrato una bella storia... ma la fantasia era solo davvero fantasia? O ha un appiglio alla realtà? L'autore lascia a noi la scelta di credere a ciò che vogliamo, ciò conferma la certezza di essere di fronte ad un romanzo di crescita capace di saper esternare il disagio e le complessità con cui ogni essere umano deve far i conti, senza perdere di vista la preziosa capacità di rimanere leggeri in questo lungo viaggio.
In conclusione, credo che Nuvole al tramonto sia un libro dove permane la speranza. La speranza che non è mai troppo tardi; la speranza di saper ancora fantasticare in qualsiasi modo si voglia. La speranza di sapere ancora vivere.






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