L'ampolla di vetro

 



Autore: Beatrice da Vela

Titolo: L'ampolla di vetro

Trama: Mentre in Italia si avvicina l’ombra lugubre della Grande Guerra, in Val d’Elsa, la terra del vetro verde nel cuore della campagna toscana, si intrecciano le vite di quattro giovani, che il destino deciderà di unire. Nanni è un gigante, attaccabrighe e amante delle belle donne, cresciuto con il mito della nazione e della patria. Sua moglie, Verdiana, lo ha sposato per amore, perdendo famiglia e ricchezze. Felice è un colto vetraio socialista che non tollera le ingiustizie. Anita, determinata a diventare maestra, sogna una vita di avventure come quelle delle eroine dei suoi libri. Intorno a loro si sviluppano la quotidianità, le delusioni, gli amori e i misteri di due comunità, quella di Certaldo e quella di Castelfiorentino. La storia di quattro persone, la storia di tutti: il primo capitolo di una nuova saga familiare.

Prezzo di copertina: 18,00 euro (disponibile versione ebook a 4,99 euro).


Recensione.

L’ampolla di vetro è il primo romanzo di una saga familiare che ci conduce nell’Italia di inizio novecento, riuscendo quasi a toccare con mano la storicità dell’epoca grazie alle vicende toccanti dei personaggi del romanzo.
Appare chiaro il respirare l’aria di un Italia che non abbiamo mai vissuto. Un Italia fresca, in fermento e piena di giovani dalle idee decise, rivoluzionarie. Il libro si apre nel periodo antecedente alla Grande Guerra e si può chiaramente avvertire la tensione, prima quasi impercettibile poi invadente, prima dello scoppio rimbombante che il primo conflitto mondiale porterà con sé. Nel romanzo gli eventi ruotano in una pericolosa danza definitiva, resa magnetica dalla moltitudine di sfaccettature che possiede: socialisti, nazionalisti, i desiderosi di concludere l’agognato risorgimento italiano, i lavoratori che badano solo ai loro affari, i diversi drammi familiari che si amalgamano, i rivoluzionari di pensiero o azioni. Gli elementi per renderlo un libro indimenticabile ci sono tutti.
La narrazione è semplice, scorrevole ed estremamente bella nel saper catturare l’essenza dei personaggi che si muovono all’interno. Quattro protagonisti le cui vite si intrecciano e si sfiorano nel modo imperturbabile della vita stessa, riuscendo a sorprenderci ed angustiarci, grazie anche alla bravura della scrittrice nel saperci delineare personaggi differenti tra di loro, eppure, guidati dalla medesima scintilla: assaporare in pieno la propria esistenza.
Abbiamo Nanni, di idee nazionaliste che crede fermamente nella guerra, nella sua necessità e nei suoi fulgidi valori che lo conducono all’incrollabile dovere a cui ogni cittadino è chiamato, ovvero, rendere onore alla Patria. Ma vivendo davvero la guerra il personaggio di Nanni cambia, si evolve e si adatta a ciò che sperimenta, presentando un’amarezza disillusa che accompagna, alla fine, ogni suo pensiero.
Dall’altra parte, abbiamo Felice, socialista, fermamente convinto che la violenza non è sempre la giusta soluzione, sebbene a volte sia la più rapida. Felice è un giovane dall’animo lieve, attento ed estremamente riflessivo. Riscalda il cuore del romanzo con la sua semplice e rasserenante presenza.
Verdiana, la sposa di Nanni, è una donna che ha rinunciato al suo essere benestante, e di conseguenza ripudiata dalla sua stessa famiglia, per amore. All’inizio è un personaggio flebile e mansueto, ma durante la narrazione Verdiana riuscirà a stupire il lettore per la sua forza intrinseca, il suo saper gestire situazioni differenti e soprattutto per l’incrollabile speranza che verranno giorni migliori. Il suo personaggio rappresenta le moltissime donne anonime che avrebbero voluto continuare nella propria istruzione, soffocate, invece, dagli obblighi e dalle aspettative di una donna di inizio novecento.
Infine, abbiamo Anita, personalmente, il personaggio che spicca più di tutti. Una donna entusiasta, intellettuale e incredibilmente curiosa nei confronti della vita. A differenza di Verdiana, Anita, ha la preziosa possibilità di continuare gli studi grazie al desiderio di sua madre, una decisione che le cambierà la vita. Anita è un personaggio complesso e innocente, che vuole innanzitutto essere indipendente, libera, senza dover sottostare a qualcuno. E seppur innamorata, teme ciò che comporterebbe il matrimonio.
Accompagneremo le vite turbolenti e in bilico di questi quattro personaggi durante la grande guerra, riuscendo ad assaporare i loro sentimenti e la quotidianità delle loro esistenze, soprattutto il continuo vacillare di un periodo che non ha più certezze da dare, ma solo dolori, morte e disperazione.
La scrittrice non impreziosisce le emozioni che vivono i nostri protagonisti, e forse proprio per questo hanno un impatto maggiore. Nessun fronzolo superfluo ma il crudo nucleo dell’emozione, che è difficile da smaltire, come l’inquietudine vaga di un periodo incerto, la paura di perdere qualcuno che si ama, l’incertezza di avere un pasto caldo e buono nella propria tavola, la bellezza di vedere una nuova alba fredda e respirare ancora.
Inoltre, la scrittrice è bravissima nel saper comunicare l’orrore della guerra, lontana dagli idilli che si proclamano in poesie, racconti e giornali. Trincee gonfie, malattie, perdita, l’inesprimibile davanti agli occhi o sul corpo del commilitone morto accanto, sul cielo buio riempito solo dagli orridi colpi di mortai.
Nel romanzo si respira ampliamente il dramma vivido della guerra, che ha sempre due faccia. L’ampolla di vetro esplora chi vive il fronte ma anche chi rimane a casa, una quotidianità scandita dalla paura sorda di non ricevere più lettere dai propri cari, di chi legge vorace il giornale fresco di stampa sperando in buone notizie, chi cerca di rimanere forte davanti agli altri. Si respira la disperazione, l’angoscia, l’impotenza, la fame. E a controbilanciare ciò, il romanzo porta con sé la lieve brezza della speranza e l’amore taciuto che si intravede in timidi gesti.
Il lettore moderno riesce ad apprezzare e saper vedere la vicenda con un occhio futuro. Sogni, ideali, speranze di un Italia che si sembra estranea, tuttavia, conosciuta. E molte delle speranze trasportate nel romanzo saranno inevitabilmente spezzate, perché sappiamo bene cosa succederà durante la grande guerra e ciò che avverrà dopo. Nomi e luoghi all’epoca nuovi per noi lettori hanno un significato ancora più pesante perché sappiamo che fine faranno, come Mussolini, D’annunzio, Gramsci, Giolitti, rivoluzione russa, impero ottomano, disfatta di Caporetto.
L’ampolla di vetro parla della vita in tutte le sue spigolosità, avversità e bellezze. E di come ci voglia pazienza e impegno nel dargli una forma, proprio come i vetrai soffiano con cura e maestria il vetro informe.


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