In Tenebris
Recensione.
In Tenebris è un romanzo che tratta di cacciatori di vampiri
alla vecchia maniera: paletto, acqua benedetta, argento e croci. Un rituffo in
un’ambientazione e stile che mi mancavano terribilmente.
Il libro si presenta in sottoforma di diario in cui il nostro
protagonista, Alex, attraverso anche flussi di coscienza e digressioni ci
permette di avere una visione completa della sua vita… e del particolare lavoro
che svolge. Ovvero, stanare ciò che lui definisce “Revenants” spiriti inquieti
in corpi che non conoscono avvizzimento.
Assistiamo subito ad un caso affidatogli dall’Ordine di Sant’Andrea,
una complessa organizzazione che nasce con l’obiettivo di fronteggiare le forme
del Male. Dunque, ci ritroviamo in
vecchi e sinistri cimiteri a seguire speculazioni e sopralluoghi per attestare
che effettivamente qualcosa di misterioso stia accadendo. Alex è il cacciatore
moderno di demoni, si destreggia tra leggende, improvvisazioni e l’immancabile
autoironia, che rende il ritmo narrativo coinvolgente e scorrevole.
Nonostante non impazzisca personalmente dei libri sottoforma
di diario, la narrazione prende subito: spigliata e intrisa di sarcasmo ci
accompagna nelle avventure peculiari del protagonista.
Il nostro cacciatore viene incaricato di un caso diverso dal
solito, una corsa contro il tempo per salvare una bambina in fin di vita,
Rebecca, e stanare un revenant che riesce a muoversi senza lasciare tracce. Solo che andando avanti con la storia, ci
renderemo conto che non si tratta di un semplice vampiro, ma qualcosa di molto
più oscuro e potente.
Ed è qui che la storia inizia a prendere un ritmo più
serrato, costellato da differenti piste da seguire, tentavi ed errori e un
enigma che appare sempre più attorcigliato a diversi personaggi . La caccia al
revenant è davvero iniziata, e può apparire noiosa a chi si aspetta solo azione... ma fidatevi, merita.
Alex è meticoloso nel suo lavoro e il mistero si infittisce grazie a piccoli
dettagli: qualcuno che ha avvistato il possibile revenant, le telecamere di
sicurezza che riprendono qualcosa di inspiegabile alla razionalità umana, per
non mancare dell’immancabile visita notturna al cimitero di Bakersville.
Pian piano i pezzi del puzzle si iniziano ad incastrare tra
di loro e quando il tassello mancante viene messo al suo posto la vicenda
appare chiara nella sua spaventosa realtà. Presteranno aiuto nel misterioso
caso personaggi bizzarri e curiosi: come frate Silas, burbero e geniale che
cela molto più di quello che si crede o l’ispettore Bells, personaggio
misterioso che pare comparire nei momenti opportuni per aiutare il nostro
cacciatore. Senza citare padre Flannagan, l’amico reverendo che lo inizierà a
questa vita fatta di viaggi e lotte contro il male.
Forse i personaggi sono un po’ piatti, rispetto all’evoluzione
della storia che è il motore portante del romanzo; ma probabilmente anche
perché il nostro punto di vista è quello di Alex e mal si presterebbe alla
caratterizzazione di altri personaggi. Invece, il nostro protagonista credo che
si ami o si odi, Alex è un personaggio sarcastico fino al midollo, svogliato se
non si parla del suo lavoro e tendenzialmente adora trascorrere il tempo libero
nella tranquillità della sua camera, magari con una buona serie tv a tenergli
compagnia (già solo per questo come fa a non stare simpatico? Andiamo!).
Il romanzo è costellato da tantissimi riferimenti alla
cultura anni Ottanta e Novanta, che ho amato. Nonché, denso di chicche
interessanti che dimostrano una vasta conoscenza degli argomenti più diversi e che
inducono il lettore a saperne di più: esoterismo, figura del Nachzeher, gli
scritti di Montague Summers, l’interessante fatto della creazione del cifrario
della nyctografia, solo per citarne alcuni.
Ho divorato in pochi giorni questo romanzo, che presenta un
ottimo bilanciamento tra l’horror e il divertente, tutto incoronato dal
personaggio che è il protagonista (Chiedete a padre Flannagan!). Davvero,
qualcosa probabilmente poteva essere gestita meglio, ma è una lettura
piacevolmente scorrevole che ti dimentichi di star leggendo.
Tra esorcismi, black humor e azione si trova la degna conclusione del libro, che ha saputo intrattenerci, senza chissà quali pretese e forse proprio per questo che risulta fresca ed avvincente.
Con Alex abbiamo vissuto un pezzo della sua vita e lo
lasceremo continuare a fare il suo lavoro, nei posti più improbabili e sperduti
del globo, mentre noi lettori forse presteremo orecchio ai consigli ricevuti.
Buon viaggio, cacciatore.
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