La regina in esilio
Recensione.
Secondo volume della serie “I Sette Regni”, ci troviamo di
fronte ad un fantasy corposo dalle avvenenti trame che ci cattura nella sua
rete di intrighi, personaggi indelebili e un mondo che appare sempre più ricco
di dettagli.
Ritroviamo i nostri protagonisti in viaggio, sia Raisa che
Han, infatti, hanno come meta il Guado di Oden, per poter studiare all’Accademia
e sperare di passare inosservati.
Una cosa è certa: l’astuzia del Consiglio dei Maghi, il
fervore dei Clan, gli studiosi dell’Accademia di diverse fazioni, reali in
combutta… questo volume carica le aspettative della serie in modo inaudito.
La narrazione è fluida e ricca di descrizioni, che
facilitano l’immaginazione del lettore. La scrittrice riesce a darci un secondo
volume pieno di avvenimenti e sviluppi, in cui i personaggi lottano tra di
loro, creando alleanze improbabili e raffinano le loro competenze per i
pericoli che già si riescono ad intravedere all’orizzonte.
Andiamo a vedere da più vicino i protagonisti della serie:
- Raisa, principessa della stirpe del Lupo Grigio, fuggita dai Fells non volendosi piegare ad un matrimonio imposto che avrebbe ribaltato l’equilibrio dei poteri tra le fazioni. Dunque, si finge cadetta del branco dei lupi, con un altro nome: Rebecca Morley; sotto questo nome assapora la libertà di indipendenza estranea ai doveri della futura regina dei Fells. Raisa è testarda, orgogliosa, tenace e sensibile in un mix perfetto che la rendono una protagonista dinamica e piena di sorprese, anche verso se stessa. Ha una forza latente che inizia a farsi notare, scintillante e pericolosa, ed è proprio questa forza che l’ha spinta ad andare in esilio spontaneamente per poter conoscere il mondo, e sapere come meglio regnare quando salirà al potere, con saggezza e parsimonia. E soprattutto, per non diventare un burattino tra le mani dei Bayar, potente famiglia di maghi. Proprio per questo diventa cadetta all’Accademia, nella caserma Wien, e impiega il suo tempo addestrandosi e ad essere versatile su studi militari, economici e storici. Raisa non si fa fermare davanti a nulla, che siano le sue origini nobili o il suo sesso, visto come punto debole e malleabile da molti.
- Han Alister, ex capo della banda dei Rigattieri, adesso Cacciatore Solitario sotto guida dei clan che sperano studiando all’accademia possa essere in grado di contrastare il consiglio dei maghi. Maledetto dal demone e possessore dell’amuleto del serpente, Han è un personaggio esplosivo e agguerrito che ha perso tanto e che adesso esige vendetta. Vivace, un po’ incosciente, incarna un eroe che vuole aiutare i più deboli e allo stesso tempo portare avanti il suo progetto. In questo volume incontrerà la misteriosa figura del Corvo, che lo aiuterà ad addestrarsi nelle arti magiche. Si destreggia tra studi all’accademia Mystwerk, tra il disprezzo degli altri maghi verso le sue origini povere e le scaramucce pericolose con i fratelli Bayar e l’incontro nuovo con Rebecca e ciò che ne comporta. In tutto ciò, il potere dell’amuleto lo richiama, attirandolo a sé, penetrandogli nel cuore e mischiandosi alla sua essenza.
Non solo, troviamo i personaggi del libro, rispetto al primo, mutati e più consapevoli: hanno attraversato dolori e tradimenti che li hanno formati.
Sebbene il volume si concentri sui protagonisti e sul loro tempo nell’Accademia, abbiamo diverse informazioni su ciò che sta accadendo nel resto del mondo tratteggiato dall’autrice.
La politica è fittizia, colma di fazioni e traditori: i Sette regni stanno lentamente soccombendo al caos, Arden è dilaniata dalla guerra e il Fellsmarch è in procinto di spezzarsi sotto innumerevoli varianti: la corona debole, i clan irrequieti e il Mago supremo che cospira. I continui intrighi che vedono i Sette Regni cucirsi tra di loro, astuti e sagaci, cercando di spezzare equilibri sottili e delicati.
Si avverte la disperazione muta di ciò che la guerra porta a chi non ha sangue blu: fame, la propria casa rasa al suolo, violenze indicibili, morti, depredi, il non sapere se si vedrà il domani.
La regina in esilio è un fantasy che ti regala più delle sue parole: esperienze di vite inimmaginabili: vedere all’opera gli attacchi dei guerrieri Demonai, silenziosi e letali; avvertire come se il lettore fosse lì il disagio di attraversare le impervie Paludi Tremanti; gli incantesimi di magia che esplodono, la bellezza e la pericolosità della dimensione dell’Aediion.
Un secondo volume che riesce a mantenere un buon ritmo, riuscendo bene a gestire i personaggi e gli avvenimenti che girano intorno a loro.
La scacchiera è pronta. Tutti vogliono giocare al sottile e intricato gioco del potere. I maghi anelano più libertà, disposti anche a prendersela con la forza; i clan non accetteranno altra regina al di fuori di Raisa; ma all’interno vi sono divisioni, sotterfugi e complotti nella sottile arte politica. E mentre si studia attentamente il nemico qualcos’altro pare muoversi tra le pagine, qualcosa di inaspettato che potrebbe ribaltare al situazione. Un alleanza improbabile, quando cadranno le maschere, che potrebbe sancire il destino non solo dei Fells ma di tutti i Sette Regni.
Le ultime cinquanta pagine del romanzo sono state pazzesche. Tante emozioni confluiscono nel lettore di fronte a ciò che accade ai nostri personaggi. Il momento di quiete e di studio sembra essere giunto bruscamente alla sua fine. Le insidie del viaggio e di ciò che li attende, una volta tornati a casa, aspettano i nostri protagonisti.
Non vedo l’ora di continuare a leggere le avventure di Raisa e di Han!
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