Engaged. Il libro di Renzo
Autore: Beppe Roncari
Titolo: Engaged. Il libro di Renzo, vol 1
Trama: Da secoli impegnati in una partita senza esclusione di colpi tra Bene e Male, l'angelo Mumiah e il demone Belial stanno assistendo al rogo di Giordano Bruno, nella speranza di impossessarsi del famoso Libro segreto scritto dal filosofo nolano, custode di un grandissimo potere. Quando il volume, però, sparisce nel nulla, cominciano una ricerca forsennata che li conduce fino a Lecco e che si intreccia con la vita di due giovani: Renzo e Lucia. Promessi sposi in procinto di coronare il loro sogno d'amore, diventano pedine nella partita a scacchi tra l'angelo, che cerca in ogni modo di aiutarli, e il demone, che si serve di don Rodrigo e dei suoi bravi per impedirne le nozze. Chi dei due la spunterà? E soprattutto chi dei due riuscirà a mettere le mani sul Libro di Giordano Bruno? Beppe Roncari ci consegna una riscrittura audace e innovativa de I Promessi Sposi, nella quale, oltre ai personaggi tradizionali che tutti noi abbiamo studiato a scuola, compaiono angeli e demoni che, lottando tra loro su un piano temporale ulteriore e fantastico per la supremazia sul mondo terreno, vanno a intervenire nel destino dei protagonisti.
Prezzo di copertina: 17,00 euro (disponibile anche versione Kindle a 9,99 euro).
Recensione.
Engaged-Il libro di Renzo è il primo volume della dilogia firmata da Beppe Roncari. Siamo di fronte ad un retelling dei Promessi Sposi, ma sarebbe riduttivo dire solo questo.
In quanto, Engaged è molto di più, non solo mescola abilmente il genere storico e quello fantasy creando un’opera estremamente godibile, ma l’autore innalza alcuni pilastri di “e se” grazie al quale costruisce una storia complessa, ben delineata, che non si fa fatica a credere che abbia più di una base solida. E forse è così, chi può dirlo con certezza? Il Seicento è stato un secolo ricco di mistero, di vuoti cancellati a forza da altri, di verità distrutte e rimodellate a piacere dai potenti, di segreti lasciati a prendere polvere.
Engaged riporta a nuovo diversi personaggi celebri dei Promessi Sposi e li arricchisce con l’ingresso di altre figure importanti nella trama: angeli, demoni, negromanti, maghe bianche, confinati ovvero degli spiriti dannati che vagano sotto forma di animali. E la magia si espande ad ogni pagina, sfuggendo, addensandosi, nascondendosi e liberandosi attraverso i personaggi che scandiscono il ritmo di questa storia.
La miccia che dà il via alla trama è la ricerca di un Libro assai potente, per cui lo stesso Giordano Bruno andrà al rogo. Il Bene e il Male si contendono la conoscenza racchiusa tra le sue pagine, che però viene custodita dagli umani, persone che sono preparate ad occultare il suo indirizzo.
Ed ecco che abbiamo uno dei più importanti temi presenti nel romanzo: le due entità soprannaturali del Bene e del Male vengono “ostruite” dalla volontà umana, che non vuole essere confinata in uno dei due nuclei opposti, piuttosto, vive in una zona grigia dove tutto pare concesso per poter salvaguardare una tale conoscenza pericolosa.
Ma il Bene e il Male non appaiono intoccati dalla volizione, infatti, troveremo l’angelo Mumiah e il demone Belial che non si faranno problemi a ingannare, modellare e indirizzare le pedine di gioco per averla vinta. Ma che dire della volontà delle pedine?
Beh, ci arriveremo.
Verremo catapultati nel Seicento, nei dintorni di Lecco, dove troveremo la famiglia nobile e potente degli Arrigoni, i Manzoni, ricchi mercanti in lotta contro di loro, i bravi di ambo le famiglie, i frati, e la gente comune del luogo. Tanti personaggi che si muovono nella scena riuscendo ad avere una propria impronta.
La narrazione è corposa, piena di dettagli che vanno assaporati, e scorrevole; riesce a delineare la vicenda in modo nitido e affascinante. Il ritmo narrativo viene ben mantenuto in tutta la sua durata, soprattutto dalla seconda parte in poi, la storia prende un’impennata di eventi da capogiro!
E mi sono piaciuti molto anche gli “intermezzi” che troveremo al suo interno dove l'autore infrange la terza parete rivolgendosi a noi lettori. Ma anche intermezzi dove l’angelo e il demone sopra citati avranno modo di farci conoscere la Storia da un punto di vista decisamente più ampio, rispetto ai personaggi che si muovono al suo interno e che sono coinvolti.
La fantasia qui è come un ago e filo, l’autore è stato bravissimo ad usarlo per intrecciarlo ai numerosi fatti storici del periodo e a quei misteri annebbiati a cui si può dare la forma che più ci piace, riuscendo a creare una tela dai mille colori capace di ammaliare il lettore.
Inoltre, lo stile proprio dell’autore riesce a modellare i suoi personaggi in modo sinuoso, dandogli carattere, e facendoci intravedere la dinamicità che li infiamma.
Tra cui spiccano Rodrigo e Renzo, entrambi due giovani vivaci che vogliono uscire dall’ombra dei propri padri. E forse, proprio per questo instaurano un rapporto che va oltre la semplice dinamica tra signore e servo. In questa prima parte del romanzo esploriamo le possibilità che sbocciano dalla amicizia di questi due personaggi.
Due personaggi quasi subalterni a sé stessi, due facce differenti dell’identica medaglia, simili nella loro rabbia e nel loro dolore ma che si differenziano nella scelta di agire.
Abbiamo anche Lucia, la Scoiattola, che in questa prima parte ci viene presentata in modo interessante ma prudente, un personaggio che ci riserverà non poche sorprese, ma che scopriremo pian piano.
Frisone e il suo cavallo nero, il demone Brannon, che mira a riguadagnare uno status maggiore tra i demoni, servendosi appunto del suo compagno di viaggio per poter ritrovare il famoso Libro.
Ma abbiamo anche Simone Manzoni, detto il Gambarello, i bravi tra cui il Bonazzo e il Griso, il marchese Giovanni Arrigoni, il padre di Renzo Pietro Tramaglino, Fra Cristoforo, Agnese Mondella, la madre di Lucia, per citarne alcuni.
Ed è proprio qui che il romanzo ci mostra un altro dei suoi fondamentali temi: il modo di agire influisce sulla costruzione del personaggio. Le scelte modellano i nuclei vividi dei personaggi, volenti o nolenti.
Ricordiamo Renzo e Rodrigo, molto simili ma che ad un certo punto prendono due strade totalmente differenti, a cui entrambi scelgono di rimanere fedeli e consapevoli.
Tutto ciò, può anche essere visto come un bisogno di Equilibrio tra le forze in campo. A questo riguardo troviamo anche alcuni gruppi che riescono a “deviare” o “sbloccare” il flusso della trama. Tra cui abbiamo i temibili Crocesignati, che sono agli ordini dell’Inquisizione, oscura e potente che combatte contro gli eretici ed è alla costante ricerca di streghe da condannare.
Di contro abbiamo i Cappuccini, un ordine minore che mira all’umiltà e benevolenza, che pratica la magia per difendere e salvaguardare i più deboli.
Tra questi due opposti, che possono far riferimento alle fazioni Male e Bene, troviamo i Liberi Pescatori, una società segreta che combatte per la libertà dell’uomo, questo gruppo viene posto in mezzo in quanto è ricco di pensatori diversificati, che non si fanno problemi ad istigare la violenza per i propri scopi o tentando di arginare situazioni difficili, cercando di praticare ragionevolezza e cautela.
La situazione precipita e i personaggi si ritroveranno a dover fronteggiare cose più grandi di loro.
Il tempo dei giochi e della leggerezza pare essere finito. Renzo accoglie l’eredità del padre, insieme ai suoi fardelli e segreti, accettando il compito a lui affidato: ritrovare il Libro. Anche Rodrigo muta, da marchesino diviene Don Rodrigo e qualcosa in lui sembra spezzarsi e liberarsi. Finito il tempo dei disegni in cui tentava di dare una forma un grumo d’emozioni che lo agitavano. Abbraccia l’essere temuto, rispettato e soprattutto essere tenuto in considerazione come il padrone. Onore, potere e famiglia.
La crescita e la conseguente caratterizzazione di questi due personaggi fondamentali viene “macchiata” da influenze esterne: come il cugino di Rodrigo, Attilo e frà Galdino, che in loro si cela più di quanto si creda. Infatti, il corso degli eventi verrà influenzato da una scommessa tra l’angelo Mumiah e il demone Belial, un gioco di stallo nella loro scacchiera.
Al centro della scommessa troviamo, ovviamene, Lucia, segnata dalla Provvidenza, con un’aura luminosa dalle grandi potenzialità. Renzo e Rodrigo due pedine di diverse parti, però custodiscono dentro di loro qualcosa di più complesso che li sveste del loro semplice essere oggetti da muovere.
Nella seconda parte, che ci conduce in un salto temporale di quattro anni, i personaggi appaiono diversi, ramificati nei ruoli assegnati.
Don Rodrigo, il potente sprezzante che governa con il pugno di ferro; Renzo, un Libero Pescatore, che smania di poter uscire dallo stallo in cui sembra essersi impantanato, imprevedibile e infervorato.
In questo secondo Atto viene dato anche più spazio a Lucia, adesso una ragazza che cerca di trovare il proprio posto, tenendo segreto il suo essere una maga bianca. Lucia appare mansueta ed innocua, ma dentro racchiude un nucleo selvatico che sa di bosco, di terra fertile e resiliente, che non si lascerà muovere facilmente da altri personaggi.
E in tutto ciò Renzo e Lucia continuano ad incontrarsi, come se fossero sospinti dalla stessa Provvidenza. Le loro strade si incrociano più e più volte, fino a quando l’affetto esplode tra loro due, come qualcosa di giusto che finalmente torna a posto. Tuttavia, i problemi li raggiungono velocemente.
E i due fidanzati devono sfuggire e allontanarsi dal dominio di don Rodrigo.
Altri temi fondamentali del romanzo abbiamo: l’ordine sociale del periodo, ovvero i superiori e gli inferiori, che vivono seguendo dei fondamentali dettami stabiliti dai primi. Ma cosa accadrebbe se le ultime ruote del carro agissero di propria iniziativa? Se avessero un pensiero diverso dai superiori?
È quello che propriamente accade all’interno di questa storia. Dove Mumiah e Belial non rinunciano al gioco e alla loro scommessa, anche se dei Superiori cercano di convincerli.
Dove Renzo e Lucia decidono di non arrendersi ad un fato scritto loro da Don Rodrigo. Ma che si intreccia anche ad avvenimenti storici realmente accaduti, come la celebre rivolta del pane che si svolge a Milano.
E qui sfioriamo uno dei temi base del libro: Bene e Male. Anche loro, due facce della stessa medaglia, che lottano eternamente tra di loro, eppure, si assomigliano più di quanto si voglia riconoscere.
E soprattutto, non sono esenti da paradossi: la Luce può bruciare e la Tenebra può dare conforto.
C'è chi è convinto che per fare del bene bisogna utilizzare il male per combattere altro male (prendiamo il filone di Frisone, ignaro di essere solo un mero strumento nelle mani dei potenti). Bene e Male sono in continuo mutamento, mai ferme, mai statiche, che danzano insieme alle azioni dei personaggi.
C'è chi è convinto che per fare del bene bisogna utilizzare il male per combattere altro male (prendiamo il filone di Frisone, ignaro di essere solo un mero strumento nelle mani dei potenti). Bene e Male sono in continuo mutamento, mai ferme, mai statiche, che danzano insieme alle azioni dei personaggi.
Dunque, tra Bene e Male, tra potenti e deboli, tra nobili e poveri, c’è sempre un'alternanza che anela equilibrio.
Al centro c’è la Provvidenza, ingarbugliata, che fila seta, indifferente agli affanni e affari altrui, onnisciente, priva forse di una propria consapevolezza, ma che non smette di filare, come se fosse una Macchina dalle infinite possibilità.
E si evidenzia, tra questi rapporti contrastanti, che non esiste solo la violenza come metodo per combattere contro soprusi, ingiustizie e fame. Padre Cristoforo ne è un esempio inconfutabile. Dall'altra parte, abbiamo i bravi, che agiscono con la violenza, sapendo di poterlo fare, avendo un Signorotto dietro che li protegge e salvaguarda.
In mezzo (probabilmente sempre per la questione di equilibrio del tutto) troviamo personaggi come Don Abbondio, che esercita prudenza con la potente metafora del vaso di terracotta in un mondo di ferro; che può agire in modo buono o cattivo ma che per la maggior parte delle volte si rifugia in una cautela mansueta.
E qui torniamo ai nostri protagonisti, i due fidanzati che strada devono prendere per non inchinarsi alle ingiustizie ma allo stesso tempo non cadere nella cieca violenza?
L'autore ha tutte le carte in regola per sorprenderci.
Le emozioni agguantano il lettore: c’è il timore per le loro sorti ma anche una bella dose di entusiasmo di fronte alle nuove e insidiose avventure che la storia condurrà i nostri personaggi. Speranza che divampa e promessa di violenza che arde sotto ceneri immobili. La magia, collante di eventi e decisioni.
Ma anche la voglia di riscatto, di prevalere nonostante le difficoltà. E l’amore che cerca di vincere sopra ogni cosa, ed è quello che sperano Renzo e Lucia.
Il tutto è reso estremamente vivido dai personaggi... e quelli che ancora dobbiamo incontrare, ma che già non vediamo l’ora.
Personalmente, sono molto curiosa di sapere come l’autore abbia deciso di caratterizzare sia la monaca di Monza, che il conte del Sagrato, il celebre Innominato, un potente capace di poter far cadere altri potenti, una figura che in questo primo volume si è stagliata quieta nell’ombra. Insomma, due personaggi fondamentali per il continuo!
Inoltre, voglio spendere due parole sull’impegno e la bravura dell’autore nell’inserire e saper amalgamare bene alla storia diversi fatti storici e personaggi famosi; nonché le mappe all’interno del romanzo, che coinvolgono ancora di più il lettore nei luoghi del romanzo.
In conclusione, è come se l’autore stesso ci donasse la famosa lente di smeraldo, che ritroviamo all’interno del romanzo, e i personaggi finalmente assumono la loro forma celata. C'è chi brilla, chi rimescola una tempesta nera in gabbia che ha inghiottito la tela di colori, chi cela tutto dietro un portone sbarrato.
L'autore ci dà gli strumenti per vedere oltre. Per pregustare i fili dei preziosi rochi di seta che stanno già intessendo verso nuovi posti, personaggi ed eventi, che attendono il loro momento per poter uscire dall’ombra e vergarsi di inchiostro.
E in tutto ciò, la scacchiera metafisica di due esseri soprannaturali che ricomincia a muoversi in direzioni inaspettate, quasi fossero animati da una volontà tutta loro, cavalli e cavalieri stanno per fare il loro ingresso. Ingranaggi sconosciuti che solo la Provvidenza è capace di attivare, ed essi iniziano a muoversi implacabili...
Un primo volume che ha soddisfatto al pieno la curiosità del lettore, riuscendo a distinguersi dalla massa dei retelling di cui ultimamente siamo inondati.
Il viaggio è appena cominciato, i nostri protagonisti sono divisi, e soli li attendono diverse sfide. Non vedo l’ora di continuare questa storia.
Ciao! Grazie mille per la recensione! C'è un piccolo refuso "Enaged" per "Engaged", se si può correggere. :-)
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