Lucille. La trilogia degli Immortali vol I

 


Autore: Marco Mancinelli

Titolo: Lucille. La trilogia degli Immortali vol I

Trama: Francia, 1789. Lucille de Brienne, duchessa di Ivry, è una giovane donna condannata a morte da una malattia che la consuma giorno dopo giorno da quando è una bambina. Disperata e affamata di vita, finisce per essere una vittima impotente della Rivoluzione. Indifesa e prigioniera di un destino implacabile, una creatura delle tenebre la strappa alla furia dei figli spietati di Robespierre. Sessanta anni dopo, Lucille è in fuga da Conrad Noel, l'antico vampiro che le ha donato l'eternità, e determinato adesso a fermare il suo incontenibile desiderio di vita. In uno scontro tra ragione e sentimento, attraverso i secoli e gli eventi che hanno segnato la storia d'Europa, la caccia si trasforma ben presto in vendetta, mentre il potere di Lucille diviene così grande che, per fermarla, Conrad è costretto a cercare aiuto tra i demoni dell'Africa selvaggia. Nelle profondità della foresta pluviale del Congo vive una creatura leggendaria. Gli indigeni la temono e la venerano come una dea, e intorno ai fuochi, quando la notte si addensa silenziosa sui villaggi, mormorano il suo nome come un'implorazione. La chiamano Umama Ukufa. Lei è Madre Morte.

Prezzo di copertina: 14,00


Recensione.


Lucille è il primo volume della trilogia degli Immortali. Un romanzo denso di lotta, introspezione e personaggi capaci di lasciare il segno. Siamo in Francia di fine Settecento, la nostra protagonista è la giovane Lucille de Brienne, duchessa di Ivry, costretta a letto a causa di una malattia che le consuma i polmoni... le rimane poco tempo. Eppure, Lucille, brucia dalla voglia di assaporare la vita e la immagina con una disperazione irruenta perché non può fare altro. Sogni costretti a rimanere tali.
C'è una drammaticità composta nella nostra protagonista, che è consapevole del suo poco tempo rimasto, che colpisce il lettore con una sferzata inaudita.
Conosciamo che Conrad Noel, conosciuto secoli prima anche come Rodrigo Diaz, conte di Bivar, ed è proprio lui il vampiro secolare che dona l’immortalità a Lucille, poco prima della sua morte.
Eppure, il rapporto tra maestro e pupilla che dovrebbe legarli per sempre... non avviene. Lucille, pian piano, si libera da questa connessione avvertita come un fardello. Grazie alle sue nuove straordinarie capacità, tra cui ammaliare e poter controllare le persone, Lucille decide di separarsi e andare per conto suo a godersi, finalmente, la vita.
La narrazione è corposa e suadente. Ricca di immagini decadenti e tenebrose che rendono la prosa ancora più intricata. Il lettore è incapace di staccare lo sguardo, assetato di parole e curioso della storia.
Da qui c’è un distacco che ci porta cento anni dopo, in Italia, dove iniziamo a prendere consapevolezza degli avvenimenti fondamentali per la trama: eventi che portano Conrad a giurare vendetta contro Lucille; per ottenerla sembra essere disposto a tutto: anche avventurarsi nelle terre africane per scovare una leggenda, in grado di aiutarlo.
C'è un capovolgimento che il lettore non si aspettava: Lucille da personaggio tipicamente “buono” viene macchiato dalla nuova opportunità di vita, la sua caratterizzazione prende svolte inattese.
Ho apprezzato come l’autore riesca a farci vivere spazzi di epoche diverse che si rincorrono tra di loro, mutabili eppure in qualche modo sempre uguali. Rivoluzioni in diversa forma, guerre, sacrifici, violenze, e in tutto ciò troviamo Lucille, nel caos perfetto che riesce a celarla.
La prosa riesce ad essere descrittiva in modo sublime, l’autore ha una buona capacità di farci visualizzare bene le scene del romanzo, con dettagli che lo arricchiscono a tal punto da divenire reale. Davvero, non abbiamo nessuna difficoltà ad immaginarci a teatro, opulente e ricco, pieno di poesia e musica, prima dell’insurrezione. O su un campo nell’altopiano di Asiago mentre la devastazione e il grigiore si espande in ogni sua direzione. E ancora, avvertiamo sulla pelle l’afa del clima africano mentre insieme a Conrad ci inoltriamo in una vegetazione così ricca che riesce ad oscurare l’intera foresta.
La seconda parte del romanzo ci riporta indietro nel tempo, seguiremo Conrad che tenterà di trovare un modo efficace per poter contrastare la giovane e potente Lucille. Ed è grazie a John Polidori (ho amato la scelta di prendere questo autore inglese) si imbatterà in una leggenda antichissima tramandata, che narra di Madre Notte, una creatura sfuggente e assai temibile, dalle doti incredibili.
Ed è qui che inizia il viaggio nelle profondità recondite dell’Africa alla scoperta di questa creatura, Umama Ukufa.
L'esplorazione tra ricerche e avventura tra la natura selvaggia delle foreste africane, fanno scivolare via gli anni. E finalmente incontriamo Sesen, una creatura intrigante fin dalla sua apparizione. La storia nebulosa intrecciata di misteri che per ora non ci è permesso svelare, ma siamo consapevoli della sua antichità: una dea nella foresta, diventata anche vampira, che propone un patto a Conrad: uccidere suo fratello, l’Eterno, incatenato tra le viscere della terra e lei, in cambio, lo seguirà in Europa per aiutarlo a sconfiggere Lucille.
Ho amato il modo in cui l’autore inserisce la componente mitologica, sapendola intrecciare strettamente alla trama del romanzo.
E parliamo un attimino dei personaggi che animano il libro.

  • Lucille è scaltra ed incredibilmente vivace. Ha combattuto contro la morte per molto tempo da umana, dunque, adesso vive la l’esistenza come se fosse sempre una scoperta sensazionale. È un personaggio affamato di vita, una vita che da giovane le è sempre stata preclusa. Ma non solo, risvegliandosi da vampira, sboccia in lei un potere insidioso che si articola sempre di più. Lucille è doppiamente pericolosa in quanto non si cela, come dovrebbero fare i vampiri per passare inosservati, piuttosto si pone nel fulcro dei cambiamenti e rivoluzioni che animano le società.
  • Conradinvece, è un personaggio che si svela pian piano, dal sapore romantico ed elegante, ha una visione del mondo nostalgica e complessa. Cinico, di grandi ideali che richiamano la vita umana da lui vissuta. Ma adesso c’è il desiderio di vendetta che ispessisce ogni suo pensiero. C'è un profondo contrasto, in un persistente oscillamento, che anima questo personaggio: dover fare i conti con l’eroe che è stato e il mostro che è diventato. Freddezza e sentimento volteggiano insieme, ed il punto di incontro, il suo porto sicuro, che gli aveva dato pace era stata Danielle. Ma Lucille gli ha tolto la sua pupilla centenaria, lasciandolo sprofondare in una rabbia gelata che vuole solo ferire. C'è una brutalità inesprimibile che viene rappresentata dal desiderio bruciante di vendetta guidato dall’amore.
  • Sesen, un personaggio peculiare e assai interessante, che si adatta benissimo al ritmo della contemporaneità, emana vitalità in ogni aspetto. Letale, capricciosa ma anche intelligente e meditabonda. Un personaggio che promette parecchie sorprese nei volumi successivi.
A questo riguardo, mi piace come l’autore presenti il tema della modernità e dei vampiri. Il fatto che debbano necessariamente adattarsi al ritmo della società odierna per non rimanere indietro, scoperti e vulnerabili. Ed è una tematica che coinvolge tutti i personaggi: infatti, la modernità con tutta la sua tecnologia ed accessibilità può giocare ad essere un enorme vantaggio o svantaggio nella loro guerra centenaria.
Leggendo il romanzo diventiamo consapevoli come la vendetta non possa assolutamente essere istantanea. Si deve articolare, studiare, mutare e soprattutto avere pazienza nel poter colpire al momento opportuno. Il Tempo scorre ma i nostri vampiri rimangono immobili nelle loro decisioni.
La conclusione del libro getta nuovi ed interessanti elementi che daranno linfa vitale al seguito. Lucille è un romanzo ben scritto, che presenta la storia con le sue sfumature volubili ed un intrigo che intreccia i suoi personaggi, riesce a soddisfare la curiosità del lettore. La Caccia, però, è appena iniziata.

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