Autrice: Sara Chini
Titolo: Sigma. Lumia
Trama: “L’umanità è il vero virus.” Anno 46 P.C. (Post Colonizzazione) Gli esseri umani insediati su Anarian hanno già combattuto due guerre, una contro i nativi e una contro il virus SIGMA. La prima è stata vinta, la seconda è ancora in corso, così come lo sviluppo di una cura definitiva. Negli ultimi anni si sono formati due schieramenti ribelli di diversa natura: le Fiamme e l’Ordine Fosco. Lumia, nipote del Sovrano, si trova a porsi domande circa la gestione dei problemi da parte del nonno, perché il popolo soffre e la corruzione dilaga. Al contempo Darkess, neo Capitano dell’Ordine Fosco, si prepara per una spedizione di recupero materiali all’interno di Aria.
Prezzo di copertina: 15,10 euro.
Recensione.
Sigma Lumia è uno sci-fi ambientato su Anarian, un mondo colonizzato dagli umani.
Apprendiamo che c’è stata una sanguinosa guerra tra i primi umani insidiati e gli autoctoni del pianeta, divenuta poi feroce per la trasmissione di Sigma, un virus brutale che ancora è in circolazione, mantenendo uno stato di paura perenne.
Un romanzo crudo, che esplora le ingiustizie, violenze e desideri di ribalta che anima i diversi personaggi, rendendoli differenti, in contrasto e in combutta.
Seguiremo le vicende di alcuni bambini destinati all’Esercito. Da una parte abbiamo Lumia, la principessa nipote di Celtian il Sovrano, anche se nei bassifondi viene conosciuto come Tiranno; Daniel il suo amico, entrambi cresciuti in seno al palazzo reale e ben presto inizieranno l’addestramento all’interno dell’esercito anariano. Dall’altra parte, invece, abbiamo Darkess e Aki, due fratelli che si addestrano all’interno dell’Ordine Fosco, ribelli.
Muoviamo i primi passi in questo worldbuilding totalmente inesplorato, scopriamo che un giorno su Anarian durà quarantotto ore e che di conseguenza si diventa adulti ad undici anni. La capitale dell’insediamento è Aria, divisa in tre diversi compartimenti per tenere fuori le Bestie e le insidie: Inveria è il distretto d’elite, poi abbiamo Mezzaria e infine Basaria, il distretto più basso e più popolato.
Scopriamo che i sigmati, gli immuni al virus, sono persone legate ad un avaliano, un animale intelligente con cui condividono alcuni aspetti della loro natura, ad esempio i sigmati che hanno avaliani volatili non patiscono il gelo, o ancora chi ha un legame con un avaliano canino può nutrirsi di sangue animale per rafforzare il proprio potere.
Sia il sigmate che l’avaliano sono due parti necessarie per comporre un intero: l’avaliano possiede il potere e il sigmate ci mette l’energia per farlo funzionare. Inoltre, i sigmati e gli avaliani possono anche comunicare mentalmente, capendosi alla perfezione. Un legame unico.
Esistono anche gli Egida, ovvero i protettori di un sigmate, legati a loro tramite la nanotecnologia che permette di conoscere e percepire le condizioni fisiche dell’altro, rendendolo di conseguenza anche immune al virus.
L’autrice è riuscita bene a definire il world building, all’inizio c’è un po’ di spaesamento normalissimo per la quantità di informazioni e caratterizzazioni del luogo, riuscendo a renderlo dinamico e vivido. Diveniamo ben presto consapevoli che ci sono diverse potenze in gioco: abbiamo l’esercito dell’Ordine Fosco, i ribelli che si oppongono al sistema vigente creato dal sovrano e dalla Trinità, che ha sede nella Rocca con a capo il Sommo Liten; dall’altro lato abbiamo anche un’altra forza ribelle: le Fiamme, la resistenza interna e meno visibile di Aria. Al centro, ovviamente, spicca l’esercito trinitano, i lealisti di Celtian, tra cui abbiamo Kilian, figlio della Lancia di Inveria, un comandante temuto e rispettato.
La prosa è densa al punto giusto risultando scorrevole e intrigante, che riesce a divenire brusca all’occorrenza, promettendo una potenza che riesce a scuotere anche il lettore più quieto. Davvero, c’è una nota di ferocia che pervade sempre i bordi di narrazione, regalando uno sviluppo non solo pieno d’azione ma anche inaspettato (e preparatevi, perché il cuore in certi momenti non reggerà!).
Facciamo un salto in avanti e troviamo i nostri personaggi cresciuti e già appesantiti da grosse responsabilità: Lumia viene promessa sposa a Kilian…e non può opporsi. Darkess è divenuto capitano ed è pronto a guidare la propria squadra.
E qui vediamo come obbedire agli ordini sia un pilastro del romanzo che obbliga tutti i personaggi, nonostante la loro etica e i loro desideri. L’obbedienza è fondamentale se si vuole sopravvivere.
Il romanzo parte bene ma, personalmente, superate le cento pagine diviene davvero immersivo. Il mondo costruito dalla scrittrice diviene sempre più dettagliato e complesso man mano che ci avventuriamo al suo interno.
Anarian è un luogo spietato e sembra non poter essere altrimenti. Il virus SIGMA infetta ogni suo anfratto, rendendo il popolo disperato, arrabbiato e costretto a piegarsi al volere dei pochi potenti. Anche le fazioni ribelli non sono esenti da colpe, combattono per rovesciare il Sovrano ma i loro metodi, le loro azioni e decisioni non sono limpide.
Il libro riesce a colpire proprio per la mancanza di fazioni bianche: è una scelta assai realistica che ho apprezzato moltissimo, riuscendo a valorizzare Sigma come una validissima lettura.
La trama non è mai statica, e c’è una frase detta da Lumia che sembra agitare l’intera vicenda, scuotendola. “C’è sempre una scelta”, e tutti i personaggi si ritrovano a questo fondamentale bivio che li caratterizza, alcuni di loro scopriranno di poter imporre nuovi sentieri mai esplorati.
Se si fosse liberi di scegliere cosa si sceglierebbe? È una domanda che tartassa, annienta e rifocilla i nostri protagonisti. Tortura con intensità anche Lumia, mandata al Valico, a svolgere il suo primo Censimento: i dubbi la divorano, insieme al disgusto per l’operato del nonno e dei suo fedeli, tra cui Kilian. Il Censimento è il momento simbolo del contrasto che mostrano la faccia brutale e gelida dell’essere umano, un massacro costante e passato quasi sempre sotto banco per permettere all’élite di vivere e soprattutto di controllare il grosso della popolazione.
La narrazione diventa marcata e piena di introspezione, specialmente con Lumia, avvertiamo con limpidezza tutto lo spettro di emozioni che la agitano. I personaggi sono ben articolari e definiti, soprattutto i protagonisti, vediamoli da vicino:
- Lumia, dissimula costantemente le sue emozioni, dovendo apparire come gli confà il suo rango di principessa: mite, raffinata, educata. Lentamente si sente soffocare nella prigione d’oro in cui è costretta, sempre ad essere pronta ad obbedire agli altri, che gestiscono la sua vita come se fosse un mero oggetto. Ma Lumia ribolle, assetata di giustizia, impulsiva, coraggiosa, intraprendente (e parecchio badass). Un personaggio meraviglioso, dalle mille sfumature acuminate tenute nascoste che iniziano ad uscire fuori.
- Darkess, anche lui è un personaggio pieno di responsabilità, cerca sempre bene di svolgere il proprio lavoro. Serio, silenzioso, ligio alle regole. Pretende sempre il massimo da se stesso, un personaggio incredibile che si mette sempre in prima linea per il bene altrui.
I protagonisti hanno un percorso che li cresce e li rende consapevoli di cosa stia davvero intorno,
le assonanze tra Lumia e Darkess non finiscono qui, non solo lì accomuna anche l’essere cresciuti in ombra di volontà troppo forti e intransigenti, ma vivono la loro realtà tentando di fare il loro meglio come esseri umani.
Entrambi sembrano avvicinarsi, quasi in concomitanza, al loro momento di rottura.Scopriranno amare verità che faranno male, e tutto ciò che credevano fosse giusto in realtà è solo una facciata senza nessuna sostanza. Un peso, una bambola ubbidiente, un codice, un esperimento.
Lumia e Darkess spezzeranno le numerose catene che hanno intorno a loro.
Le emozioni agguantano il lettore con ruvidità, mentre viviamo le consapevolezze indurirsi e il desiderio di essere se stessi esplode.
Ritorniamo alla scelta, il momento di svolta. Lumia dimostra con le proprie forze e il propri coraggio che c’è una scelta alternativa, anche se dolorosa e pericolosa, ma decide di rischiare la propria vita e quella del proprio avaliano, Kell per l’ignoto piuttosto che chinare il capo e continuare a vivere eseguendo ordini tirannici e sentirsi schiacciata.
Il ritmo si fa più ferrato, le domande sono macigni che ci trasciniamo dietro rendendo cauti i nostri movimenti. Non possiamo fidarci di nessuno.
E i dubbi si moltiplicano, angustiandoci: mi starà davvero dicendo la verità o sta solo cercando di manipolarmi di nuovo?
Una caratteristica portante di Sigma è la sua capacità di far attecchire e sviluppare temi interessanti che spingono alla riflessione e continuando a rendere la lettura avvincente. Innanzitutto, il saper prendere consapevolezza di realtà differenti alla nostra: si può vivere il sistema vigente in modo migliore ma anche peggiore. I cittadini di Inveria, senza dubbio, vivranno il sistema odierno molto meglio rispetto agli abitanti di Basaria. E qui ci colleghiamo anche all’enorme divario tra i poveri e privilegiati, che scandisce in modo totalmente differente il ritmo di vita e le scelte delle persone.
Tra tutto spicca la spinosa tematica dell’uomo e del suo eccellere nell’autosabotarsi; la colpa ovviamente viene data ad altro: un virus, una popolazione che non si conosce, un nemico fumoso che calza al pennello. Ma guardando da vicino la vicenda, notiamo com’è l’azione dell’uomo, il suo egoismo, seguire il potente di turno che tende al massimo situazioni già instabili.
L’obbedienza al regime e la ribellione, gli ideali, i pesi, l’odio, il sacrificio, dare importanza a cose diverse, tutto questo non fa che sbiadire la linea marcata tra personaggi buoni e cattivi.
Il desiderio di salvezza si assottiglia. E i nostri personaggi principali, Lumia, Daniel, Darkess, Aki, danzano in questo limite insidioso, tentando disperatamente di fare la scelta più giusta.
Ma chi decide cosa sia giusto e sbagliato?
I nostri personaggi dovranno vivere sulla loro pelle questo impossibile quesito, dovendo venirne a patti. Salvando il salvabile, scegliendo le loro battaglie e i momenti di fuga.
Follia, vendetta, fallimento… sono emozioni forti che girano intorno al libro, colpendoti quando meno te lo aspetti. Insieme a dosate rivelazioni che renderanno la storia ancora più conturbante mentre scivola negli ultimi capitoli frenetici.
Gli avvenimenti si stringono intorno a te e ti lasciano boccheggiare con forza (le ultime pagine mi hanno fatto urlare troppe volte), la storia rimane aperta, sospesa con la promessa di un continuo meraviglioso. Il finale dovrebbe essere illegale! Cosa ne faccio della mia vita adesso.
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