Autrice: Seungyeon Baek
Titolo: C'è una lettera per te
Trama: "Chi spedisce una lettera è una persona coraggiosa. Il gesto, quasi dimenticato, di scegliere le parole e scriverle a mano nasce dal desiderio di aprire il proprio cuore a qualcuno. La giovane Hyoyoung conosce bene questa magia. Perciò ha deciso di creare un angolo, nella sua cartoleria nascosta tra filari di alberi, in cui lasciare una scrivania, carta e penna, e una cassetta della posta un po’ speciale. C’è una sola regola per chi vuole servirsene: non scrivere il nome del destinatario, imbucare la propria lettera e andarsene con un’altra pescata a caso. Può sembrare strano, ma Hyoyoung sa che la storia di uno sconosciuto può essere la risposta che cerchiamo da tempo. Può dare la forza di inseguire un sogno, come nel caso del giovane impiegato Minjae; o essere lo stimolo per non rimandare una vacanza a lungo vagheggiata, come per Euna; o l’occasione di dire arrivederci a una persona amata, come per Woncheol; o, ancora, l’ispirazione che un artista come Yeonggwang cercava da tempo. L’inchiostro e le parole sono gli strumenti con cui Hyoyoung restituisce serenità ai suoi clienti. Ma forse è arrivato anche per lei il momento di rompere gli indugi e mandare un biglietto alla sorella, con cui non parla da anni. Perché, anche quando non ci si aspetta alcuna risposta, c’è sempre una lettera ad attenderci.
Prezzo di copertina: 16,00 euro.
Recensione.
Bestseller in Corea del Sud, C’è una lettera per te arriva anche in Italia portato dalla Garzanti per scuoterci con la sua delicatezza assolutamente disarmante.
Hyoyoung è una giovane donna che si è rifugiata in un quartiere tranquillo di Seoul. Ha abbandonato il suo sogno di diventare una regista e dopo una truffa alla sorella maggiore, Hyomin, i rapporti si sono raffreddati. Lavora presso una bottega di lettere e tenta di non pensare alle numerose lettere, mai aperte, che la sorella le spedisce.
La bottega appare come un porto sicuro anche durante le intemperie della vita. Hyoyoung se ne affezionata in poco tempo: le pareti color pesca placide, l’odore di inchiostro, il rumore peculiare della carta che si piega, si distende, si apre e si intinge. C'è una tranquillità che smorza la violenza di pensieri e la nostra protagonista ne è profondamente grata.
La narrazione è avvolgente, piena di una sensibilità che viene vergata con cura, l’autrice ci mostra la profondità emotiva di una storia senza doverne calcare i bordi.
La prosa può apparire in qualche modo distaccata, ma non lo è davvero; rispetto alla scrittura occidentale a cui siamo abituati questa lettura può dare l'impressione di tenere a distanza le emozioni. Tuttavia, è solo un pensiero iniziale, abituandosi all'approccio si nota bene come l'autrice metta tanta discrezione e garbo nell'esprimere emozioni ingarbugliate, grandi, complicate, forti.
È la bottega che si esprime, attraverso i suoi innumerevoli visitatori, ognuno con una storia, un dramma, un sogno differente. Un romanzo delicato che ci porta a riscoprire la bellezza catartica di scrivere a mano.
Il respiro profondo che si prende mentre si fissa la carta immacolata, che spezza illimitati confini, quel momento di stasi dove la mano che tiene la penna rimane un attimo sospesa nel tempo prima di precipitarsi a richiamare parole. Assaporiamo, come se fosse nostra, la gioia, quasi selvaggia, di riversare emozioni, paure, desideri, rimpianti, perdoni, per poi sigillarli e spedirli.
Nella bottega vi è un servizio che riscuote un discreto successo, ovvero, l’Amico di Penna. Un servizio in completo anonimato per scambiare lettere con sconosciuti; prendi carta e penna e scrivi quello che ti pesa dentro, sigilli la lettera in attesa che un’altra persona peschi la tua lettera e la legga, magari riscrivendoti. C'è potenza nel riuscire a cambiare umore al ricevente di una lettera, alleviandogli una giornata di pene, estasiandolo con la propria vivacità o anche farlo sentire meno solo in una lotta invisibile.
Proprio per questo splendido servizio, che inizierà a richiamare sempre più persone, ci sono diversi personaggi che ruotano intorno alla bottega, alcuni sono amici di penna senza saperlo, tutti usufruiscono di questo servizio che riesce a rendere le lettere veritiere in modo semplice, senza vergogna o disagio. Attraverso le lettere, sia spedite che ricevute, i nostri personaggi si scoprono liberi e intorno aleggia un bel senso di empatia, che riscalda anche il lettore.
Tra i personaggi abbiamo, ne cito qualcuno che ho apprezzato di più:
- Yeonggwang, autore di una webtoon di successo, vive nel palazzo Yeonhwa di fronte alla bottega, amico del proprietario, diventa amico anche di Hyoyoung.
- Woncheol, preside di una scuola elementare prossimo alla pensione, vive curandosi con cura e affetto del giardino della moglie defunta. Scrivere di lei lo fa stare bene, come se potesse ascoltarlo.
- Minjae, il contabile, che cerca un piccolo spazio dove poter esprimere sé stesso senza dare precedenza ai numeri con cui lavora. Il suo sogno è poter pubblicare un romanzo.
- Joohye, l’impiegata alle poste che non sa cosa vuole, dunque, è alla ricerca di sé stessa e di cosa vorrebbe fare. Con l’Amico di penna si mette pian piano in gioco.
E ritorniamo alla importanza fondamentale delle lettere,
che insegnano quanto sia importante riflettere e dare spazio ai propri sentimenti. C'è voglia di rinascita, amicizia, di condividere con qualcuno qualcosa di estremamente importante che non si riuscirebbe a dire ad alta voce. E ancora un piccolo dramma di percorso, una malinconia che non dà pace.
Nella bottega avviene qualcosa di magico: ci imbattiamo in stralci di vita di personaggi che potrebbero benissimo riflettere la nostra. La stessa Hyoyoung risana attraverso il suo tempo trascorso all’interno della bottega. Piano, come se per le cose belle non ci dovrebbe essere fretta di guastarle.
La forza incommensurabile delle lettere è immensa. Parole che possono cambiare non solo la giornata di qualcuno ma anche la prospettiva attraverso cui si guarda la vita, come quando una certa lettera viene letta alla radio. La potenza delle parole sta tutta qua: arrivare a più persone, toccandole davvero, facendo attecchire un piccolo cambiamento che forse un giorno vedrà i suoi frutti.
Man mano che la storia prosegue, esploriamo il rapporto di Hyoyoung con la sorella maggiore.
Hyoyoung non sa come comportarsi con lei, che è sempre stata l’orgoglio della famiglia... ma solo adesso comprende quante aspettative e desideri altrui fossero posati sulle spalle della sorella maggiore. Ma non riesce a decidersi di scriverle, le parole vengono trattenute prima di essere sfiorate dalla carta.
C'è un’insofferenza che agita Hyoyoung, ma la quotidianità fatta di incontri con altri personaggi che girano intorno alla bottega, daranno il coraggio a Hyoyoung di finalmente mettere per iscritto sentimenti impigliati tra di loro, di cui, però, si evince l’affetto per la sorella.
La bottega delle lettere è un incrociarsi di storie, emozioni che si ritrovano e si rispecchiano in persone differenti. Fili di vite che si intrecciano, si incrociano, si sfiorano e si dividono. Forse un giorno si rincontreranno.
Qui la scrittura diviene lieve ma colma di sentimenti che agguantano anche il lettore mentre procede verso la fine di questa toccante storia. Hyoyoung stessa è piena di gratitudine per questo lavoro che le ha insegnato ad apprezzare le sfumature altrui, che a volte fa bene perdersi e rimanere indecisi. Ma soprattutto è grata per le persone incontrate, che in poco tempo sono divenute preziose.
C'è una lettera per te è un romanzo bello in modo semplice, e probabilmente proprio per questo riesce ad impattare chi lo legge. Aiuta le persone a diventare sensibili, verso gli altri e verso se stessi. Tenta di superare i dolori e le incertezze, infondendo speranza che un giorno, la felicità arriverà. Forse, proprio sottoforma di lettera. Un romanzo che è una coccola, davvero. Leggetela per ricordarvi di avere speranza e imparare a dare voce ai propri pensieri e sentimenti.
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