La vendetta del serpente
Recensione.
La vendetta del serpente è un suspense romance dal dual pov, una lettura veloce ed intensa.
Siamo a Long Island, Adam è un detective dell’antimafia FBI che si è trasferito provvisoriamente a New York per seguire il caso Bonanno, e nel frattempo prendersi una pausa dalla crisi con la moglie con cui sta avviando le pratiche di divorzio.
Eva è la figlia dei Bonanno, una ragazza che adora la letteratura e va al college portandosi in spalla il sogno di poter un giorno insegnare.
La narrazione è fluida e coinvolgente. L'attrazione tra Adam ed Eva è innegabile fin da subito, ma entrambi si rifiutano di riconoscerla: Adam, infatti, è l’agente di riferimento per l’arresto domiciliare di Bonanno, sicario celebre del boss Tommy, del clan Gambino. Ed Eva non tradirebbe mai la sua famiglia, è stata cresciuta ed educata a sospettare costantemente dei poliziotti. Eppure, man mano inizia un lento e inesorabile gioco di seduzione, assai pericoloso nel contesto in cui ci troviamo.
L'autrice sa mescolare bene gli elementi fondamentali del libro: age gap che movimenta tutto, un forbbiden love moderno che strazierà il lettore, tutto volto a far macinare la trama del romanzo. Insieme alla lotta contro il crimine organizzato e quel senso di pericolo onnipresente in questa striscia grigia tra giusto e sbagliato, tra lotta al crimine e la ferocia della mafia.
E poi l’amore. L'amore che arriva come il vento brutale e porta caos nella vita dei nostri protagonisti; Adam, con alle spalle un matrimonio fallito, non credeva che l’avrebbe provato di nuovo e soprattutto con una tale potenza che lo scombussola per una ragazza più giovane di lui... che dovrebbe essere intoccabile.
Ed Eva non pensava che l’amore sarebbe arrivato nei panni di un detective che tenta di scovare prove per far “male” alla sua famiglia. I sentimenti che prova per Adam sono già un tradimento nella mentalità della sua famiglia, eppure, nonostante cerchi di soffocarli, Eva, si rende conto che siano più forti di qualsiasi cosa provata.
In entrambi i punti di vista, dunque, l’amore viene percepito come un peccato, una colpa, la tentazione che rovinerà gli equilibri esistenti. L'amore è il serpente che tenta Eva nella Bibbia in una metafora che riveste l’intero romanzo. Eva, indomita che prenderà quello che vuole.
Nel romanzo l’attrazione è immediata e procede fulminea, da amante da slow burn avrei preferito un ritmo più lento e progressivo, ma l’insta love, mi rendo conto, si amalgama bene al tempo della storia, veloce e pieno di colpi.
Tutto, ovviamente, sembra remar contro ai nostri protagonisti, tra di loro pesa anche la differenza di età, tutti sembrano storcere il naso e minimizzare il rapporto sincero creatosi tra Eva e Adam.
I problemi sembrano solo aumentare: Joe, fratello maggiore di Eva, la spinge verso l’amico del college, Trevor, figlio del governatore per poterne carpire i segreti. Ma Eva è sempre stata estranea agli “affari” di famiglia e non vuole farne parte, soprattutto quando sente che ciò che gli chiedono di fare è fortemente sbagliato. Ma il fratello, il padre e la madre amati, sembrano avere queste aspettative pesanti su di lei.
Eva inizia ad incrinarsi...
Allo stesso tempo, Adam, deve fare i conti con lo scetticismo di chi sa della relazione e deve concentrarsi sul mandare in galera il padre e il fratello di Eva, coinvolti fin troppo nella malavita newyorkese. Eppure, nei pensieri del detective Green c’è solo lei...
Questo attrito non fa che rendere la trama ben delineata e scorrevole, tutto un contorno ben oliato che non toglie il focus principale sui nostri protagonisti.
Le emozioni stesse si susseguono veloci: seduzione, paura, gelosia, pericolo...Tutto si mischia bene. E certe verità verranno alla luce solo attraverso il dolore e coraggio, per capirsi spesso c’è bisogno di spezzarsi. Eva scoprirà che appartiene a se stessa e non deve nulla a nessuno. Adam finalmente sarà più deciso in ciò che vuole senza farsi condizionare da chi gli sta intorno.
Ad un certo punto gli eventi precipitano verso il nodo di non ritorno. Adrenalina, paura, tradimento aleggiano nell’aria, rendendola pesante e sofferta.
Cade la maschera ed Eva si ritroverà a fissare il verso volto della mafia, cattiva, crudele, senza scrupoli e vorace nell’ottenere ciò che vuole. Qui, ammetto che le frasi in siciliano (e lo dico da siciliana) mi hanno un po' cringiato e sono scritte non proprio corrette. Dall'altra parte, invece, mi è piaciuto molto come l’autrice gestisce la questione dell’antimafia, i riferimenti a persone reali che hanno combattuto e dato la vita contro l’orrenda istituzione mafiosa, in particolare il riferimento alla tragica e forte storia di Rita Atria mi ha emozionato.
Ho apprezzato anche il desiderio della scrittrice di non idealizzare la mafia, ma anzi mostrarla in tutta la sua bruttezza, in particolare attraverso gli occhi di Eva, che non intocca il suo coraggio nel liberarsi dai suoi pesanti e affilati artigli, che l’hanno tenuta stretta per tutta la vita senza rendersene conto.
Eva finalmente si risveglierà e deciderà di cogliere la mela, mordendola sarà libera da catene e aspettative che la stavano lentamente affossando. Un percorso sofferto ma bellissimo.
La vendetta del serpente è un romanzo che si legge in poco tempo proprio perché riesce a trasmettere le sue atmosfere sempre sul bordo del pericolo e la vividezza dei suoi personaggi.
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