Ransome's Legacy
Autrice: R. A. Eller
Titolo: Ransome's Legacy
Trama: Caraibi 1711. Il capitano Ransome, corsaro al servizio della Regina Anna, è una leggenda dei mari. Al comando della Legacy, la nave più temuta e desiderata dei Caraibi, governa con pugno di ferro un equipaggio che lo seguirebbe fino all’inferno. Ma quando il governatore della Giamaica, John Selwyn, gli affida una missione all’apparenza semplice – intercettare e predare una nave spagnola carica di tesori – Ransome intuisce che dietro quella proposta si nasconde una trappola.
“Nessuno, a parte voi, oserebbe avvicinarsi alla portata dei suoi sessanta cannoni. Non fatevi pregare, capitano, prendetela come una missione di ricognizione tutta vostra”.
Cordelia, figlia del governatore, è appena giunta a Port Royal, rassegnata a vivere una vita che altri hanno scelto per lei. Giovane e di animo ribelle, Miss Selwyn diventa testimone involontaria di un complotto che la trascina al centro di un gioco pericoloso, proprio sulla scacchiera di Ransome. La libertà che tanto desidera ha un prezzo e il suo futuro, adesso, è nelle mani di un pirata.
“Sono uno sciocco Pedone. Un pezzo insignificante che altri spostano a piacimento, nella speranza di vincere la partita della loro vita”.
In un mare di misteri, tra amori impossibili, battaglie navali, arrembaggi feroci e leggendarie creature degli abissi, Ransome dovrà affrontare parecchi pericoli e salvare la sua eredità da un oscuro patto che incombe su di lui come un’ombra implacabile.
“Non hai ancora quello che voglio, capitano, ma io so aspettare”.
Prezzo di copertina: 20,00 euro (disponibile anche versione kindle a 3,50 euro)
Recensione.
Ransom’s Legacy è un romanzo piratesco e magico che ci farà esplorare abissi di emozioni intense e un intreccio di avventure inaspettate che toccherà una miriade di eventi, finemente collegati tra di loro.
Badate bene, qui c’è la libertà che garrisce, una violenza che pare una danza pericolosa e sciabole scintillanti che promettono di ferire. Personaggi così vividi che faranno fare le capriole al cuore dei lettori. Oh, ma non solo! Berremo Maidera con un pirata alquanto affascinante, vedremo sirene e kraken, saremmo ballonzolati come sacchi di grano durante una tempesta orribile e forse parteciperemo anche ad un arrembaggio o due... beh, senza parlare della caccia ad un tesoro... Dunque, io vi chiedo, siete pronti a salire a bordo?
Siamo nel primo decennio del 700, un periodo d’oro per la pirateria. Ci troviamo a Port Royal, in Giamaica, respiriamo immediatamente la brezza marina, il caldo che ci si incolla addosso, gli odori pungenti e i rumori fragorosi propri di un porto assai vivace. L'autrice ha una mirabile abilità nel farci addentrare nelle sue fantastiche ambientazioni: troviamo il porto ricco di un via vai di gente, ufficiali della Royal Navy, marinai, avventurieri, fuggiaschi, capitani, banchieri e ovviamente corsari.
Già dalle prime pagine siamo certi che ci attende una storia assai promettente. Il nostro protagonista è l’attraente Robert Ransome, il corsaro più produttivo dei Caraibi con la sua incredibile Legacy. Ha il permesso che autorizza a predare imbarcazioni nemiche alla Corona d’Inghilterra, eccelle nel suo lavoro. Adesso, si trova a Port Royale a sbrigare alcune incombenze quando il suo nostromo viene misteriosamente assassinato. È la miccia che dà il via al romanzo, e il mistero sembra infittirsi ancor di più quando emergono evidenti incongruenze sui fatti e probabili spie coinvolte. Ma non finisce qui... infatti, il nostro capitano viene convocato dal governatore britannico, Sir John Selwyn, che gli affida un incarico spinoso: ufficialmente dovrà trasportare un carico di rum e zucchero, con il suo solo permesso di commercio, invece, dovrà scovare la Guadalupa, un galeone spagnolo andato alla deriva in cui si mormora che le sue stive siano ben nutrite di oro, diamanti e altra mercanzia di valore. Ebbene, il governatore propone al corsaro di tenersi per loro la ghiotta informazione e spartirsi l’oro.
Sembra tutto fin troppo bello, nevvero?
Nel frattempo, facciamo la conoscenza di un altro personaggio fondamentale nel romanzo: Miss Cordelia Selwyn, protetta del governatore, che giunge anche ella a Port Royal per il suo imminente matrimonio; infatti, il governatore ha preso accordi per darla in sposa a Lord Percival Aldridge, futuro lord dell’Ammiragliato. Ci appare subito chiaro che Miss Cordelia è una giovane ragazza curiosa e incredibilmente affascinata dalla vita di mare, lontana dalla monotonia di Londra. Dietro la sua facciata da signorina a modo si agita un desiderio atroce di avventura, di uscire fuori dalle gabbie lussuose in cui vogliono rinchiuderla e poter assaporare la brezza di indipendenza.
Dunque, abbiamo: un mistero e un inganno, cupidigia e desiderio di libertà, aggiungiamoci la più bella nave dei Caraibi, una ciurma peculiare, e la stessa Cordelia, che sotto le fattezze di mozzo, sale a bordo.
Il preludio che dà il via ad un’epica avventura fa gonfiare le vele e spinge il veliero fuori dalla baia.
La narrazione è fluida, dalle pieghe dinamiche che invoglia a seguirla avidamente, piena della spuma rinfrescante di avventura e pericolo, un binomio che si sposa sempre bene (soprattutto se al comando abbiamo R.A. Eller).
San cirripede, che splendido romanzo! La ciurma della Legacy è assai pittoresca, dal suo capitano gentiluomo e scaltro, abbiamo anche la fedele e stupenda Darcey Bolton, una quartiermastro letale; il giovanissimo Dylan Hunt il mozzo che aiuterà il nuovo mozzo, Arrow, il gatto di bordo. E nuova recluta, solo per quel piccolo viaggio, Alexander Blackett, un timoniere eccezionale, che ha da pochissimo abbandonato la marina per obbedire al desiderio del padre di sposarsi una sconosciuta per tener fede ad un impegno non suo.
E dedichiamo anche due parole anche alla Legacy, in tutta la sua bellezza. Una Est Indiaman con quaranta cannoni carichi, capace di piegare i mari alla propria volontà. Una chiglia che ha solcato innumerevoli luoghi e un’avventura che tiene le sue vele sempre gonfie. Rifinita di ottone pare una stella scintillante in un cielo oscuro. E così che avvertiamo lo schiocco delle sue vele, i comandi urlati, l’affaccendarsi di una ciurma ben oliata, tutto ci ricorda come la Legacy sia un veliero differente, rappresenta qualcosa che non si può domare né inabissare. E lo scopriremo con una vibrante certezza solo vivendo ogni anfratto di questa storia.
Ben presto, ci abituiamo alla vita di bordo in mare aperto, una vita sempre piena di tante incognite. Seguiamo i marinai con le loro incombenze giornaliere e vediamo anche come Cordelia, conosciuta a bordo come Freckles, ufficialmente il musico di bordo, si abitua al nuovo ritmo di vita, e quanto non canta lavora nelle cucine come aiuto. Anche noi ci lasciamo avvolgere dal quieto baccano della Legacy: abbiamo il cuoco Colfer, il vecchio Spit che capisce sempre quando il tempo peggiori, il cattivo nostromo Solomon, il simpatico Smiley, l’affabile Sam Bellamy, l’abile capo cannoniere Shang, Dylan e Arrow e molti altri... uomini di mare, feroci e coriacei, un po' superstiziosi, che sono alla ricerca di buone scorribande e rendimento.
E il cuore che si ferma nel vedere la Jolly Roger garrire nel vento mentre un sentore di pericolo sfiora la chiglia.
Prima di parlare di altri aspetti elettrizzanti del libro, vediamo da più vicino i personaggi principali:
- Cordelia, si dimostra essere una giovane coraggiosa con uno spirito di intraprendenza e adattamento che potrebbero far invidia anche al più duro dei marinai. È tenace e determinata, come un gabbiano che assaporato il volo è incapace di smettere. Miss Freckles ha trovato la sua natura, in una vita che è sempre nella linea del pericolo ma costantemente intensa e piena di incognite. Man mano troverà la sicurezza delle proprie capacità.
- Darcey, che splendida donna che sei! Arguta, capace, sfacciata, pungente, misteriosa, insomma una quartiermastro di tutto rispetto. È impetuosa e inafferrabile come tentare di governare il mare. È intrisa di un’ironia mordace un’irriverenza che ci fa innamorare di lei ogni volta un po' di più. Il suo è un personaggio assolutamente fantastico, dall’inizio alla fine. Punto.
- Alexander Blackett, un personaggio un po’ rigido all’inizio ma che durante la storia riuscirà lentamente a perdere la compostezza imposta e a lasciarsi andare. È onesto, bravo nel suo lavoro, e un pochino ingenuo. I suoi occhi seguono sempre una certa Miss e sembra perdere l’uso della ragione quando è intorno...
- Dylan Hunt, ah questo scricciolo di ragazzo è uno dei personaggi più leali e simpatici del romanzo! Un mozzo, che non è solo un mozzo. Allegro e sempre volenteroso di aiutare gli altri. A lui si accompagna l’immancabile Mastro Arrow, una piacevole aggiunta alla ciurma, un gatto assai intrepido, ma badate bene a non impedirgli di dormire sul letto del Capitano...
- Ma il cuore turbolento del romanzo è caratterizzato dal nostro pirata gentiluomo, Robert Ransome. Scaltro, intelligente, mordace, affascinante. Ah, che splendido personaggio! Approfondito, contrastato, salato e inquieto come le acque dell’oceano, che ribollono di una rabbia che cerca un porto dove infrangersi. Responsabile per l’intero equipaggio, pronto a prendere decisioni complesse, importanti e difficili. Un corsaro che riesce a dare tanto nel libro, rendendosi fondamentale nel dispiegarsi degli eventi. Audace, incurante e incredibilmente coraggioso, un capitano fatto e rifinito.
Dall’altra parte, ho amato anche il rapporto che si crea tra Cordelia e Dylan, sempre insieme a svolgere i compiti più disparati in una nave, c’è un senso di amicizia bella e rinfrescante che fa bene al cuore: sia i momenti spiritosi, onesti e quando si difendono a vicenda.
Ho apprezzato moltissimo anche il binomio Darcey e Cordelia, è un’accoppiata semplicemente fantastica che darà tante emozioni al lettore!
L’autrice ci annoda con la sua prosa ed è bravissima nel descrivere le scene più disparate, facendoci respirare emozioni vivide ricamate sopra. Come i momenti di leggerezza e parecchio divertenti, i momenti di quiete e di riflessione, dove il mare pare in bonaccia ad ascoltare i drammi e i desideri sospirati nelle notti buie, e ne fa tesoro custodendoli tra i suoi abissi.
E ancora, i momenti di inquietudine, che si incagliano dentro il lettore con una facilità sorprendente, dove la nebbia si addensa e la magia sembra essere palpabile.
E poi diciamolo, momenti di angustia e di incredibile coraggio, un ammutinamento, tradimenti e rivelazioni, e una spia sulla Legacy rendono il viaggio mai noioso.
Un piccolo accenno anche alle chicche storiche di cui il romanzo è imbevuto, che io ho adorato, come anche nomi celebri del periodo che sfiorano o giocano una piccola parte nella storia di Ransome’s Legacy: Herny Avery e il suo tesoro, il pirata scozzese William Kidd, Charles Vane, Edward Teach, Edward England, Long Ben, per citarne qualcuno. Non solo, ma anche il grande lavoro di studio della scrittrice nel rendere il romanzo ancora più dettagliato e veritiero possibile, ho scoperto diversi tecnicismi e parti di nave, e detti marinari (cielo, chi sapeva cosa fosse una impavesata!).
Il romanzo è anche articolato con dei capitoli flashback, che sono fondamentali per il suo sviluppo. Ci permettono di comprendere meglio ciò che anima il nostro capitano preferito, le sue scelte e decisioni ponderate. Viviamo sprazzi della sua educazione con Herny Avery, che lo prende in simpatia, insegnandogli a pensare bene, a giocare a scacchi, a fargli leggere grandi pensatori, insomma a diventare un buon capitano: donandogli gli strumenti necessari per non perdere la rotta nella vita.
Il re dei Pirati è un po’ manipolatore, ruvido, burbero, ma è innegabile una figura centrale per Ransome, e per quello che gli lascia.
La penna dell’autrice è squisitamente eccellente nelle descrizioni, qui accendono l’immaginazione, come una miccia nella santabarbara di una nave: semplicemente esplosiva.
Ho amato la prosa che sa diventare garbata e allegra, per poi mutare in poesia struggente che spumeggia le bellezze caraibiche delle ambientazioni e il saper narrarci di un mare che non è mai uguale. E poi, sapersi tingere di violenza e crudeltà con una fluidità che ci colpisce quasi con sorpresa. C'è gloria, vanità, desiderio, brutalità, orgoglio, riscatto, tutto unito come un oceano agitato che non si accontenta mai.
Momenti chiave che entusiasmano ancora il cuore di questa lettrice, mentre scrive la recensione. Come una X scarabocchiata in una carta di imbarco che è la chiave agognata e concreta di una libertà. Una Legacy ancora nuova che abbandona la costa e un cognome caduto negli abissi mentre si fa rotta verso Capo Buono di Speranza. E ancora, la spiaggia di notte in un'isola minuscola e sconosciuta. Una baia popolata da moltissime navi con una bandiera nera. Attimi intensi, davvero.
Ci sono tanti bei temi che arricchiscono il libro e ne vediamo alcuni dei principali: L’arbitrio di scegliere la propria rotta, ad esempio, è uno dei temi cardini della storia, dove la sua grande maggioranza di personaggi dovrà farci i conti, tra cui troviamo: Cordelia e Blackett. Gli intrepidi e chi riesce a racimolare un pochino di coraggio sono i personaggi che riescono a spaccare il loro essere pedine nelle mani altrui e finalmente poter governare la scacchiera a loro piacimento.
Riscattarsi. Un desiderio anelato che dà forza ai personaggi di andare avanti e di migliorarsi. Il fardello del passato che pesa come un macigno, ma che non schiaccia quella voglia di riscattarsi, non solo agli occhi degli altri ma soprattutto di se stessi. E qui, troviamo, ovviamente Ransome, ma anche Miss Freckles e Blackett. A differenza del nostro Capitano, però, gli ultimi due non hanno ancora la bussola per destreggiarsi tra gli eventi, né l’assoluta scioltezza di sapersela cavare in qualsiasi situazione. Ma stanno imparando, a conoscersi e ad ascoltarsi. Infatti, come ben capiremo, il primo decisivo passo per il riscatto è non scappare dalle complicazioni, ma accettare la paura e renderla coraggio.
Libertà. Una parola che si fa temere o infuoca i nostri bucanieri. Libertà è un concetto che si può piegare a mille diverse interpretazioni e ognuno lo rincorre a modo proprio. C'è chi insegue un tesoro celebre per poter ottenerla, chi la vede invece nel passaggio per una terra sconosciuta, un foglio bianco che ancora può essere scritto, chi la ritrova nel fondo di una bottiglia e chi l’accoglie prima della fine.
Cordelia, ad esempio, non si rende nemmeno conto di star lottando per la sua libertà finché non si trova sulla Legacy nel mare aperto, finalmente sola da chi vuole controllarla e ammansirla. Nessun tutore o governante odiosa che le impone la propria volontà, slacciandosi anche delle convenzioni sociali che la stringevano come il più crudele dei corsetti. Darcey, invece, è l’epitoma della libertà, quella selvaggia che non si potrebbe domare neanche volendo. Fiera e inarrestabile. Blackett, invece, guidando la Legacy, inizia a riconoscere la linea di libertà che si vede sempre all’orizzonte ma che gli pare sempre irraggiungibile. Eppure, qualcosa inizia a spaccarsi in lui e tendere le mani verso ciò che desidera.
Rob Ransome, la libertà lo accarezza e gli sfugge, ma il nostro capitano sa celare ogni sconforto. Per lui la libertà è solida e ha la forma di una bellissima nave con una bandiera che pare spiccare il volo, non appartenendo a niente e nessuno.
L'amore. Oh, l’amore che riempie questa storia! L'amore di un mentore per il suo pupillo, in un’eredità che pare rinnovarsi in un moto continuo. L'amore che porta a sacrificarsi, a restare e a trovare nuove strade insieme. Quello che nasce lento e quello che infuria fin da subito. Li proveremo tutti.
Un capitano che canticchia strofe struggenti mentre fissa il mare nelle notti di luna piena, attendo la sua sirena. Cordelia e Blackett, con due destini crudelmente simili, che iniziano a liberarsi delle imposizioni della propria società, asfissiante e imperdonabile, e si guardano davvero. E qui si lascia parlare labbra e carezze, nei sussurri di amanti.
Un altro aspetto che ho adorato alla follia è la capacità dell’autrice nel saper sempre portarci dei personaggi femminili assolutamente fantastici (spulcia l’altra sua saga Gunsight leggila qui). Mai lineari e piatti, ma piuttosto, sono un portento di scintille e capacità che si mettono a dura prova, attraversando parecchi problemi e continuando ad avanzare nella propria strada, dimostrandosi sfuggenti, contrastanti e piene di desideri, rabbie e voglie che le rende indelebili.
Darcey e Cordelia, due donne diverse, eppure, dimostrano entrambe in modo diverso un temperamento fervido, non si fanno limitare alle presunte “debolezze” del proprio sesso (qui la nostra cara quartiermastro avrebbe molto da dire, impropri eccellenti che dovremmo appuntarci tutti...ma non divaghiamo), e ci rendono orgogliose e piene di ammirazione nei loro confronti.
Il cuore del lettore si impiglia tra vele, cordame, e un gruppo di pirati coriacei e vivaci, che corrono come forsennati sulla tolda. La magia che aleggia nei bordi di questa storia, sirene che ammaliano gli uomini con i loro canti letali, sbuffi di terrore che viaggiano su qualcosa che non si riesce bene ad identificare e poi... le creature oscure del mare che si ergono. Tutto unito alla selvaggia euforia di andare a caccia di tesori nascosti su isole sperdute.
Come avrete ben capito, le emozioni sono un cardine fondamentale in questo fantastico libro: passione, turbamento, l’entusiasmo in ogni sua forma, il dolore e terrore che si legano, il bruciore di tradimento e ingiustizie che sono bocconi amari da dover ingollare. E ancora, orgoglio e divertimento, euforia e un’assoluta libertà che ci sfiora.
La prosa si agita, come un’improvvisa mareggiata che ci avvolge, forte e ribelle. Ne avvertiamo la devastante portata con una lucidità sconvolgente mentre gli eventi si ritirano e ci attaccano, un susseguirsi di emozioni, meravigli ed eccitazioni di avventura. Quante, quante, cose accadranno tra le pagine! Una storia inaspettata, come avventurarsi nel mare aperto e non sapere se ci sarà una tempesta improvvisa, una giornata placida o il delirio. Ed è una delle grandi abilità della scrittrice, riuscire a farti leggere con un entusiasmo e una immedesimazione assoluta alla vicenda.
E fidatevi, con una ciurma di filibustieri e tanto rum non ci si annoia mai! Soprattutto quando una certa quartiermastro punta dei dobloni sul fatto che la sua promettente allieva riuscirà a disarmare in duello il capitano (che scena, CHE SCENA!). Momenti divertenti, malinconici e crudi. Questo romanzo racchiude tutto con una grande perspicacia, dando sempre il suo massimo.
Da lettrice ne sono rimasta incantata, ho ridacchiato e sospirato parecchie volte, cuore in gola in altre scene importanti, e ancora ho avvertito la rabbia e la combattività dei personaggi. E poi... il fuoco dei cannoni e l’odore penetrante della polvere da sparo. Pirati che si preparano ad ingaggiare battaglia in mare, navi che si avvicinano sempre più veloci. Semplicemente il caos, che tramuta le leggende degli abissi in qualcosa di reale e... letale. E quando si rivolvono due problemi, beh, ecco che ne spunta un terzo ancora più complesso, a cui serve un approccio più cauto (ho detto cauto, posa quella sciabola, cortesemente).
Le vite di tante persone sono messe sulla bilancia, come una partita a scacchi si cerca di confondere lo sfidante, e farti sottostimare dall’avversario prima di sferrare l’attacco definitivo. La dinamicità della storia è mozzafiato e non fa che aggiungere carne al fuoco, adesso ci sono flotte che convergono per contendersi l’agognata vendetta e rivalsa. Siamo alla fine dei conti. E qui le emozioni si fanno più acute, guardiamo con un groppo in gola navi che sopraggiungono con un unico scopo, unite. E ancora... risvolti inaspettati e dolceamari. La tragicità struggente che ci farà venire la pelle d’oca. E il cuore si spezza, si àncora, va alla deriva e poi ricomincia a muoversi.
Anch’io voglio bere un Maidera con un pirata e poi arrampicarmi sulle sartie per raggiungere la coffa e godermi il paesaggio. Ransom’s Legacy è un romanzo grandioso, con un’anima turbolenta che ti invoglia a farne parte.
Una storia di pirati, certo, ma anche di spiriti liberi, inquieti e indomiti, nonostante le mille avversità e intemperie rimanere saldi. È proprio così che le leggende attecchiscono, diventando immortali. Voglio lasciare il capitano così, ben sistemato sul cassero, l’unico punto immobile della Legacy, lo sguardo volto verso nuove avventure. Verso quel qualcosa che ci fa vivere. Meraviglioso.
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