I lupi del Calla. V volume della Torre Nera

 



Titolo: I lupi del Calla

Autore: Stephen King

Trama: Rumore di passi sul Sentiero del Vettore. Roland, l'ultimo cavaliere, e la sua bizzarra compagnia - il giovane Jake, Eddie e sua moglie Susannah - tra mille avventure cercano di raggiungere la Torre per arrestare il disfacimento della realtà e il suo annullamento nel caos. Ma, attraversando le foreste del Calla, una regione del Medio-Mondo, si imbattono nella tragedia di una piccola comunità rurale sfinita dalle incursioni di un nemico ignoto e spaventoso. Non sono infatti predoni comuni quelli che scendono dalle alture circostanti, ma creature dal muso di lupo che assaltano le case con armi invincibili, seminando morte e distruzione. E portandosi via i bambini, ai quali, prima di restituirli, fanno qualcosa di orribile. Ora stanno per tornare, e i quattro pistoleri sono l'ultima speranza per il villaggio. Si profila una lotta impari, ma il ka ha un modo curioso di operare… Il gruppetto, accantonando gli oscuri presagi che gravano su ciascuno dei suoi membri, si allea con il Vegliardo, ossia Père Callahan, uno che di mostri ne sa parecchio e, con gli abitanti, si prepara a una battaglia all'ultimo sangue.

Prezzo di copertina: 15,00 euro.


Recensione.

Il viaggio verso la Torre continua con le sue deviazioni tracciate da un Ka silenzioso e macchinoso. Avevamo lasciato il nostro amato gruppo fuggire via da Topeka dall’incontro con il mago, acerrimo nemico di Roland, Randal Flagg e continuare la strada del Vettore. Roland e compagnia bella giungono nei pressi di un Calla, una piccola cittadina vicina a Rombo di Tuono, nel Medio-mondo.
Qui gli abitanti chiederanno aiuto al ka-tet di Roland nel combattere i misteriosi Lupi che giungono nella cittadina ogni 23 anni per prendere un bambino da ogni coppia di gemelli nati. Non si sa cosa accada a quelli presi, solo che dopo un po’ di tempo quando vengono ritornati appaiono “guasti”, gusci vuoti di ciò che un tempo erano.
Nel Calla faremo la conoscenza (o rincontreremo per chi ha abbia già letto “Le notti di Salemrecensione clicca qui) di padre Callaham, costretto a fuggire dopo il precipitarsi degli eventi di Jerusalem’s Lot e ritrovarsi nel Medio-mondo, a dover affrontare un altro Male. O forse lo stesso, solo con una faccia differente. Ho apprezzato l’ingresso di questo personaggio nella saga.
Roland, Eddie, Susannah, Jake e Oy il bimbolo decideranno di restare per aiutare; una Resistenza sboccia, con piedi instabili e una speranza che si ha paura di far vedere il sole.
La narrazione di King è ipnotica, piena e sempre espressiva in un modo che ti entra sottopelle. La prima parte del romanzo è un po’ lenta, dovuta probabilmente alla prolissità e personalmente al cambio di registro, differente rispetto al volume precedente. E l’azione torna ad essere centrale in questo volume pieno di scontri e rischi.
Ci sono momenti di questo romanzo che serberò sempre nel cuore, momenti che hanno un loro deciso retrogusto dolceamaro e colpiscono per la malinconia e disperazione che emanano. Come la danza come-come-commala di Roland, un momento bello come pochi all’interno della saga, nostalgico e potente nella sua svestita bellezza. O come il momento del dopo battaglia, quando si contano i cocci della distruzione, insieme alle urla disperate di morte che aleggiano ancora nell’aria.
La vita placida e tranquilla del Calla, che all’inizio mi ha un po’ annoiata, inizio ad apprezzarla. Una quotidianità che nasconde tante cose e che allo stesso tempo rappresenta uno dei pochi momenti in cui i nostri pistoleri potranno prendere un lungo respiro.
Mentre i pistoleri preparano il campo di battaglia e allenano gli abitanti, una sensazione non articolata inizia a farsi densa all’interno del Calla. Un sospetto, celato da diversi segreti che si mescolano tra di loro e una cappa pesante di qualcosa d’inevitabile appare all’orizzonte pronto ad investire i nostri personaggi. Nel Calla è celata la tredicesima sfera delle iridi del Mago e come se non bastasse Susannah inizia a comportarsi in modo molto strano, scostante, distratta, impensierita. Una terza pericolosa personalità si insinua prepotentemente nella nostra pistolera, lo spirito succube di Mia che dividerà il corpo di Susannah… che inizia a cambiare, crescendo una nuova vita dentro di sé (già conosciuta nel terzo volume della torre nera).
Contemporaneamente i nostri pistoleri sono alle prese con un’altra minaccia, ambientata temporalmente negli anni settanta a Manhattan dove dovranno proteggere un lotto vacante in cui dimora la rosa rossa a cui il destino è legata la stessa Torre Nera.
I lupi del Calla è il romanzo di svolta della Torre Nera, l’inizio vertiginoso del precipitarsi degli eventi in cui verremo travolti in pieno. (e io dico grazie-sai)
King riesce sempre a coinvolgerci in un modo sconvolgente. Mi sono sentita euforica nel leggere del lancio del piatto (Orizaaa!). Durante la battaglia ho temuto per le sorti dei personaggi mentre i Lupi continuano la loro corsa. La disperazione mi ha colta impreparata negli ultimi avvenimenti frenetici del romanzo. Il nostro ka-tet è diviso, cercando di far fronte ai più problemi sorti.
I nostri personaggi si comporteranno da pistoleri fino all’ultimo, su questo non ho nessun dubbio. Il romanzo si conclude lasciandoti in balia ad emozioni che ancora non hai ben analizzato, di fronte alla certezza che qualcosa di grande e pericoloso si sta avvicinando. Il viaggio verso la Torre non è mai stato così nefasto.




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